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Minori, marginalità, giustizia sociale: fra prevenzione e sicurezza

Maurizio Gentile, è coordinatore dell'osservatorio sulla dispersione dell'USR Sicilia.

Da più di trent'anni si occupa di dispersione. Comincia il suo intervento citando Don Milani: la scuola ha un problema solo - diceva il maestro - i ragazzi che perde. Ancora oggi questo è il problema e Gentile, che lavora nel profondo sud, ce ne porta testimonianza attraverso le storie raccolte in Sicilia e raccontate qui a Lerici attraverso alcune slides.

La dispersione scolastica è un fenomeno che si riscontra anche al nord ma nel meridione d'Italia si innesca più facilmente perchè qui incontra una situazione ambientale influente.

Le storie di dispersione infatti, presentano tutte delle invarianti:una storia relazionale caratterizzata da abbandono o violenza, una famiglia problematica, una scuola in difficoltà con scarse risorse, proprio come quella di oggi, l'assenza di una rete di servizi. Ma aldilà di queste costanti, ci sono oggi cause più alte, c'è la nascita di un'adolescenza "nuova", postmoderna, con la quale fare i conti.

Quello che l'istituzione scolastica accoglie, e' un adolescente più fragile, privo di punti di riferimento, a cui molto spesso gli adulti non sanno trasmettere limiti e valori, affidando questo ruolo alla scuola. Il docente allora si trova in prima linea ad affrontare una situazione molto complessa con l'aggravio oggi, di classi da 40 alunni, di maestri unici e di tante altre difficoltà.

Allora, per prendersi in carico seriamente la questione della dispersione, la scuola deve essere capace di creare percorsi pedagogici personalizzati, predisporre un ambiente educativo favorevole all'apprendimento in modo che l'alunno riscontri un senso di ciò che apprende. Ma per affrontare questa sfida è necessario ancora una volta ribadire, che bisogna investire nell' unico, vero, grande patrimonio che la scuola possiede: la mente degli insegnanti.

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