Iniziativa CGIL e FLC "Il miglior investimento possibile è quello nella Conoscenza"

  • 11:30

    Simonetta Ponzi, segreteria CGIL Emilia Romagna. Nella Regione il sindacato ha lavorato molto sulla formazione permanente, come sistema che garantisce il diritto alla conoscenza dei singoli, ma la qualità della struttura produttiva. Anche con l’aiuto della formazione l’Emilia Romagna ha incrementato il Pil e le esportazioni e ha trasformato il sistema capitalistico della regione. Molte aziende familiari si sono trasformate in società di capitali e molte aziende sono dirette da stranieri. Il sistema produttivo ha investito in qualità e innovazione e i risultati si sono visti.

    Oggi il sindacato fa i conti con processi di riorganizzazione che hanno conseguenze sui lavoratori per cui assume un ruolo fondamentale l’aggiornamento professionale.

    In Emilia Romagna vivono 366 mila stranieri, pari all’8,6% della popolazione (il dato nazionale supera di poco il 3%). Un quinto di questi stranieri hanno meno di 14 anni, quindi l’impatto sulla scuola è significativo: sono stranieri il 10,6% degli alunni, con punte più elevate alle elementari. Una tale presenza è un dato strutturale, quindi come tale va affrontato in termini di istruzione, accoglienza e inclusione: sono questi i fondamenti concreti della sicurezza sui quali il sindacati sta lavorando. L’Emilia Romagna ha già raggiunto buona parte degli obiettivi di Lisbona, ma restano punti deboli nel precariato (il 20% degli occupati) che è soprattutto femminile. La strategia sindacale, unitaria, è rivolta a una politica di pari opportunità e di confronto e concertazione con regione, provincia ed enti locali sui programmi europei per creare un circolo virtuoso di lavoro-sviluppo-innovazione. Data l’importanza della formazione permanente sul lavoro, svolge un ruolo di primo piano l’istruzione tecnico-professionale anche nella costruzioni di reti sul territorio e di raccordo con poli tecnologici. I piani formativi devono essere materia di contrattazione, perché appartengono a un modo di intendere l’impresa e sono legati al sistema delle qualifiche.

  • 11:20

    La mattinata prosegue con gli interventi dei partecipanti, di cui forniamo delle brevi sintesi.

    Antonella Ausili, primo ricercatore dell'ICRAM, si interroga su quali sono le necessità più impellenti per il rilancio della ricerca pubblica in Italia. Tra queste, il ritorno dello Stato, (come anche delle Regioni e degli enti locali) nel ruolo di promotore dell'attività di ricerca pubblica, l'incremento delle risorse finanziarie, che permetterebbero di superare la grave situazione del precariato, la stabilità degli Enti e non da ultimo un maggiore coinvolgimento della comunità scientifica nelle linee di indirizzo e nella nomina dei vertici degli enti.

    Scarica il testo integrale dell'intervento .

  • 10:50

    Enrico Panini, segretario generale della FLC Cgil, apre la sua relazione ricordando come l'iniziativa di oggi segue quella dello scorso 28 marzo, durante la campagna elettorale, nella quale la CGIL e la FLC presentarono il programma della conoscenza alle forze politiche. L'incontro di oggi ha lo scopo di fare il punto sul principali temi politici e sociali del momento con particolare riguardo a quelli relativi alle politiche sulla conoscenza. Questo appuntamento prelude ad un prossimo impegno programmato per il mese di ottobre dove si svilupperanno ulteriori approfondimenti della proposta programmatica per la conoscenza.

    Il programma della conoscenza è molto impegnativo ed è sui nostri obiettivi ambiziosi che il governo si dovrà misurare:

    • su uno sviluppo di qualità;

    • sulla laicità;

    • sullo sviluppo del pubblico;

    • sui fondamentali valori costituzionali;

    • su politiche inclusive.

    Sono alcuni dei punti di fondo sui quali chiediamo al governo precisi impegni.

    Ci sono poi temi di carattere trasversale ai comparti che rappresentiamo, che vanno da un piano di investimenti che porti il nostro Paese ai livelli europei, a una ritrovata autonomia dei luoghi propri della conoscenza quali scuola, università e ricerca, oggi penalizzati sul versante economico e professionale. La valorizzazione dei nostri comparti è una scelta strategica per lo sviluppo del nostro Paese. L'Italia, ha affermato ancora Panini, deve finalmente dotarsi anche di una vera riforma sul versante della formazione continua (oggi gli adulti dai 25 ai 60 anni non hanno strumenti per affrontare questioni di media difficoltà) ed è per questo che la CGIL e la FLC insieme allo SPI e all'AUSER intendono proporre una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare. Serve recuperare un ritardo storico in questo senso perché investire sull'educazione degli adulti produce sviluppo non solo sul piano sociale ma anche economico. E non basta più dire, come avviene da ogni parte, che servono scelte condivise, perché ciò va bene ma attiene al metodo. È ora di dire quali scelte si intendono attuare: questo, invece, attiene al merito ed è al merito che occorre fare riferimento.

    Panini ha quindi citato il discorso della nuova presidente di Confindustria che ha affermato come investire sulla formazione non sia più rinviabile perché troppo alto è il rischio di un paese che non può essere all'altezza di competere con il resto dell'Europa; per crescere occorre innalzare il livello di istruzione perché questo significa anche innalzare - in un tempo medio - il reddito pro-capite del 15%. Lo stesso presidente della Banca d'Italia Draghi ha messo l'istruzione ai primi posti del necessario cambiamento perché non investire in conoscenza è l'anticamera della povertà per tutto il Paese.

    Queste dichiarazioni di personalità autorevoli, ha affermato Panini, sono un segnale nuovo che va colto e misurato all'atto pratico ed è la conferma di quanto la CGIL va affermando da molto tempo. Ha quindi ricordato alcuni dati a partire dai minimi investimenti sulle politiche per la conoscenza (25% in meno degli altri paese europei), agli alti tassi di abbandono scolastico ma anche di dispersione universitaria, allo scarto (30% in meno) tra il numero dei diplomati e laureati in Italia rispetto agli altri paesi. Dati negativi anche per la ricerca che vede sempre meno ricercatori per numero di abitanti, nonostante da noi si produca il più alto numero di brevetti rispetto ad altri paesi come la Germania e non solo.

    Panini ha quindi ricordato le due scadenze immediate che abbiamo i fronte: l'apertura del tavolo con Confindustria sul nuovo modello contrattuale, delle regole sulla democrazia e della misurazione della rappresentatività. In questa possibile intesa devono trovare posto impegni precisi anche per i comparti della conoscenza, dalla scuola dell'infanzia alla ricerca. Il prossimo DPEF è l'altra importante ed immediata scadenza. Dal suo contenuto si capirà quali scelte di fondo il governo intende operare sperando che non siano, come per l'ICI e la detassazione degli straordinari misure inadeguate che ripropongono disparità per le donne divisioni tra lavoratori. Panini ha inteso anche sottolineare come sia stato corretto da parte della CGIL lasciare il tavolo di confronto sul piano industriale per la pubblica amministrazione con il ministro Brunetta, perché non è la controparte che può decidere chi deve rappresentare i lavoratori al tavolo della trattativa, tanto è vero che la nuova convocazione prevista per oggi dietro una precisa richiesta delle confederazioni vedrà la partecipazione anche dei rappresentanti delle categorie interessate.

    Panini ha anche sottolineato come molti contratti (dirigenza scolastica e universitaria, ricerca, università e afam) o sono fermi al 2005 o per essi non sono neanche stati predisposti gli atti di indirizzo o sono sospesi i tavoli di confronto. Così come ha denunciato che per il rinnovo dei contratti per il pubblico impiego non esistono risorse.

    Una ulteriore riflessione Panini l'ha dedicata al problema del precariato, affermando che è ora che si ponga fine a questo stato di cose che continua a produrre insicurezza per il futuro, penalizzazione dei diritti e della dignità delle persone. Ha quindi ribadito la richiesta ai ministri competenti di avviare subito le procedure per le immissioni in ruolo nelle scuola - che il governo intende dimezzare rispetto ad impegni precedentemente presi - di dare attuazione alle stabilizzazioni per i precari nelle università e negli enti di ricerca.

    Nella conclusione del suo intervento Panini ha ricordato il clima di intolleranza che da tempo si vive sul versante politico e sociale e come le forze che sono oggi al governo abbiamo fatto della paura e dell'insicurezza delle persone il loro punto di forza, alimentando anche gesti che non vanno condannati solo a parole ma anche con la crescita di una diversa cultura della solidarietà, dell'integrazione e della convivenza civile. Ha affermato che servono nuove coerenze e valori in un Paese che è smarrito.

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  • 10:35

    Fulvio Fammoni, segretario nazionale della CGIL, introduce i lavori ricordando il 28 marzo 2008 quando in piena campagna elettorale la CGIL e la FLC presentarono l'aggiornamento del programma sulla conoscenza.

    Oggi viene presentato, con la relazione di Enrico Panini, un ulteriore avanzamento di proposta, di impegno con iniziative importanti che saranno decise ancor prima che il governo in carica avanzi un proprio complessivo progetto d'intervento.
    Si vuol così confermare il principio: "chi esercita il diritto di proposta pratica l'autonomia come valore".
    Il principio di una politica inclusiva, di qualificazione vengono confermate quali direttrici di fondo del percorso intrapreso.

    Fammoni evidenzia come oggi non si parli più di emergenza formativa: i livelli d'istruzione in Italia sono tra i più bassi d'Europa, abbiamo la certezza di non raggiungere nessuno degli obiettivi di Lisbona.
    Rispetto ai punti del nostro programma, in autunno saranno sviluppati appositi approfondimenti e iniziative di presentazione e sostegno su: autonomia, governo dei sistemi, università, afam, ricerca, Titolo V e politiche territoriali, ruolo del lavoro e risorse.

    I punti sui quali la categoria e la confederazione sono già impegnate nel confronto con il governo, evidenziano la differenza di visione che abbiamo della conoscenza quale centro dello sviluppo per il futuro del Paese; è stato completamente dimenticato il Memorandum sulla conoscenza e le sue potenzialità.
    Il taglio degli organici, delle stabilizzazioni, delle risorse, il buono scuola e l'assunzione diretta degli insegnanti da parte delle scuole, sono gli strumenti principali che saranno proposti da questo governo per diffondere qualità e merito. Le difficoltà saranno evidenti e saranno affrontate in quanto tali.

    A 60 anni dalla Costituzione , viene messo in discussione il diritto effettivo e non formale del cittadino di poter fruire dell'istruzione.
    Ma il punto importante su cui ci si confronterà con questo governo sarà il federalismo e il Titolo V, fondamentali saranno le implicazioni sul piano dei diritti all'istruzione. Le diverse competenze tra Stato e Regioni che saranno decise possono essere esercitate solo in un ambito che garantisca qualità, universalità ed uguaglianza delle prestazioni. Anche su questo tema sarà sviluppata una specifica iniziativa.

    Le conclusioni di Fammoni sono centrate, quindi, nel riconfermare che il centro della proposta sulla conoscenza è rappresentato dalla costruzione di un sistema nazionale di apprendimento permanente. La CGIL, la FLC, lo SPI e l'AUSER si impegnano in autunno a presentare una legge di iniziativa popolare come concreto elemento di proposta e di stimolo nei confronti dell'attività legislativa e parlamentare, pronti anche ad eventuali possibili convergenze unitarie.

    Si tratta di un impegno importante: un comitato promotore che sarà onorato che la prima firma fosse quella di Tullio de Mauro, la scrittura di una vera e propria norma di legge, 50.000 firme certificate da raggiungere.
    Un impegno importante che la CGIL si assume, consapevole dell'importanza che le politiche della conoscenza hanno per lo sviluppo del Paese.

  • 10:30

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    L' iniziativa che si svolge oggi a Roma presso il Centro Congressi Cavour è stata promossa dalla CGIL e della FLC e si rivolge ai quadri e delegati del nostro sindacato.

    È un incontro/confronto con il quale intendiamo riaffermare i contenuti delle proposte che la CGIL ha messo in campo con la propria " Proposta programmatica sulla Conoscenza ", presentata lo scorso 28 marzo.

    Nella frase di Benjamin Franklin " Il miglior investimento possibile è quello nella Conoscenza" sta il senso di questo appuntamento: la centralità della conoscenza per lo sviluppo culturale, sociale, economico e democratico del nostro Paese. Sono questi i temi richiamati da Fabrizio Dacrema, coordinatore Dipartimento Formazione e Ricerca della CGIL, nel presentare i lavori della giornata.

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

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