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Piazza del Popolo accoglie con un lungo applauso Roberto Saviano. Un intervento molto atteso, introdotto da Andrea Vianello, conduttore RAI di Mi manda Rai 3.

"Ha riacceso l'attenzione su una zona buia d'Italia, ha indagato il clan dei casalesi e ha ricordato che nel paese c'è anche Gomorra". Così viene presentato il giornalista e scrittore che vive da anni sotto scorta.

Roberto Saviano: "Mi hanno chiesto negli altri paesi come fosse possibile riunirsi in Italia per chiedere libertà di stampa. Qui non vengono chiusi i giornali con la polizia, ho risposto, ma chiediamo solo la possibilità di lavorare senza aspettarsi ritorsioni. L'Italia è il secondo paese dopo la Colombia per numero di persone sotto protezione. Scrivere certe cose del Sud spesso è diventato complicatissimo, raccontare l'economia criminale è molto difficile: viene visto come un problema marginale dello Stato". Grandi applausi dei manifestanti per l'autore di Gomorra.

Seguiamo le sue parole con attenzione, ma basta alzare lo sguardo sopra il palco e alle sue spalle sulla terrazza del Pincio, vediamo lo striscione dei precari della scuola " NO ai contratti di disponibilità ".

"Una parte del paese ha necessità della massima libertà di espressione su certi temi: sulla legalità dobbiamo essere uniti, deve essere la premessa del dibattito politico, non il risultato. Molti giornalisti sono morti sognando una stampa libera di tipo anglosassone ed europeo, oggi se compromettiamo questa libertà cancelliamo anche il loro lavoro. E questo sarebbe gravissimo". Così Roberto Saviano.

Nonno, cos'è il sindacato?

Presentazione del libro il 5 novembre
al Centro Binaria di Torino, ore 18.

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