10.30.00
I saluti dei rappresentanti delle amministrazioni locali
La dottoressa Maria Stefania Ariodante, Vice prefetto di La Spezia, si dice molto soddisfatta per essere stata invitata. Afferma che anche a La Spezia si sta lavorando ad un progetto sulla dispersione scolastica e dichiara la disponibilità ad una riflessione, anche insieme alla CGIL, sul tema al centro del convegno di oggi.
Il Sindaco di Lerici Emanuele Fresio, ringrazia i promotori di aver organizzato un convegno che mette la scuola pubblica con le sue peculiarità al centro delle azioni tese a superare la dispersione scolastica. È la società oggi, afferma, che disperde, perché non è in grado di fronteggiare gli attacchi allo stato sociale. Infatti, le politiche economiche messe in atto dal Governo impediscono ai Comuni di fare investimenti sulla scuola e il patto di stabilità è una tagliola che coinvolgendo la scuola pubblica, contribuisce ad allargare la dispersione scolastica.
L'integrazione, conclude, ha bisogno di buone pratiche e le buone pratiche hanno bisogno di investimenti.
Federico Colombo, Assessore alle Politiche di bilancio, Edilizia scolastica e Valorizzazione del patrimonio della Provincia di La Spezia. La provincia ha dato al convegno il patrocinio, perché ritiene fondamentale il suo ruolo nella costruzione della “qualità “della scuola, attenzione che contribuisce a combattere la dispersione scolastica, con un occhio di riguardo ai contesti sociali ed abitativi in cui vivono i ragazzi che si allontanano dalla scuola.
I tagli ai bilanci degli Enti Locali prodotti dal patto di stabilità impediscono interventi sull'edilizia scolastica e sulla sicurezza, che passa anche per la riduzione del numero degli alunni nelle classi.
Per Paolo Manfredini, Assessore ai Servizi Educativi del Comune di La Spezia, la dispersione scolastica va intesa anche come dispersione di intelligenze, causata dai tagli alle risorse umane e materiali delle scuole. Ad esempio l'intervento pesante causato dai Regolamenti della Gelmini sull'organizzazione del lavoro nelle scuole, impedisce che tutti gli alunni siano messi nelle condizioni di raggiungere gli obiettivi dei Piani dell'Offerta Formativa.
Di qui un nuovo tipo di dispersione dovuta al senso di inadeguatezza causato da una scuola che non ha più tempo per ascoltare i suoi alunni.
La scuola che vogliamo: l'associazione Proteo Fare Sapere e la FLC CGIL accolgono i partecipanti
La dispersione scolastica, esordisce Paolo Saracco, Proteo Fare Sapere nazionale, è un fenomeno così in espansione che è doveroso mettere in piedi un convegno che analizzando il fenomeno nei contesti attuali ne studi i sistemi per combatterla.
La dispersione scolastica così come si configura oggi va inquadrata in un contesto storico, sociale ed economico diverso da quello della scuola di Barbiana, perché oggi è in atto un ridimensionamento della società di stampo classista a cui è funzionale una scuola che si colloca su dei sistemi che fanno capo alle origini sociali degli alunni.
Adriano Bertolini, Segretario generale FLC CGIL Liguria. La scuola configurata dalle Riforme del Governo Berlusconi prevede la moltiplicazione dei saperi esecutivi e non di quelli critici, incentivando le disuguaglianze di partenza.
I temi che si affrontano nel convegno possono delineare La scuola che vogliamo. La realizzazione della persona in tutte le sue accezioni, come obiettivo della scuola pubblica, attraverso le buone pratiche, è un mezzo per combattere la dispersione scolastica. Servono investimenti non tagli.
La scuola, afferma Lara Ghiglione, Segretaria generale FLC CGIL La Spezia, vive un momento difficile in cui individuare le buone pratiche è un percorso in salita.
La formazione del personale, sottolinea, è un investimento fondamentale per gestire le emergenze attuali, ma nello stesso tempo per ricostruire la buona scuola, necessaria per superare lo svantaggio che genera la dispersione scolastica.