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Prima, dell'ultimo aggiornamento, un veloce saluto e ringraziamento, in ordine sparso. A chi ha raccontato con il freddo ticchettio della tastiera, con la forza delle parole o con il colore delle immagini questa giornata e a chi ci ha assistito nel suo svolgimento: Giusto, Gaetano, Calogero, Melania, Giuliana, Giovanni, Maria, Camilla, Ivo, Anna, Corrado, Paola, Claudia, Corrado, Bianca e ovviamente le compagne e i compagni della CGIL e della FLC della Sicilia e di Palermo in particolare.

La giornata è stata faticosa. Il tempo di riprendere le forze e prepararci per il 4 aprile!

La redazione di flcgil.it

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Concludiamo la web cronaca della giornata con l'ampio resoconto, ricevuto da Antonio, della manifestazione regionale che si è svolta nel pomeriggio a Udine.

Enrico Panini, segretario nazionale della CGIL, dinanzi ad una gran folla, giunta in corteo in Piazza San Giacomo - la più bella piazza di Udine - ha concluso con un applaudito discorso la manifestazione regionale di protesta contro le politiche economiche e sociali del governo. In piazza anche tantissimi giovani e pensionati e tanti lavoratori provenienti dalle fabbriche della regione, dagli uffici, dalle scuole e dall'università.

Il primo intervento è stato quello del segretario della Camera del Lavoro di Udine, che ha ricordato i dati della crisi in provincia: centinaia di licenziamenti, 4500 contratti a termine già scaduti e che non saranno rinnovati. E' intervenuto anche sindaco di Udine, che in un brevissimo ed applaudito discorso ha portato la solidarietà dell'amministrazione per coloro che sono colpiti dalla crisi e per la lotta della CGIL.

I dati regionali riportati dal segretario regionale della CGIL: in regione ci sono già 21 mila cassintegrati, 2.500 licenziamenti, 19 mila precari che rischiano il posto, mentre la cassa integrazione è aumentata del 665%. La Giunta regionale di fronte a queste emergenze ha dato risposte tardive, parziali, insufficienti.

Teresa Sarli, segreteria regionale della FLC Cgil, ha sottolineato come il nostro sia l'unico governo che taglia la spesa per l'istruzione mentre tutti gli altri investono nella conoscenza e sulla cultura.

Abdul Faye, in rappresentanza degli immigrati ha ricordato che dopo le donne sono gli immigrati i primi a pagare la crisi. Ha parlato del clima xenofobo e razzista che è alimentato dalle destre e che si respira ormai anche nelle fabbriche.

Si sono succeduti molti interventi di studentesse e studenti universitari che hanno ricordato che fra poco tanti di loro non potranno più studiare perché genitori non potranno mantenerli agli studi.

L'intervento conclusivo è affidato ad Enrico Panini, che ha esordito dicendo: " Non ci rassegnano alla crisi e protestiamo e lottiamo contro i tagli e la politica economica e sociale del governo".

Ha condannato la politica che non investe sugli ammortizzatori sociali. Ha ricordato che alcuni mesi fa Confindustria, Cisl e Uil plaudivano alla finanziaria che stanziava solo 600 mila euro per gli ammortizzatori, mentre la CGIL chiedeva otto milioni di euro e per questo obiettivo ha proclamato scioperi e fatto manifestazioni. Ora i soldi sono aumentati. Per merito di chi, si è chiesto Panini.

Ha ribadito che la CGIL si rifiuta di partecipare, in via di principio, a qualsiasi discussione che abbia per oggetto l'elevamento dell'età pensionabile; meglio parlare - ha detto - di cosa fare per i 350 mila lavoratori che hanno perso il lavoro in questi ultimi mesi e dei probabili 3 milioni di disoccupati che ci saranno il prossimo anno. Noi chiediamo che si aumentino le risorse per gli ammortizzatori sociali e si allarghino le tutele ai precari. Si affronti l'emergenza evasione fiscale che sta aumentando in questi ultimi mesi invece di pensare di limitare il diritto di sciopero.

Per affrontare i problemi della sicurezza, ha detto Panini, la CGIL dice un NO forte alle ronde, magari armate di manganello, poiché questa non è considerata un'arma.

Di fronte alla crisi della siderurgia in regione, dei licenziamenti annunciati alla "Caffaro", alla "Seleco", all'Elettrolux", ha affermato che i lavoratori possono contare sulla solidarietà della CGIL. Panini ha avuto parole dure riguardo alla proposta di legge del governo che intende equiparare i partigiani con i morti della cosiddetta repubblica di Salò. Vittime e carnefici non sono uguali, neppure da morti. La nostra repubblica è antifascista e tale deve rimanere.

Ha concluso - tra forti applausi - con queste parole "noi vogliamo e lottiamo per il nostro futuro. Non vogliamo tornare indietro".

FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

Al via la
campagna referendaria.

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