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Roma. Conclusa la manifestazione a Piazza SS. Apostoli

Di Berardino, Segretario Generale della CGIL del Lazio, ha salutato la piazza gremita di lavoratori ricordando che la giornata di oggi è una tappa del lungo percorso di lotte che la CGIL ha avviato.Ha ricordato che la situazione è gravissima poiché il Governo sta negando l’evidenza della crisi, segno che non ha nessuna intenzione di dare risposte ai lavoratori. Le scelte che sta compiendo sulla scuola e la formazione rendono evidente che sta perseguendo una politica di competizione sul costo del lavoro e di soppressione dei diritti, e non solo di quelli, sulla formazione la ricerca e l’innovazione. Ha concluso ricordando a tutti l’appuntamento al 4 aprile.

Domenico Rossi, segretario generale della FLC di Roma e del Lazio, comincia il suo intervento manifestando la solidarietà della FLC Cgil di Roma e del Lazio agli studenti dell’Università “La Sapienza” bloccati dalla polizia all’interno della città universitaria. È evidente, continua Rossi, che il governo si sta avviando su una strada che porta allo smantellamento dello stato di diritto con un attacco senza precedenti alla qualità del sapere e della formazione .
I tagli al sistema nazionale di istruzione, il licenziamento dei precari, l’affossamento della ricerca, la campagna diffamatoria contro i dipendenti pubblici ne sono la prova evidente. Ma le risposte dei cittadini a questo disegno non si sono fatte attendere e le richieste di tempo pieno dei genitori della scuola primaria ne sono un esempio. Nel Lazio chiederemo presto un incontro alla Direzione Regionale per dire che ora va data una risposta a quelle famiglie che hanno scelto il tempo pieno e il modello a 30 ore. Va data risposta anche all’esigenza di integrazione dei ragazzi immigrati, ai percorsi di educazione degli adulti e a tutti i lavoratori precari di tutti i settori della conoscenza pubblici e privati che stanno pagando sulla loro pelle le scelte di questo governo .
Solo nel Lazio sono previsti 3.500 posti in meno per il personale docente e 1.700 posti in meno per il personale ATA: questi ultimi tagli rendono difficile persino la semplice vigilanza nelle scuole per la quale, a questo punto, devono essere informati anche i prefetti .
Confermando l’impegno della FLC di Roma e del Lazio per la stabilizzazione del precariato, Rossi ha dato appuntamento ai numerosi presenti al 4 Aprile.

Con l’intervento di Marco Broccati, segretario nazionale della FLC Cgil, si è conclusa la bella manifestazione di Roma in piazza S. Apostoli. Broccati ha ringraziato i lavoratori per essere accorsi così numerosi alla manifestazioni di tutta Italia. La vostra presenza nelle piazze, ha detto, dimostra quanta distanza ci sia tra il paese reale e la politica del governo. Questa presenza è un forte NO alle politiche distruttive nei settori della conoscenza, ma è anche un SI alle tante cose giuste da fare. Una presenza che carica di significato la protesta contro un progetto di società iniqua in cui a pagare la crisi sono proprio quei cittadini che pagano le tasse e che rispettano le leggi. In particolare i settori della conoscenza sono colpiti, perché è lì che si formano le teste pensanti, perché una scuola, una università, una ricerca di qualità formano cittadini consapevoli in grado di capire e di scegliere mentre il Governo, per il suo disegno, ha bisogno di sudditi. Ed è per questo che il diritto all’istruzione diventa condizione di cittadinanza reale. Come condizione di cittadinanza è il diritto al lavoro ed è per questo, aggiunge Broccati, che rivendichiamo un piano straordinario di assunzione per i giovani a partire dalla tutela degli attuali precari. La nostra battaglia è contro un modello sociale egoista, pavido, senza solidarietà che porta verso la distruzione dello stato di diritto. Per questo abbiamo detto NO al nuovo modello contrattuale che non solo condanna i salari ad una riduzione programmata ma muta l’identità stessa del sindacato. Noi non accetteremo di subire quella mutazione genetica che qualcuno vorrebbe per noi, trasformandoci in un ente parastatale che eroga servizi a pagamento. Né accetteremo di essere scippati del diritto di sciopero come Brunetta e Sacconi stanno tentando di fare.
Il prossimo appuntamento è il 4 Aprile, quando ancora una volta il paese reale dirà con chiarezza chi è e cosa vuole.