Sciopero generale dell'Università, Ricerca e Afam, manifestazione nazionale a Roma

  • 09:15

    ANCHE LE NUVOLE SI RITIRANO
    Su Roma in questo momento splende il sole. Ormai, si dice, il tempo regge. Abbiamo gli ombrelli, ma preferiamo tenerli chiusi. Così potranno contarci meglio.

    Nei primi manifestanti che affluiscono c’è il sorriso, la freschezza di una mattinata allegra. Siamo contenti, dicono, di partecipare a questa manifestazione contro il ministro Gelmini e il Governo che vogliono affossare l’Università pubblica, che non credono nella scienza, nell’arte, non vogliono offrire futuro e sicurezza ai giovani.

    LA PARTECIPAZIONE SI ALLARGA ANCHE ALL'ESTERO
    Alla sciopero contro la legge 133 parteciperanno anche gli studenti italiani che si trovano a Siviglia nell'ambito del progetto Erasmus. La manifestazione, è annunciato con una nota, si terrà alle 14.30 con un presidio davanti la sede del Consolato onorario italiano della città, in Calle Fabiola 10, a Barrio Santa Cruz.

    "No Gelmini" anche a Parigi e Monaco di Baviera

  • 09:10

    I RICERCATORI PRECARI DI BOLOGNA: IL DL 180 NON CI CONVINCE
    Incontriamo un folto gruppo di lavoratori CNR e INAF di Bologna che indossano una maglia bianca con scritto sul davanti: "Precari della ricerca" e sul retro "La ricerca poggia sulle nostre spalle".

    Hanno anche un sito www.laricercacalpestata.it.

    Enrico e Luca ci dicono che nei loro enti il 40% sono precari, in particolare 250 al CNR e 405 all'INAF (105 a tempo determinato e 300 con vari contratti atipici). Saranno i primi colpiti dai tagli. Il governo ha cercato di correre ai ripari con il DL 180 per moderare il dissenso, ma la legge 133 resta. Si deve andare avanti con atti concreti e i precari della ricerca sono disponibili al dialogo ma senza i tagli. A Bologna é stato costituto un coordinamento con i sindacati, nel quale ognuno ha un proprio ruolo distinto, ma si agisce insieme per un obiettivo comune.

  • 08:50

    GLI STUDENTI DI MODENA: L’UNIVERSITA’ VA CAMBIATA MA CON CHI CI LAVORA

    Emanuela, Martina e Michele, studenti dell'università di Modena, considerano le fondazioni "svantaggiose ed inattuabili": i privati non sono interessati perché non si fanno i soldi. Gli studi umanistici sarebbero, oltretutto, quelli piú penalizzati, perchè meno "redditizi" di altri.

    Si sono svolte molte assemblee con la presenza di studenti e docenti: l'Univerisità va cambiata, ma con chi ci lavora, senza togliere fondi ma indirizzandoli meglio. Il governo si sta lamentando di cose che ha fatto il centrodestra nella precedente legislatura con la riforma Moratti.

  • 08:30

    GRETA: "ABBIAMO VIAGGIATO TUTTA LA NOTTE PER DIFENDERE IL FUTURO DEI GIOVANI"
    Piazza della Repubblica è già piena di giovani, di colori, di striscioni provenienti da tutta Italia. Un gruppo proviene da Venezia. Greta, una di loro, ci dice che hanno viaggiato in treno tutta la notte. Sono a Roma per difendere Il loro futuro. Non crede nelle fondazioni, le scuole sono il futuro per l'italia: devono essere considerate una risorsa.

  • 08:15

    GIUSEPPE, NO ALLA NORMA DEL GOVERNO SULLE FONDAZIONI
    Cominciano ad affluire gruppi di studenti universitari che oggi saranno migliaia nei cortei che attraverseranno Roma. Arriva la delegazione della FLC Basilicata. Giuseppe, tecnico amministrativo dell'universitá, ci segnala la norma del governo sulle Fondazioni: “Non é altro che l'ennesima conferma dei tentativi di privatizzazione dell'Universitá per introdurre un suo controllo politico. Con gravi rischi per i dipendenti in servizio e per la didattica”.

    NON SI MANIFESTA SOLO A ROMA MA IN TUTTA IN ITALIA
    Numerosissimi gli arrivi a Roma, ma si manifesta anche nelle varie province.
    Più forza al grido che ormai contraddistingue il movimento: NO 133. Ecco alcune iniziative dei territori. In seguito daremo altre notizie, man mano che ci perverranno.

    • Cagliari, manifestazione regionale - il corteo partirà da Piazza Garibaldi alle ore 9,30

    • Catania, concentramento alle ore 9,00 a piazza Dante per il corteo Università, Ricerca, AFAM e studenti, conclusione a piazza Università

    • Messina, concentramento alle ore 9,00 a piazza Municipio per il corteo, conclusione presso l’aula di mineralogia dell’Ateneo messinese.

    • Palermo, concentramento alle ore 9,00 a piazza Politeama e alle ore 9,30 a viale delle Scienze (cittadella universitaria). I due cortei confluiranno a Piazza Bologni.

    • Milano, presidio regionale a piazza Duomo, unitario con la partecipazione del Conservatorio Verdi, Accademia di Brera, le Università della Statale, Bicocca e Politecnico.

    • Varese, presidio in piazza.

    • Bergamo, Corteo da Piazzale FFS ore 9,30.

    • Padova, INFN, i laboratori nazionali di Legnaro partecipano alla protesta.

    • Trieste, presidio FLC Cgil e UIL in Piazza Unità dalle 10.00 alle 12.30.

    • Torino, Il comitato scuola pubblica propone un pomeriggio di confronto presso le scuole di Brusasco; nel pomeriggio di sabato 15 novembre, nutrito programma a cura del Forum delle associazioni presso il gruppo Abele di corso Trapani 91/B.

    • Vercelli, un corteo organizzato dai comitati spontanei a difesa della scuola pubblica con la partecipazione degli studenti universitari e delle superiori vedrà anche la partecipazione della FLC e della Camera del Lavoro della città.

    • Trento, di fronte al rettorato, nella stessa mattinata dello sciopero, dalle 10, è stato organizzato un presidio, con assemblea di tutto il personale dell'ateneo.

    • Umbria, Prosegue nel capoluogo umbro il programma di lezioni in piazza.

    • Messina, Terza manifestazione in tre settimane di studenti, docenti, ricercatori che si concluderà all’Università. In città l’Onda avanza. Aumentano le scuole occupate

  • 08:00

    LA RICERCA E I CAPELLI DI BERLUSCONI
    Vediamo le compagne e i compagni della FLC del Lazio: si sono organizzati su una panchina con tre striscioni e con centinaia di bandiere che vengono distribuite ai lavoratori che via via affluiscono.

    Ci sono anche delle simpatiche magliette rosse con la scritta "Giú le mani dalla scuola, dall'universitá e dalla ricerca". Molti i cartelli spiritosi. Sulla foto di uno striscione c’è scritto: "Berlusconi se c'hai i capelli é solo grazie alla ricerca". A pensarci bene é proprio cosí.

  • 07:45

    >> Speciale sciopero 14 novembre 2008 <<

    La FLC Cgil ha ritenuto insufficienti le proposte del Ministro Gelmini. Riconfermati, nella sostanza, i tagli previsti dalla legge 133 e l'impianto del decreto Brunetta. Abbiamo ribadito la disponibilità della FLC Cgil a proseguire il confronto partendo da un radicale cambiamento delle scelte fatte finora dal Governo. Per queste ragioni sono stati confermati lo sciopero e la manifestazione di oggi.

    Le ragioni dello sciopero sono tutte nell’insieme disastroso dei provvedimenti accumulati in pochi mesi di Governo del Centro destra. Oltre alla legge 133, ci sono i tagli della Finanziaria, le norme Brunetta sul precariato e sul lavoro pubblico; un complesso di interventi che per l’Università disegna un destino di ripiegamento e declino, e per tutti i settori uno scenario di crescente inagibilità e irrilevanza istituzionale. Anche gli studenti manifestano in tutta Italia e in migliaia sono in arrivo a Roma.

    BOCCA DELLA VERITÀ, SI APRONO I PRIMI STRISCIONI
    Un muro di palloni colorati - con la scritta FLC Cgil, NO 133 - accoglie i manifestanti a piazza Bocca della Verità. Sono le 7,45 e siamo sotto un cielo un po' indeciso sullo sviluppo meteo della giornata. Ma il sole fa capolino e si spera per il meglio. Già si cominciano ad aprire striscioni, primo fra tutti quello della Calabria, e bandiere che formeranno il corteo. Da qui si sfilerà fino alla splendida piazza Navona. É lo sciopero dei lavoratori dell'Università, della Ricerca e dell'Afam che, ancora una volta, scendono in piazza per dire NO ai tagli previsti dalla legge 133, contro la privatizzazione degli atenei e contro il licenziamento di migliaia di ricercatori precari. Provvedimenti che porteranno la ricerca pubblica al declino.

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

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