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Gli interventi proseguono con Ruggero Druetta, Ricercatore Università di Torino Facoltà di Economia, sez. lingue straniere.

"All’interno di un quadro sociale di progressiva integrazione tra popolazioni di origine diversa sul suolo europeo, le istituzioni comunitarie si sono dotate ormai da tempo di strumenti teorici e normativi volti alla promozione del plurilinguismo come scelta consapevole e strumento reale di integrazione e cittadinanza. L’apprendimento di almeno due lingue comunitarie oltre alla propria lingua madre, in un contesto di formazione permanente, è la base minima di questo percorso in cui la conoscenza diffusa è posta al centro dello sviluppo dell’intera società.

L’università si trova all’intersezione tra tutti questi imperativi, efficacemente sintetizzati dall’agenda di Lisbona: essa ha di fatto un ruolo chiave sui versanti della conoscenza, della formazione permanente e dell’insegnamento linguistico, in una fase della vita in cui le giovani generazioni terminano la loro formazione iniziale e si affacciano alla vita attiva. L’educazione al plurilinguismo da parte dell’università, pertanto, non è solamente funzionale, ma diventa elemento qualificante di un progetto formativo complessivo che prevede l’incontro scevro da pregiudizi, il confronto critico e il rifiuto del pensiero unico come metodo di lavoro.

L’intervento intende mettere in rilievo le potenzialità e le contraddizioni dell’insegnamento universitario delle lingue quale viene oggi praticato in Italia."

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