Seminario nazionale di formazione "I lavori e le professionalità ATA per l’Autonomia. L’unità dei servizi nella scuola” - Prima giornata

  • 18:00

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    La parte finale di questa giornata è dedicata al dibattito e ad un Question time nel quale i partecipanti sottoporranno ai relatori le loro domande e le considerazioni su casi concreti.

  • 17:20

    Emanuele Barbieri, Capo Dipartimento del Ministero della Pubblica Istruzione, nel sottolineare la difficile situazione finanziaria in cui versano le scuole per la carenza delle disponibilità ha evidenziato il “confronto serrato” che il MPI sta sostenendo con il Ministero del Tesoro per razionalizzare i conti e certificare l’effettivo ammontare dei “debiti” verso le singole scuole.

    Ha ribadito la volontà del MPI nel voler assumere, in aderenza alla disposizioni della legge Finanziaria, un ruolo di “distributore” delle risorse alle scuole, superando i molteplici passaggi burocratici.

    Ha sostenuto che dal 2001 le risorse finanziarie sono state distribuite senza un organico “piano di criteri” causando così una forte sperequazione di risorse, senza effettivo legame con le esigenze dei diversi territori. Ciò ha provocato una situazione di forte presenza di “debiti verso le singole scuole” ma anche di consistente giacenza di disponibilità finanziaria in alcuni centri di spesa nelle diverse regioni.

    Barbieri, nel denunciare questa situazione, ha dichiarato che il MPI vuole perseguire da subito l’obiettivo di annualizzare un incremento di 300 milioni di euro per fronteggiare la situazione di disagio delle scuole.
    Inoltre ritiene necessario assicurare alle scuole oltre le risorse finanziarie una certezza di risorse umane “organico funzionale” necessario alla attuazione dell’autonomia funzionale che caratterizza l’autonomia scolastica.

    Barbieri ha sottolineato l’esigenza di affrontare da subito una “visitazione” delle singole scuole per quanto riguardo la effettiva esigibilità dei “residui attivi”.

    In conclusione, si è impegnato a rendere espliciti i parametri adottati per la determinazione della dotazione ordinaria alle singole scuole entro il mese di settembre per garantire un avvio “normale “ del nuovo anno scolastico.

  • 16:30

    Maria Coscia, Assessore alle politiche educative del Comune di Roma, ringrazia per l’invito e per la possibilità di scambio e d’integrazione reciproca che l’iniziativa offre. Puntualizza che l’autonomia scolastica ha acquisito pari dignità con le altre autonomie, con le autonomie locali.

    Adesso gli Enti Locali entrano in relazione con l’autonomia scolastica per migliorare l’offerta formativa predisposta dalle scuole, per far presente i bisogni del territorio e degli alunni che in esso vivono. La scuola deve interagire con le opportunità educative che il territorio offre; gli Enti Locali mettono a disposizione delle scuole il territorio e le potenzialità che esso ha.

    Elenca quindi una serie d’iniziative che il Comune di Roma ha messo in atto per sostenere ed integrare la progettualità delle scuole: “Città come scuola” finalizzata ad una migliore conoscenza da parte degli alunni di tutto quello che esiste nel territorio (monumenti, musei, ecc); iniziative di solidarietà per creare un filo di comunicazione tra i curricula nella scuola e l’esperienza di vita dei ragazzi nella famiglia e nel territorio; “I luoghi della memoria” per recuperare la memoria di quello che è stato e di come è nata la nostra repubblica; progetti di aiuto ai paesi più poveri per far conoscere agli alunni anche le disuguaglianze.

    Gli Enti Locali devono mettersi in gioco per sviluppare opportunità educative e formative: bisogna superare l’idea che essi siano solo fornitori di servizi alle scuole; ora costituiscono un partner con cui le scuole possono costruire e sviluppare l’offerta formativa sul territorio. Per quanto riguarda i servizi, il Comune di Roma fornisce ancora il servizio mensa cercando di centrare due importanti novità: da una parte ha realizzato l’esternazione del servizio (autogestione diretta da parte delle scuole che curano la gara d’appalto e scelgono il gestore del servizio mensa); dall’altra ha trasformato il momento del pasto in un momento educativo e didattico sia con programmi di educazione alimentare sia con scelta di alimenti ecosostenibili ed equosostenibili.

    Altro servizio che il Comune continua ad offrire è quello del trasporto degli alunni, limitato però a quei territori dove non ci sono scuole dell’obbligo. Tutte le altre funzioni che l’Ente Locale svolge riguardano il diritto allo studio, il sostegno alla progettualità della scuola, l’aiuto nel recupero dello svantaggio psicofisico, il sostegno all’integrazione dei bambini provenienti dai paesi stranieri. Le scuole da parte loro si devono aprire ancora di più, diventare luogo d’educazione permanente per sostenere il progetto di apprendimento lungo tutto l’arco della vita. Particolarmente positiva si è rivelata la recente iniziativa “Nonni su internet”: gli alunni delle scuole insieme ai centri anziani hanno predisposto percorsi di apprendimento informatico per gli anziani i quali, in questo scambio generazionale, hanno portato il frutto delle loro esperirne, racconti di vita, conoscenze del quartiere. Se non si condivide l’idea di scuola come potenzialità, come forza del territorio, diventa tutto più difficile e ognuno si chiude in se stesso. Per non far ricadere eccessivamente il peso sulle scuole e sul personale amministrativo, è stata semplificata la procedura delle cedole librarie per gli alunni di medie e superiori. Resta ancora da risolvere i problema dell’assistenza di base agli alunni diversamente abili: il protocollo di intesa prevede che della cura degli alunni debbano occuparsi i Collaboratori Scolastici, dell’assistenza specialistica gli Enti Locali, del sostegno didattico i Docenti di sostegno. Nella realtà le cose non vanno così: c’è carenza di Collaboratori Scolastici, non decolla la funzione specialistica prevista per loro, il numero dei Docenti di sostegno non è sempre adeguato; pertanto sulla figura dell’A.E.C. comunale ricadono spesso sia la cura sia il sostegno didattico.

  • 16:00

    Prende la parola la prof.ssa Silvia Nicodemo dell' Università di Firenze, con una relazione sul tema dell'autonomia scolastica, il sistema e l'organizzazione nella scuola.

    "Dopo la riforma del Titolo V della Costituzione, l’autonomia scolastica ha trovato espresso riconoscimento nell’art. 117 c. 3, allo scopo di imporre al legislatore di astenersi dal comprimerne il “nucleo duro”, alla cui definizione concorrono le altre disposizioni costituzionali sulla scuola e sulle formazioni sociali. L’autonomia dell’istituzione scolastica si configura come autonomia funzionale.

    I contenuti sono individuati dall’art. 21 della l. n. 59 del 1997. I commi 7 e 8 affermano l’autonomia organizzativa e didattica. L’autonomia organizzativa è legata alla funzione della scuola. La normativa individua nell’unità di organizzazione il criterio fondante.

    Profili rilevanti sono: la flessibilità; la diversificazione; l’efficacia e l’efficienza del servizio scolastico; la migliore integrazione ed utilizzazione delle risorse.

    In tale contesto si configura una separazione funzionale e pari dignità nei ruoli, per garantire l’unitarietà nella realizzazione dell’obbiettivo.

    Il DPR 275 del 1999, dà attuazione alla normativa nazionale. Si deve fare attenzione al fatto che all’art. 5, quando si riferisce ad autonomia organizzativa intende rivolgersi all’attività docente. Ma anche ribadisce l’autonomia di organizzazione, ai successivi artt. 14 e 16, dove peraltro si torna ad esprimere la diversificazione funzionale. Il Decreto interministeriale 44 del 2001, detta istruzioni generali per la gestione amministrativa e contabile.

    Il dirigente scolastico assicura la gestione unitaria dell'istituzione. Il direttore dei servizi generali ed amministrativi organizza i servizi, ha competenze contabili, di gestione e relative responsabilità. Le altre figure professionali e la diversificazione dei ruoli: personale amministrativo; tecnico; collaboratore scolastico e servizi alla persona. Essenzialità nell’attuazione del POF.

    Se l’autonomia dell’istituzione scolastica è autonomia funzionale, è l’istituzione scolastica funzionale all’istruzione ed all’educazione. Quindi l’istituzione scolastica intesa nella sua unitarietà, per garantire la continuità istituzionale.

  • 15:35

    Simona De Gasperis della FLC Cgil di Roma e del Lazio introduce i lavori del nostro Convegno riprendendo i temi delle due giornate e, ringraziando tutti i convenuti, dà la parola ad Omer Bonezzi, Presidente Nazionale Proteo Fare Sapere. Di seguito il suo intervento.

    "Oggi è il punto di arrivo di più di cento iniziative svolte su tutto il territorio nazionale con le quali abbiamo portato a sistema una serie di iniziative di formazione per il personale ATA.
    Come presidente di Proteo Fare Sapere mi onoro di presiedere un’associazione che è in grado di promuovere identità professionale coniugando i diversi punti di vista di tutte le figure della scuola.
    Nella scuola esiste il livello sindacale, ma anche il livello professionale, che incide sul “fare”.
    Noi mettiamo insieme il “fare” con il senso del nostro fare.
    Il senso e l’identità professionale di tutte le figure si gioca sul fatto che oggi viviamo nella società della conoscenza, la laicità, la libertà di ricerca, temi che si inseriscono anche nell’agenda della politica.
    Il nostro lavoro ha senso nel momento in cui noi garantiamo un diritto fondamentale, di natura universale, che è quello della conoscenza.

    In questo secolo noi abbiamo creato un nuovo tipo di scuola, diversissimo da quello del passato.

    La scuola oggi è una rete, una rete non autosufficiente, ma che deve essere capace di interagire con l’esterno.

    Il nostro lavoro oggi non è di “applicare”, è di gestire, di costruire un sistema, costruire relazioni.

    Questo concetto di autonomia scolastica è ben diverso dall’autonomia aziendalistica.

    Il modello aziendalistico – quello di tipo inglese – dove il preside può fare di tutto, questo modello che ci viene tanto trionfalisticamente presentato, è un modello cheè fallito.

    Ce lo dice il semplice fatto che laddove questo modello è applicato non si trovano più insegnanti.

    Gli uffici amministrativi delle scuole oggi sono chiamati a fare cose nuove, e sono in grado di farle.

    Per esempio pensiamo agli accordi di rete.

    Ma su tutte queste cose la formazione non c’è stata, c’è stata poco o niente, e gli uffici sono riusciti da soli a formarsi e a rendersi adeguati.

    Pensiamo poi invece ai tecnici. Dobbiamo da parte dei diversi ordini di scuola definire, ridefinire una cultura, una “didattica dei laboratori”, ed è un’impresa professionalmente molto rilevante.

    Parliamo dei collaboratori scolastici. In questi ultimi tempi da parte dei media è stato portato alla luce il fenomeno del bullismo, su cui noi – come Proteo – già da tempo lavoriamo. Eppure se in Italia la situazione è ancora meno drammatica che in altri paesi, è anche per la presenza di questa figura, il collaboratore scolastico. Questa figura riesce a stabilire un rapporto di cura, di relazione, con i bambini e con i ragazzi. E’ punto di riferimento di sicurezza e di serenità. Pensiamo anche alla loro presenza a fianco dei ragazzi diversamente abili: un lavoro di cura ben fatto.

    Riflettendo sul lavoro di questo personale, sono evidenti le linee di formazione che si devono seguire. Per esempio con Proteo Lombardia si sta ragionando di una formazione per i collaboratori scolastici in riferimento agli alunni stranieri. Questi incontri in giro per l’Italia li abbiamo condotti insieme al sindacato. L’idea è di congiungere il “come siamo, cosa facciamo”, con il “come lo facciamo”.

    Di questo parliamo in questo seminario, vogliamo ragionare sul cosa facciamo e come, e ricongiungerlo con le nostre scelte valoriali. Vogliamo che diventi un appuntamento annuale in cui approfondire questi temi.

  • 15:30

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    È l’Auditorium San Domenico, a Roma, ad ospitare il seminario nazionale su "I lavori e le professionalità ATA per l’Autonomia. L’unità dei servizi nella scuola”.

    L’iniziativa di oggi rappresenta il completamento di un percorso iniziato circa un anno fa con un progetto nazionale di formazione “Ata, un lavoro importante” , nato dalla collaborazione della FLC Cgil con l’associazione Proteo Fare Sapere per valorizzare e sostenere le professionalità di tutte le qualifiche del personale ATA.

    I lavori della giornata di domani si articoleranno in quattro gruppi tematici con i contributi di direttori dei servizi, collaboratori scolastici, assistenti amministrativi, assistenti tecnici, docenti, ITP e dirigenti scolastici:

    • La gestione delle risorse, l’organizzazione dei servizi scolastici, le responsabilità;

    • Il lavoro amministrativo: gli strumenti e l’organizzazione per la realizzazione del POF;

    • Il collaboratore scolastico: l’intervento di adulto responsabile nel rapporto educativo con gli alunni;

    • La funzione tecnica nella realizzazione del POF: la gestione dei laboratori, le tecnologie, il rapporto con la didattica.

    Seguiranno le sintesi delle sessioni tematiche e il dibattito. Enrico Panini concluderà l'iniziativa.

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

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