La proposta programmatica della FLC e della CGIL sulla conoscenza

  • 11:00

    Enrico Panini, segretario generale della FLC Cgil, nella relazione introduttiva fa notare che i temi della conoscenza sono gravemente assenti dalla campagna elettorale. È da tempo che in Italia l’investimento in conoscenza è considerato non urgente. Inoltre, troppo spesso ci si è concentrati sui mezzi più che sui fini.

    Se il futuro governo dovesse dimenticarsi della priorità della conoscenza, questa sarebbe la scelta definitiva di declino, mentre nel mondo altra è la direzione. L’Italia continua ad essere un paese bloccato perché non c’è sufficiente diffusione della cultura e gli investimenti continuano a non crescere.

    La CGIL continuerà a ritenere la conoscenza come priorità e la FLC non si arrende: oggi ripresentiamo il programma della conoscenza - anche sulla base dei risultati che sono stati ottenuti - e chiediamo a chi si candida per guidare il Paese di fare propri gli obiettivi enunciati: la conoscenza deve essere al primo posto nelle scelte per il Paese da oggi.

    Testo integrale della relazione.

  • 10:40

    Luisella De Filippi, segretaria nazionale della FLC Cgil, presenta i lavori partendo dal quadro politico attuale e sottolineando come i 20 mesi di governo di centro sinistra abbiano deluso molte aspettative malgrado alcuni importanti passi in avanti. C’è stata una enorme difficoltà a dar vita alle politiche di cambiamento per recuperare i danni prodotti da 5 anni di governo di centro destra contro il quale ci eravamo battuti con forza.

    Le delusioni e l’incertezza hanno prodotto una sorta di depressione che non giova alla partecipazione democratica. Dobbiamo interrogarci sul nostro ruolo in un quadro cambiato e frammentato, ribadendo il valore fondante dell’autonomia del nostro sindacato nella pratica quotidiana e nel confronto interno. Le scelte programmatiche sono importanti per rimarcare l’autonomia e infatti presenteremo le nostre proposte ai candidati premier. Il riferimento resta il programma approvato a suo tempo e ribadito nel Congresso, ma era necessario aggiornare i contenuti di fronte ai cambiamenti.

    Sull’importanza della conoscenza c’è un generale consenso, ma le azioni politiche non sono conseguenti. E’ anche necessario rimettere il lavoro al centro della politica per sconfiggere la precarietà così elevata nei nostri comparti. La formazione permanente deve essere garantita come diritto di cittadinanza. Anche la laicità e la libertà devono sostanziare le politiche sulla conoscenza e in questo senso non può che esserci un forte ruolo pubblico.

    Queste sono le nostre scelte di fondo, ha concluso Luisella De Filippi, da cui discendono le priorità indicate nel documento.

    Testo integrale dell'intervento

  • 10:30

    La FLC e il Dipartimento Formazione e Ricerca della CGIL hanno organizzato per questo 28 marzo 2008 a Roma una iniziativa di presentazione della loro Proposta programmatica sulla conoscenza.

    Abbiamo deciso di rileggere il Programma sulla conoscenza preparato nel 2005, così da poterne verificare il livello di attuazione e per rilanciare le priorità da porre all’attenzione di quanti si candidano al governo del Paese.

    Patrizia Dandolo del Dipartimento Formazione Ricerca della CGIL nell’aprire i lavori saluta tutti i presenti e sottolinea che sono trascorsi tre anni dalla presentazione del programma della conoscenza e che pertanto era necessario apportare le necessarie modifiche alla luce del quadro in cambiamento.

    Anche se siamo in campagna elettorale la CGIL ama la sua autonomia e la riafferma garantendo la propria identità anche nelle difficoltà politiche. E’ importante la spinta programmatica per arrestare il declino: c’è un’emergenza formativa e un disagio visibile nei comparti della conoscenza a cui intendiamo dare voce con le nostre proposte.

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