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Pina Bonaiuto, Dirigente scolastica dell'ISIS "U Nobile" di Nola, evidenzia come le problematiche che vivono i docenti della scuola secondaria superiore sono comuni a quelli che ricadono sui Dirigenti scolastici.

Ricorda che nella sua ventennale esperienza nell'istruzione professionale ha visto tanti tentativi di riforma del segmento che però non sono mai decollati e nei quali non c'è mai stato un coinvolgimento della scuola reale. Il riordino della secondaria superiore proposto dalla Gelmini ha esasperato l'esclusione di chi nella scuola ci lavora, ignorando che ogni riforma può esistere solo se condivisa nel suo progetto culturale ed educativo.

I docenti sono stati tenuti all'oscuro di quanto si stava preparando ed oggi sono smarriti per le conseguenze che i regolamenti avranno sulla loro professionalità e sull'intero sistema. Afferma, inoltre, che docenti demotivati non sono in grado di suscitare un vero ed utile interesse negli studenti. Stesso isolamento nella costruzione della proposta di riordino hanno subito dirigenti scolastici e genitori, così come non si è dato spazio alle critiche e alle proposte delle parti sociali, delle associazioni professionali, del CNPI e dello stesso Parlamento.

Nel merito, la proposta del Ministro e del Governo aumenta le differenze di partenza. Senza un biennio davvero unitario - che renda reversibili le proprie scelte iniziali - e con la possibilità di assolvere l'obbligo di istruzione anche nell'apprendistato delinea una scuola che separa i deboli dai forti, questa scelta ideologica di fondo trova la sua traduzione nella definizione di 3 settori gerarchicamente definiti: i licei per la futura classe dirigente, gli istituti tecnici per la classe intermedia ed i professionali per la classe sociale destinata "ad eseguire".

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