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Inizia la Tavola Rotonda moderata da Gianni Cioni con Gian Paolo Patta, Sottosegretario Ministero della Salute, Paola Agnello Modica, Segretaria confederale CGIL, Giancarlo Viglione, Capo di Gabinetto del Ministrero dell’Ambiente.

Gianna Cioni
Fa riferimento all’urgenza dettata dalla drammaticità della situazione (numero di infortuni sul lavoro, numero di morti e di invalidi che non accennano a diminuire) ed alla demotivazione del personale dell’ISPESL che, pur avendo le potenzialità per operare al meglio, non viene posto nelle condizioni di farlo. Chiede cosa si intenda fare e con quali tempi. Di cosa ha bisogno il Paese per affrontare e migliorare le condizioni di sicurezza dei lavoratori?

Gian Paolo Patta
Interviene affermando che il ruolo dell’ISPESL ed il suo riordino vanno collocati nell’ambito del tema della sicurezza del lavoro, e di quello che questo governo vuole fare, o ha fatto, per mettere al centro della propria azione il tema della sicurezza.
Intanto il governo ha rivisto la normativa generale con il “testo unico” sulla sicurezza del 2006; ha stipulato accordi con le ragioni per incrementare le ispezioni volte a tutelare la sicurezza del lavoro; si sta cercando di mettere in linea i vari soggetti che operano nel campo della prevenzione e sicurezza e coordinare le normative. Sono state stipulate intese specifiche di settore fra parte sociali e imprese industriali per affrontare i problemi della sicurezza sul lavoro nella cantieristica, in cui il governo è stato soggetto attivo.

Occorre realizzare un sistema informativo unico tra ISPESL, INAIL e Regioni in grado di fornire dati in materia di sicurezza del lavoro.

Vanno ridefiniti compiti e funzioni dei diversi soggetti coinvolti nella sicurezza sui luoghi di lavoro, in particolare fra Inail e ISPESL. A tale riguardo fa anche notare che l’Inail ha un significativo bilancio in attivo, per cui una parte di queste risorse potrebbero essere destinate a finanziare l’applicazione del Testo Unico sulla sicurezza, nonché all’allargamento delle sue competenze includendo anche la prevenzione e la riabilitazione.

Per quanto riguarda l’ISPESL andrebbe rivisto il ruolo che questo ha nell’attività di controllo (impianti a pressione) e il conflitto con gli organismi notificati. Si stanno realizzando i Nuclei operativi integrati (Fincantieri), che studiano il ciclo di processo, elaborano linee guida e propongono soluzioni per la sicurezza nella cantieristica, il monitoraggio e il controllo degli strumenti. Questioni sulle quali l’ISPESL potrebbe essere l’organo tecnico scientifico di riferimento del sistema.

Occorre un rilancio della sorveglianza sanitaria, il recepimento della direttiva sui campi elettromagnetici, la verifica delle strutture sanitarie, la definizione di linee guida.
Ribadisce il ruolo dell’ISPESL sul registro degli esposti.
Si vuole realizzare un osservatorio sul tessile.
Tutte tematiche sulle quali l’ISPESL potrebbe essere fondamentale.
Insomma l’Istituto dovrebbe assolvere ad altri compiti, oltre a quello della Ricerca, quali quelli di consulenza, sorveglianza, buona prassi, ecc… Su questo è giunto il momento di avviare una riflessione specifica con le parti sociali, anche per esercitare la delega sul riordino prevista nel Testo Unico.

Paola Agnello Modica
Sottolinea l’importanza della conferenza di produzione e della sua collocazione temporale: vista la grave situazione sulla sicurezza sul lavoro.
Cosa serve per far funzionare bene l’ISPESL? Un punto cruciale è l’efficacia/efficienza delle funzioni svolte dall’Istituto e come trasferire le competenze tecnico scientifiche acquisite dai ricercatori dell’ISPESL. Come comunicare il bagaglio di competenze a quanti concretamente operano sulla sicurezza, anche al fine di dare valore al “lavoro” all’interno della nostra società. Occorre verificare concretamente la qualità della formazione erogata e le ricadute concrete sui risultati.

Gli indirizzi di ricerca vanno definiti in una sede più ampia. Occorre spingere per una ricaduta pratica delle attività svolte. C’è la necessità di un confronto tra le parti su tutti gli aspetti, su tutti gli aspetti che riguardano la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Giancarlo Viglione
Ribadisce che la sicurezza del lavoro e la sicurezza ambientale sono correlati. Oggi purtroppo le spese per l’ambiente e la sicurezza sono recepite come costi, mentre si tratta di investimenti per l’oggi e il domani. L’autonomia degli enti è una condizione necessaria per loro credibilità. Per questo occorre garantire e costruire la terzietà degli Enti Pubblici di Ricerca.

Gianna Cioni
Chiede a ciascuno quali siano gli impegni, con quali tempi e quale ruolo, da assumere per rafforzare il ruolo dell’ISPESL, migliorare la sicurezza sui luoghi di lavoro e fare crescere culturalmente in tal senso il nostro Paese.

Gian Paolo Patta
Vede l’ISPESL come un ente che svolge un forte ruolo di supporto al Sistema Sanitario Nazionale. L’attività di Ricerca è il presupposto per svolgere questa missione. E’ questo il cuore del problema su cui occorre riflettere.
Verrà al più presto istituito un tavolo di confronto con ISPESL e OO.SS. per arrivare ad una proposta di merito relativamente alla delega sul riordino. Occorre quindi o confermare l’impianto esistente o apportare modifiche. Sono urgenti proposte al riguardo e si sollecitano contributi in tal senso da parte del sindacato. Entro un mese dovrà avere luogo questo confronto.
Bisognerà tenere presente possibili conflitti di competenza su alcuni ambiti con l’Inail. Tuttavia l’ISPESL è chiamato a svolgere un ruolo quotidiano di controllo e assistenza nei vari campi della salute connessi alla prevenzione e sicurezza sul lavoro.

Gianna Cioni
Chiede più coordinamento nelle politiche di ricerca fra i vari Enti che, a diverso titolo, intervengono sugli stessi argomenti.

Giancarlo Viglione
Comitato ambiente/salute con interesse anche per la sicurezza del lavoro. La vigilanza sull’ambiente chiama in causa direttamente anche le condizioni di lavoro di chi opera negli impianti industriali.

Paola Agnello Modica
La Confederazione e la categoria devono collaborare senza interferenza dei ruoli, perché le tematiche sono nelle diverse parti (Sicurezza e ambiente e ISPESL) di competenza di entrambi e sono tra loro connesse.
L’ISPESL ha un ruolo importane anche nel panorama europeo, perché è il focal point italiano per la salute e la sicurezza dei luoghi di lavoro. Accanto al RLS (rappresentante dei lavoratori per la sicurezza) andrebbe affiancato il RLSA (rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ambientale), visto che i lavoratori sono i primi a subire i danni dell’inquinamento ambientale derivante da ragioni antropiche, connesse alle attività produttive.
La riorganizzazione dell’istituto sarà quindi oggetto di discussione tra confederazione e sindacato di categoria.

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