Conferenza di Produzione ICRAM: "Noi della Ricerca per il Paese"

  • 15:30

    Gianna Cioni, Segretaria nazionale della FLC Cgil, conclude questa giornata esprimendo la grande soddisfazione della FLC per la riuscita dell'iniziativa in cui si è visto che tutti i lavoratori, a cominciare dai precari, sono fieri dell’ente di cui fanno parte e del loro ruolo al suo interno.

    Sono stati presentati problemi, sono state indicate le urgenze e le possibili soluzioni. Il Ministro ha preso degli impegni precisi per riportare l’ICRAM in una situazione di normalità, con un ruolo di ente di ricerca e servizio in un paese normale, con fondi e strutture adeguati e con personale stabile e numeroso.

    La FLC, in stretto collegamento con i lavoratori dell’ICRAM, verificherà il mantenimento degli impegni assunti e delle scadenze. In particolare “MAI PIU’ PRECARI!” deve valere dovunque, a partire dall’ICRAM.

  • 14:30

    Dopo una breve interruzione i lavori riprendono alle ore 14.30 con alcuni interventi dei presenti.

    Vincenzo Artale, Responsabile della modellistica oceanica dell’ENEA, fa riferimento all’impatto che i cambiamenti climatici hanno sul mare e l’ENEA, afferma, occupandosi storicamente di energia, è particolarmente interessato al clima. Oltre tutto, tale impatto negativo sul mare avrà gravi conseguenze anche dal punto di vista economico.

    Sarebbe indispensabile, ha aggiunto, una sinergia scientifica e tecnologica tra organismi diversi che hanno ciascuno grandi competenze, ma ciò non avviene per veti incrociati, determinando in tal modo una scarsa presenza dell’Italianegli organismi internazionali. Da questo punto di vista, sostiene, siamo di fronte alla mancanza di una strategia nazionale, un orientamento ed un vero stimolo.

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    Pietro Rosati, Segretario FLC Cgil Lazio, si sofferma sulla concretezza di certi slogan: no alla precarizzazione della propria vita, della professione, della ricerca. Sono tutti elementi del vissuto di tante persone che si ritengono parti di un ente utile con finalità utili.

    Sulla Legge regionale del Lazio afferma che accanto alle luci ci sono molte ombre. Sembra nata da un rapporto personalizzato con i singoli rettori. Deve stabilire delle priorità, deve fare sistema, deve avere collegamenti con tutti gli interventi sul mondo del lavoro soprattutto attraverso la formazione. Non può limitarsi ad una sorta di conto terzi. Su questo tema faremo un’iniziativa.

    Analogamente, faremo un’iniziativa sul precariato che ribadisca quanto qui è stato detto. Non possiamo permettere che resti fuori la maggior parte del problema del precariato.

    C’è la piena consapevolezza che qui si intrecciano i destini delle persone con il destino dell’Ente.

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    Il Commissario dell’ICRAM, avv. Giuseppe Nerio Carugno, ringrazia la FLC per questa iniziativa che è stata importante sia per le presenze che per i contenuti che costituiscono uno stimolo alla soluzione dei tanti problemi.

    Afferma, che i tempi del commissariamento non potevano permettere un chiaro programma di azioni per il rilancio dell’ICRAM e per la sua ristrutturazione. Si sono solo poste le basi per una loro successiva soluzione.

    Si è cercato di dare trasparenza ed imparzialità alle procedure, di rafforzare gli uffici necessari per una corretta e sana gestione dell’Ente, di permettere una visibilità di tutto ciò che viene compiuto.

    Si sono anche gettate le basi per una unificazione e razionalizzazione dei laboratori. Sostiene che per la parte di ricerca il rilancio deve venire dalle linee guida ovviamente accompagnate dalle necessarie risorse.

    Occorre poi andare velocemente alla ridefinizione dell’organico: le esigenze reali dell’ICRAM sono di almeno di 200 persone a tempo indeterminato. Tutto questo in pieno accordo e in sinergia con il Ministero.

    Il Commissario prende atto della non condivisione espressa oggi nei vari interventi sulle esternalizzazioni e pone comunque il problema del vincolo del 2% della riduzione delle spese per il funzionamento, che occorre superare. Analogamente va risolto il problema della sede e quello dei 22,5 milioni di euro immobilizzati.

    Si prevede di potenziare la sede di Chioggia che dovrà essere dotata di personale adeguato. Auspica che si potrà fare di più a partire dalle riflessioni fatte oggi e considerando che nell’ICRAM ci sono grandi professionalità.

  • 13:10

    Enrico Panini, Segretario generale della FLC Cgil, scusandosi per il cambio di programma che lo costringerà a lasciare i lavori, dovuto alla sovrapposizione di impegni per le trattative riguardanti i rinnovi contrattuali dei nostri comparti, sceglie di toccare solamente i temi centrali. Prima, però, ringrazia tutti coloro che hanno lavorato collegialmente per questa iniziativa. I lavori della Conferenza di Produzione possono essere seguiti sul sito della FLC così che diventano patrimonio di tutti.

    La FLC attribuisce particolare importanza alla Ricerca Pubblica e in particolare a quella ambientale. La situazione mondiale richiama alla coerenza di fronte all’emergenza ambientale e quindi anche all’ICRAM. Questa si colloca nel quadro delle emergenze di tutta la ricerca con qualcosa in più dovuta al settore.

    Qui, ha sostenuto Panini, si sono messe in campo le intelligenze migliori, facendo massa critica.

    Ha ripreso quindi alcuni degli obiettivi più importanti per la FLC:

    • il superamento di ogni precarizzazione attuando la Finanziaria 2007 ma andando oltre ed aggredendo il nodo di tutte le precarizzazioni;

    • la previsione nel DPEF delle risorse necessarie, senza rinviare al futuro;

    • la necessità di prevedere un solo percorso di formazione riducendo il precariato a casi eccezionali ed assolutamente temporanei;

    • l'assoluta contrarietà della FLC ad ogni forma di esternalizzazione: la stabilizzazione deve avvenire nell’organico ICRAM.

    Ha insistito, quindi, sulla questione delle risorse, affermando che il Paese spende troppo poco in Ricerca Pubblica ed affermando che occorre superare tutti i vincoli relativi ai tetti di spesa. su questa questione la FLC ha avviato il confronto con il Ministero del Tesoro al riguardo. La ricerca ha bisogno di certezze e stabilità.

    La situazione contrattuale si sta avviando a soluzione. La FLC vuole un rinnovo contrattuale veloce ma anche tale da rilanciare la ricerca. Vuole inoltre definire un patto di legislatura per Università e Ricerca: chiede questo al Governo e collega a ciò anche il contratto. Il tema del precariato e del suo superamento devono stare nel contratto attraverso il riconoscimento di diritti e il problema delle retribuzioni.

    Panini ha infine ricordato che tra pochi mesi si voterà per le elezioni di rinnovo delle RSU alle quali devono partecipare tutti i precari: votando e potendo essere votati. Questo è assolutamente coerente con la nostra campagna “MAI PIU’ PRECARI!”. Ricorda, inoltre, che il 19 e 20 giugno, come nostro contributo al DPEF, la FLC si incontrerà con tutta la ricerca pubblica e i precari per rilanciare le proprie proposte sul ruolo della Ricerca Pubblica nel Paese.

  • 12:50

    Angelo Cesarano, Commissario di Governo per l'emergenza bonifica della Regione Campania, segnala il clima di precarietà generale in cui il mondo scientifico vive. L’ICRAM è ormai riconosciuto come ente di alta professionalità sia nelle analisi sia nel trasferimento dei risultati - aspetto, questo, fondamentale per formare l’opinione pubblica.

    Guardando alla Campania la collaborazione con l’Icram mostra tanti risultati positivi e sarebbe importante potenziare la presenza dell’Ente in questa Regione.

    Sostiene che in Italia la politica continua a scegliere di emarginare il Paese dai grandi circuiti internazionali della ricerca di base ed applicata. In Italia va prodotta innovazione e questa nasce dalla Ricerca. Questo Ente fa ricerca ed attività di servizio, la ricerca è investimento, il servizio è funzionamento.

    Senza l’investimento non si può fare ricerca e di conseguenza anche la capacità di servizio decade.

    Afferma che i giovani devono essere, come nel lontano passato, forza lavoro che viene formata ed entra nel mondo del lavoro in modo stabile.

    Concludendo il suo intervento, augura che si possano tenere collegate le due anime: ricerca e servizio.

  • 12:30

    Il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Alfonso Pecoraro Scanio, riconosce in apertura che la situazione dell’ICRAM è quasi peggio di quella del Ministero. Ma ha voluto assumere come sua prima responsabilità il mare, proprio per la sua precarietà, analoga a quella dell’ICRAM. Occorre ora passare ai fatti.

    Il Mediterraneo va tutelato, monitorato e il Paese deve alzare la qualità del suo intervento. Occorre affrontare l’ordinario e non intervenire solo per le emergenze.

    Il Ministro ha chiesto alla Funzione Pubblica un tavolo specifico per il settore ambientale: per uscire dal precariato occorre specificare le specialità - ovviamente senza danneggiare gli altri settori. E questa è la strada per cambiare la pianta organica. Alcuni interventi sono avviati.

    Per l’ICRAM nei tempi brevi ci saranno i nuovi organi. Non ci saranno scelte predefinite: saranno persone capaci anche da un punto di vista manageriale.

    Nel mese di luglio si saranno gli Stati generali sulla ricerca sul mare.

    C’è già la bozza per le linee guida di indirizzo. Un gruppo di esperti la sta valutando e saranno ben presto ufficializzate.

    Nella Conferenza nazionale sul clima alla FAO, a settembre, si affronterà anche il tema del mare.

    Sul Piano triennale si sta lavorando con l’obiettivo di tempi rapidi. Insieme con il Ministro dell’Economia si sta lavorando per le risorse per l’ente, con l’impegno di un capitolo autonomo in finanziaria. Si vuole valorizzare le professionalità presenti perché sono indispensabili allo Stato perché esso possa svolgere il proprio ruolo in modo qualificato.

    Occorre riportare il mare al centro dell’attenzione nazionale ed in generale riportare al centro il tema della ricerca: la sfida per il futuro è proprio la ricerca e l’innovazione.

    La ricerca non si fa per motivi di prestigio ma per la necessità del Paese. La comunità scientifica mondiale ha posto da tempo il problema dell’innalzamento del mare e noi con 8mila km di coste non possiamo più ignorarlo sia a livello di opinione pubblica che di Governo. Ma il Governo deve partire subito.

    Il Ministro, in conclusione del suo intervento, ha ringraziato delle sollecitazioni ricevute che sono condizione indispensabile per poter intervenire al meglio come governo avendo acquisito il contributo di quanti operano nel modo della ricerca pubblica.

  • 12:15

    Per Antonella Ausili, ricercatrice ICRAM, le proposte che vengono presentate al Ministro possono riassumersi nella necessità di rendere l’ICRAM una struttura efficiente e stabile. Per questo si chiede che si provveda subito alla ricostituzione degli organi dell’istituto, che vengano chiaramente identificati i nuovi indirizzi funzionali sui quali definire le attività del prossimo piano triennale. Parimenti risulta prioritaria la definizione di una pianta organica finalmente adeguata alle reali necessità dell’istituto per far fronte ai compiti ad esso assegnati e per la stabilizzazione del personale precario e l’assegnazione delle relative risorse.

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  • 12:00

    Salvo Mazzola, Dirigente al CNR di Mazara del Vallo, responsabile di sede dell’Istituto Ambiente Marino costiero, apprezza che si cominci a parlare di economia della conoscenza e che ci si applichino agli Enti Pubblici di Ricerca le Conferenze di Produzione.

    Chiede che il Governo riordini in modo definitivo il CNR e gli altri Enti, è un processo che dura da troppo tempo.

    L’Istituto, nel quale opera, prima si occupava di pesca poi via via si è occupato di altre cose, molte in collaborazioni con l’Icram.

    Dalla esperienza che ha ricavato nella collaborazione con l’Icram ha potuto constatare la grande qualità e specificità dell’Istituto che va salvaguardata.E’ giusto che la ricerca sul mare sia affrontata da tanti Istituti con specificità differenti. Altro che accorpamento! Quindi, ci vuole specificità ma ci vuole anche sinergia.

    Vanno evitate le sovrapposizioni e i luoghi comuni. Si dice molto soddisfatto della collaborazione con l’ Icram, soprattutto in Sicilia.

    Ci vuole impegno anche istituzionale per aumentare la collaborazione, tenendo conto della mobilità.

    Ai politici e al governo vanno richiesti strumenti adeguati.

    Il Governo deve creare le opportunità affinché il lavoratore ritorni ad essere centrale nella ricerca ed occorre procedere sulla stabilizzazione per dare risposte ai lavoratori con contratto a tempo determinato.

    Richieste al Ministro:

    - Icram e altri EPR sul mare vanno potenziati.

    Strumenti per far funzionare meglio ricerca:

    - Mettere al centro il lavoratore.

    - Stabilizzare i lavoratori precari che devono far pienamente parte della struttura nella quale lavorano.

    Si aspetta che il Governo faccia cose straordinarie per la Ricerca, perché la Ricerca può fare cose enormi per il paese.

  • 11:45

    Prende la parola Walter Schiavella, Segretario generale della CGIL del Lazio, che ringrazia per l’occasione di questa iniziativa che allarga gli spazi di partecipazione e permette di mettere a frutto le potenzialità presenti nell’Ente.

    Afferma, con amarezza, che la Ricerca Pubblica continua ad essere mantenuta senza risorse, in una situazione di incertezza che svilisce le professionalità e riduce i diritti fino a cancellarli del tutto, come avviene per i lavoratori precari.

    Il Governo non ha ancora accettato che la Ricerca non è una spesa, ma un investimento. Manca ogni collegamento a livello regionale, eppure il Lazio produce qualità e quantità di esperienze. Occorre che i decisori pubblici si assumano la responsabilità delle scelte per far incontrare offerta e domanda per uno sviluppo sostenibile. Le politiche di sviluppo che la Regione intende assumere considerano finalmente il Lazio come territorio strettamente collegato con il mare.

    E’ da questa considerazione che può partire una inversione di tendenza, ma occorre concentrare le risorse in piena coerenza con le politiche che si dichiara di voler realizzare. E’ necessario tornare a programmare e legiferare smettendo di gestire, gli strumenti di gestione già esistono.

    Occorre invece accelerare i tempi della Legge Regionale che metta a sistema gli interventi.

    Quella Legge sta aspettando da troppo tempo. La CGIL opererà per rafforzare i legami con il territorio in una visione sistemica che valorizzi le competenze.

  • 11:30

    Sabina De Innocentiis, ricercatrice ICRAM, in apertura del suo intervento sottolinea che all’ICRAM la precarietà ha un tasso dell’80%. Ad oggi i precari dell’Istituto lamentano la totale assenza di regole per quanto ne riguarda il reclutamento, le tipologie contrattuali, la definizione e il riconoscimento dei ruoli, i salari e i diritti. L’Ente sembra non volere o non potere assumersi la responsabilità di tali lavoratori, e preferisce delegare la loro gestione ai vari programmi di ricerca e a chi li dirige. In questo quadro suscita perplessità il possibile ricorso a forme societarie in partecipazione. Il blocco delle assunzioni, l’esiguità della pianta organica e del contributo ordinario, ma anche la mancanza di un’adeguata pianificazione, rappresentano gli ostacoli principali ad un percorso di stabilizzazione che tenga conto del merito e del protrarsi del rapporto lavorativo, per cui il fenomeno è tutt’ora in aumento.

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  • 11:15

    Nella relazione di Gualtiero Bittini, ricercatore ICRAM, sono state rappresentate le difficoltà dell’ICRAMdopo un anno di gestioni commissariali, in cui non sono stati affrontati i problemi di riprogettazione funzionale e organizzativa dell’istituto. Sono state poi identificate otto criticità: stabilizzazione dei rapporti di lavoro; programmazione delle attività formative; revisione dei ruoli e delle funzioni dirigenziali; sede ICRAM; potenziamento delle strutturescientifiche (esdelle STS esistenti sul territorio); la Direzione Amministrativa; il Sistema dei Controlli Interni; i Progetti comunitari.

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