Congresso sindacati europei dell'educazione ETUCE/CSEE

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    budapest-26-novembre-2012-01"Promoting Public Sector Education in an Age of Austerity" è il titolo del congresso dell'organizzazione dei sindacati europei dell'educazione ETUCE/CSEE che si è aperto lunedì 26 novembre 2012 a Budapest. Ai lavori, che termineranno il 28 novembre, partecipano oltre 110 organizzazioni, tra le quali la FLC CGIL, di 43 paesi.

    Il programma dei lavori e i materiali preparatori


    Promuovere l'insegnamento pubblico in periodo di austerità

    La prima giornata dei lavori

    È aperta da due sessioni, la prima dedicata alla condizione lavorativa e professionale delle donne nel contesto europeo dell'educazione, la seconda sessione discute di università e ricerca nel contesto della crisi europea.

    budapest-26-novembre-2012-02Nella prima sessione su donne e pari opportunità si è affrontato l'uguaglianza salariale e l'autonomia delle donne. Sono state individuate delle priorità tenendo conto che la crisi economica colpisce duramente le parti più deboli della società, in particolare quindi le donne. Carriere, conciliazione tra vita professionale/sindacale e responsabilità familiari, lotta contro gli stereotipi di genere nella società e nelle istituzioni educative, effetti delle disuguaglianze salariali sulle pensioni e sull'economia complessiva dei nostri paesi, violenza sulle donne e diritti nei luoghi di lavoro e per finire minoranze etniche e razzismo come parte integrante e irrinunciabile del programma sull'uguaglianza per il 2013. Si è infine ricordato il 25 novembre come giornata internazionale delle Nazioni Unite per l'eliminazione della violenza sulle donne e commentato la dichiarazione dell'Internazionale dell'educazione (IE) sull'argomento, con l'appello rivolto a tutti I paesi del mondo.

    La seconda sessione si apre con una breve discussione della condizione dell'università e la ricerca nel contesto di una crisi economica e finanziaria che è anche una rappresentazione "ideologica" che mira a trasformare questi settori in senso neoliberale. Quindi si è discusso delle forme organizzative e politiche di cui è necessario dotarsi per rispondere alle sfide del presente. Terzo punto in discussione è lo stato d'attuazione del processo di Bologna e l'attuale condizione delle istituzioni europee dell'Università e della ricerca. La sessione si chiude con la proposta di alcune risoluzioni che impegnano tutte e organizzazioni presenti ad un impegno di mobilitazione comune.

    budapest-26-novembre-2012-03I lavori proseguiranno nelle sessioni plenarie con l'obiettivo di discutere una serie di documenti e di proposte presentate dalle diverse organizzazioni sindacali delle quali daremo informazione. La FLC CGIL è parte integrante di questo processo, avendo da tempo posto tra le proprie priorità la costruzione e il rafforzamento del movimento sindacale sul piano internazionale. Rispondere alle crisi e agli attacchi alla dimensione pubblica e inclusiva dell'insegnamento, dell'educazione e della ricerca non è più possibile solo nei singoli contesti nazionali ma richiede un impegno internazionale e globale.
    Di questo impegno vi daremo costantemente conto.

    Sessione plenaria

    Il congresso del Comitato Sindacale Europeo per l'Educazione si apre al cuore di una crisi economica e sociale che attraversa l'Europa e che ci consegna un continente piu' povero, diviso, ineguale. Aumentano le differenze tra i singoli paesi e nei singoli paesi, e cresce la convinzione che l'Europa non sia una risposta alla crisi ma parte del problema. Favorendo ritorni nazionalisti, xenofobi e autoritari. Un contesto, peraltro, che vede quasi ovunque in Europa le organizzazioni sindacali e i movimenti dei lavoratori sotto attacco. In molti paesi è però forte il dibattito sul ruolo dell'educazione, dell'insegnamento e della ricerca. Il congresso vuole e deve offrire a questo dibattito idee e proposte che siano patrimonio comune di tutte le organizzazioni sindacali europee.

    I lavori sono aperti dall'intervento di Susan Hopgood presidente dell'Internazionale dell'educazione (IE) che richiama i delegati a confrontarsi con le ricadute drammatiche della crisi, ma anche le opportunità che come organizzazioni sindacali è necessario saper cogliere. Portando i nostri valori di solidarietà, di giustizia, di impegno per la tenuta di educazione e ricerca intese come beni pubblici. E' necessario proseguire una lotta che è politica ma che deve estendersi all'economia, e che ci parli del futuro e del diritto dei più giovani a godere di educazione di qualità e pubblica. Quello che accade in molti paesi europei sotto l'attacco di politiche di austerità è evidente, ma anche in altre parti del mondo la situazione peggiora drammaticamente. Siamo impegnati a tutti i livelli a reagire a quanto accade. Sia attraverso la serie dei rapporti e delle indagini che coordiniamo, e che ci offrono gli argomenti e i dati coi quali supportare le nostre richieste, sia con il lavoro di coordinamento delle iniziative comuni. Nel 2014 lanceremo una giornata di mobilitazione globale a difesa del sistema dell'educazione.

    Segue il saluto da parte del segretario generale dell'Internazionale dell' educazione (IE) Fred van Leeuwen che rivendica l'importanza della giornata del 14 novembre e ricorda come ad una giornata unitaria e forte da parte dei sindacati e' arrivata la solita cacofonia europea. E' necessario invece andare al fondo della crisi, indagarne le ragioni connesse ad un capitalismo finanziario e deregolato che e' responsabile di un generale impoverimento di uomini e donne. Le politiche di austerità sono pericolose e ingiuste. Ingiuste perchè non affrontano le questini della giustizia fiscale, della necessità di investimenti e di politiche di sviluppo. Colpendo in particolare i piu' poveri. Pericolosa perchè mina alle radici gli elementi essenziali sui quali si e' costruita l'Europa: democrazia, dialogo, contrattazione. Del resto, i dati economici mostrano gli effetti di questa austerità: recessione, disoccupazione e una condizione sociale che ci riporta indietro di decenni. Ed allora, investire in infrastrutture ma anche in educazione e ricerca, investire in un servizio pubblico egualitario e di qualita'. Se si vuole uscire dalla crisi e' necessario tornare a parlare di una europa solidaria e sociale, altrimenti sui drammi della crisi cresceranno xenofobia, razzismo, autoritarismo. Dobbiamo far riferimento ad una governance economica che favorisca lo sviluppo sostenibile e la tenuta e l'avanzamento dei diritti sociali e civili. Crescita e investimenti devono tornare al centro del dibattito. Noi chiediamo una giustizia economica basata su una giustizia fiscale redistributiva e sociale. noi chiediamo una lotta piu' forte sui paradisi fiscali e la messa in atto di tassazione sulle transazioni finanziarie ben sapendo che questa puo' funzionare solo se attuata su una scala europea e globale. Abbiamo però bisogno di forza e unita', il 14 novembre ha avuto un impatto importante. Ma dobbiamo proseguire questo cammino per spingere la leadershiop europea a scelte diverse. Dobbiamo individuare delle linee politiche per la comunità a venire, questo e' il nostro primo compito.

    budapest-26-novembre-2012-04Interviene quindi il direttore regionale per l'Europa della International Labour Organization Susan Hoffmann che ricorda come i risultati raggiunti dall'Europa nel campo dell'educazione sono indiscutibili. Risultati raggiunti anche grazie ai docenti e ai ricercatori. E tuttavia le misure di austerità hanno visto ridurre numero e retribuzioni dei lavoratori, in alcuni paesi in maniera drammatica. In molti casi queste misure non sono state discusse con gli attori sociali e hanno segnato una riduzione dei diritti sindacali e delle condizioni di lavoro: aumento del carico di lavoro, aumenti del numero di studenti per classe, crescente precariato e incertezza. L'Organizzazione Internazionale del Lavoro e' vicina all'Internazionale dell'Educazione, e all'ETUCE/CSEE, nel contrasto alle politiche di austerità. Al termine della sessione Martin Roemer introduce il documento Europe's Dilemma in Crisis Exit, pubblicato sul sito del congresso.

    La seconda giornata dei lavori

    I lavori della sessione prevedono la discussione e il voto di una serie di risoluzioni che arricchiscono e specificano le linee politiche comuni che l'assemblea consegna all'azione dei singoli sindacati e a ETUCE/CSEE. Si apre quindi il dibattito su una serie di risoluzioni: 1. Risoluzione sulla crisi economica e finanziaria proposta dal sindacato inglese NASUWT che viene approvata dall'assemblea; 2. Risoluzione sulla professione dell'insegnante, proposta dal comitato ETUCE/CSEE e approvata dall'assemblea; 3. Risoluzione "quelli che hanno meno soffrono di piu' per i tagli", presentata dai sindacati FETE-UGT (Spagna) e FNE (Portogallo), approvata; 4. Risoluzione Combattere la crisi. Il contributo essenziale dell'Universita' e della Ricerca, proposta da SNESUP-FSU (Francia) approvata all'unanimita'; 5. Risoluzione sulla privatizzazione e le diseguaglianze nell'educazione presentata da NASUWT (UK) e ETUCE/CSEE, approvata; Risoluzione sul contratto agli estremismi, presentata da NASUWT (UK).Vengono quindi proposte e approvate una serie di risoluzioni urgenti: 6. sulla situazione greca proposta dai sindacati OLME e DOE; 7 risoluzione urgente in supporto alle lotte dei sindacati ungheresi contro le manovre del governo; 8. una risoluzione urgente per spingere l'Europa a non approvare l'accordo tra EU e Colombia sul libero scambio che non garantisce da parte della Colombia il rispetto dei diritti umani, dei diritti dei lavoratori e sindacali; 9. risoluzione per il consolidamento e il miglioramento del sistema pubblico dell'insegnamento e l'educazione in Bosnia-Herzegovina, oggi largamente frammentato e mancante di una coerente legislazione nazionale.

    La FLC CGIL ha condiviso tutte le risoluzioni proposte, partecipando alla stesura della risoluzione n.4 e intervenendo in assemblea per chiederne l'approvazione e il supporto. Sottolineando come le politiche di austerità non siano semplici tagli ma espressione di un certo modo di intendere la ricerca e il suo governo. Difendere l'autonomia della ricerca e' difendere il diritto e la possibilità di immaginare e costruire un futuro diverso. La risoluzione proposta impegna le organizzazioni sindacali europee a porre al centro della loro azione sindacale e delle mobilitazioni in atto temi della collegialita', dell'autonomia e della liberta' della ricerca e dell'insegnamento.

    budapest-26-novembre-2012-05.jpgAl termine del confronto sulle risoluzioni, Martin Roemer presenta il Rapporto delle Attività 2010-2012 sul quale segue il dibattito. Il rapporto è scaricabile dal sito del congresso e sintetizza le attività politiche, di lobby e di ricerca svolte nell'ultimo biennio dall'organizzazione europea. Viene anche presentato e discusso il programma delle attivita' per il prossimo triennio 2013-2016, anche questo presente sul sito. Viene quindi lanciata l'organizzazione di una nuovo Alter Summit proposta dal CGT (France), CGTP (Portogallo), FLC CGIL e CGIL, nonchè da molteplici organizzazioni studentesche e della società civile che si pone come obiettivo la costruzione di un piu' stretto rapporto tra organizzazioni sindacali e della societa' civile per costruire percorsi di mobilitazione e coordinamento europei. Si auspica il contributo di ETUCE/CSEE al fianco di quello già garantito dalle organizzazioni sindacali facenti riferimento alla CES nell'avvio di queste esperienza. Infine, viene sottolineata l'importanza che assumono nel nuovo programma delle attività i temi connessi alle politiche sugli early stage researchers e alla urgenza di costruire una azione più incisiva nei singoli paesi ed a livello europeo sui problemi dei giovani ricercatori.

    Prima delle procedure di rinnovo delle rappresentanze, con cui si chiude l'assemblea, vengono adottati una serie di policy papers che delineano le linee politiche dell'organizzazione su alcuni settori ritenuti prioritari. Un primo ampio testo è dedicato alla prima infanzia, un secondo testo concerne la dirigenza scolastica, un terzo testo è dedicato alla educazione e alla formazione professionale, infine un testo sullo stress sul lavoro. Anche questi documenti sono resi disponibili sul sito della conferenza.

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

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