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E’ Enrico Panini a riprendere la parola per concludere i lavori di questo importante convegno che ha visto svilupparsi, in queste due giornate, un’articolata analisidella crisi che vive oggi il mondo della ricerca in Italia ed un articolato dibattito sull’insieme delle proposte della FLC per uscire da questa situazione e ridare dignità ed autonomia ad un settore così strategico per il futuro del Paese.

Panini inizia portando il saluto e le scuse del Segretario generale della CGIL, Guglielmo Epifani, che avrebbe dovuto concludere i lavori, in quanto impegnato in queste ore in incontri di carattere confederale in vista dei prossimi incontri con il governo sul DPEF e pensioni.

Ringrazia tutti ed esprime la soddisfazione della FLC per la grande partecipazione all’iniziativa che ha visto più di 400 presenze e apprezza il grande livello di elaborazione degli interventi che si sono succeduti.

Ha ricordato che iniziative così non sono mai passerelle e che la situazione è davvero grave, ben più che in altri comparti della FLC.

Occorre, ha sostenuto, una terapia d’urto e la FLC intende giocare fino in fondo il ruolo che le compete.

Si è poi soffermato su alcuni punti in particolare, che si seguito riassumiamo brevemente.

  1. PRIN – è questione su cui va segnalato l’allarme. I fondi devono essere sbloccati subito per poter essere assegnati entro il 2007. Ritiene che il cosiddetto “tesoretto” (bruttissimo termine, che pare essere oggi l’unico per parlare di risorse possibili) può essere utilizzato anche per il PRIN. E già dalle prossime ore la FLC intende avviare un percorso con Cisl e Uil per una richiesta unitaria al Presidente del Consiglio.

  1. DPEF – ritiene che deve essere noto al più presto, non solo al Ministro Mussi ma anchealle Organizzazioni sindacali. Le risorse per la ricerca di base ci devono essere e va fatto capire, anche a parte della maggioranza, che questa è l’unica strada seria per il Governo per realizzare uno sviluppo reale del paese e la FLC dice questo sulla base dell’autonomia che la ha sempre contraddistinta.

3. PRECARIATO – su questo tema la FLC non è affatto soddisfatta: sul versante delle stabilizzazioni non si procede bene e le azioni per il superamento del precariato sono troppo vaghe. Ci sono, inoltre troppi ritardi e troppe obiezioni da parte delle controparti.

Il 3 luglio i lavoratori precari dell’università e della ricerca saranno di fronte al Ministero dell’Economia e forse anche a Palazzo Chigi per manifestare lo scontento e chiedere l’aumento, oltre che del numero complessivo, anche delle figure che potranno beneficiare della stabilizzazione.

Panini ha quindi ricordato che l’impegno della FLC Cgil resta quello di mettere in campo una nuova idea dello sviluppo del Paese. C’è la necessità, ha sostenuto, che il mondo della ricerca si faccia classe dirigente, il sindacato fala sua parte ma occorre la forza del mondo della ricerca e, anche se è difficile fare più cose, negli enti ci sono persone estremamente capaci per contribuire alla crescita del Paese e la loro iniziativa e partecipazione sono necessarie.