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La parola viene ora data a Umberto D'Ottavio – Assessore alla Formazione Professionale, Istruzione ed Edilizia Scolastica della Provincia di Torino:
“Vorrei inanzi tutto ringraziare la FLC CGIL e il Comune Collegno per l'invito.
E' difficile discutere di diritti di cittadinanza degli immigrati quando l'urgenza ci costringe ad occuparci di altro.
Il primo punto è: la scuola deve essere una scuola accogliente e per tutti - questa è la battaglia politica che dobbiamo fare.
Nella manovra del Governo c'è sicuramente un approccio economico ma c'è anche un approccio culturale e bisogna che noi ci accertiamo se questo approccio culturale faccia presa nel paese.
In pochi minuti questi hanno cancellato l'elevamento dell'obbligo di istruzione rimettendo i ragazzi a 13 anni nella condizione di dover scegliere tra scuola e lavoro. In Inghilterra (dove era ieri il nostro Presidente del Consiglio fiero di avere il paese con il numero maggiore di telefoni cellulari e con la squadra campione del mondo di calcio) è da vent'anni che l'obbligo di istruzione e a 16 anni e recentemente è stato portato a 17 e presto a 18; quindi il nostro ha già perso la sfida con quel paese.
La scuola è il principale luogo dell'inclusione: è luogo ma anche strumento. L'investimento fatto sull'istruzione è il miglior investimento fatto sull'inclusione.
Noi abbiamo un problema rendere il diritto all'istruzione un diritto concreto e non astratto.
Come facciamo? La strada scelta dalla Provincia di Torino passa attraverso il far conoscere tutte le opportunità esistenti. Sono state fatte due guide: la prima“Tutti a scuola” stampata in 8 lingue e la seconda “Imparare ancora” per promuovere l'offerta dei CTP e dei corsi serali.
Noi dobbiamo tenere presenti alcuni dati. In provincia di Torino il 42% degli apprendisti in formazione sono stranieri (su un totale di 15.000 ).
Gli alunni stranieri sono stati lo scorso anno 6643 di cui il 42% ha partecipato a corsi presentati sulla direttiva Mercato del lavoro e circa 800 hanno partecipato a corsi di obbligo di istruzione gestiti dalla formazione professionale.
Alla fine del mese di ottobre verrà presentata la seconda edizione di una ricerca “I voti alla formazione” da cui si scopre che i corsi di obbligo di istruzione della formazione professionale riportano nel 60% dei casi i ragazzi a scuola.
Nella provincia il 40% degli stranieri che frequentano la scuola sono nati in Italia e sono stranieri solo per la legge. Non deve stupire che solo1,2% degli stranieri frequenti un liceo: su questo c'è ancora da lavorare.
La legge regionale 28 deve ancora decidere i fondi da destinare all'inserimento dei disabili, agli stranieri e ai libri di testo.
Sul tema immigrati e scuola noi abbiamo sviluppato tantissime buone pratiche: dobbiamo passare da queste ad una organicità del sistema.
Noi dobbiamo capire come altri paesi europei hanno affrontato i problemi che noi adesso ci troviamo davanti (Francia, Olanda, Regno Unito).
C'è molto lavoro da fare facciamolo insieme."