Convegno nazionale “Le responsabilità del dirigente scolastico nel governo della scuola pubblica” - Seconda giornata

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    Il programma della seconda giornata del convegno nazionale dei dirigenti scolastici della FLC CGIL si è aperto con la relazione del Direttore Generale del MIUR Jacopo Greco sul tema “Le responsabilità del Dirigente scolastico nel nuovo regolamento di contabilità”.

    L'intervento del Dott. Jacopo Greco al Convegno è stata un'occasione di confronto con l'amministrazione centrale, che ha permesso alla platea di Dirigenti Scolastici, che con interesse ha seguito il suo intervento, di poter ascoltare le ragioni sottese alle scelte organizzative che hanno accompagnato i lavori, i punti più strettamente collegabili alle responsabilità del DS e, cosa ancor più importante, ha offerto a tutti la possibilità di confrontarsi costruttivamente su alcuni contenuti. Il nuovo regolamento di Contabilità è entrato in vigore Il 17 novembre 2018 con la pubblicazione sulla G.U. del Decreto Interministeriale del 28 agosto 2018, n. 129 che sostituisce integralmente il precedente D.I.44/01. Il 29 Novembre prossimo, nel corso dell'incontro in programma con le organizzazioni sindacali, si metterà a punto la Circolare applicativa del regolamento, nel quale potranno essere approfonditi maggiormente alcuni passaggi che necessitano di un chiarimento interpretativo, ad esempio: sull'art. 23 co.1 e la relazione che il DSGA è tenuto a predisporre; sull'art. 39 co 2 in modo da definire con chiarezza cosa si intende per piccola manutenzione; ancora sull'art.39 co.1, per esplicitare maggiormente la delega. Il DR Greco ha evidenziato che lavori che hanno portato alla stesura del nuovo Regolamento di contabilità hanno avuto, come finalità, la ricerca della semplificazione per "fare funzionare meglio le scuole". Quindi: semplificazione delle azioni che Dirigenti Scolastici e Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi devono portare avanti nel loro lavoro; semplificazione delle procedure attraverso il supporto di schemi standardizzati appositamente predisposti; semplificazione attraverso la standardizzazione dei processi, utilizzando apposite guide messe a disposizione dal MIUR; chiarezza dei contenuti, attraverso la sostituzione integrale del D.I. 44/2001 con il nuovo Regolamento; chiarimenti normativi per migliorare la qualità delle procedure, in particolare supporto concreto alle scuole in materia di acquisti di beni e servizi. La modalità di lavoro seguita è stata orientata sin dall'inizio alla organizzazione di occasioni di confronto attraverso: gruppi di lavoro con DS e DSGA; invio a tutte le scuole di schede di rilevazione per ricevere segnalazioni, criticità, proposte su cui lavorare; incontri con organizzazioni sindacali e recepimento di alcune osservazioni emerse. Tutto ciò allo scopo di orientare le politiche finanziarie in funzione degli effettivi bisogni delle scuole, che sono stati individuati soprattutto nella richiesta di semplificazione normativa, miglioramento della qualità delle procedure, incertezza operativa in materia di acquisti di beni e servizi, soprattutto nei casi di interventi delle scuole sotto soglia comunitaria. L’intervento del Dr Greco si è orientato anche su una sintetica analisi delle principali responsabilità in capo ai Dirigenti scolastici dall’area amministrativo-contabile all’attività negoziale: dalle misure necessarie per l’organizzazione e sicurezza dei luoghi di lavoro all’edilizia scolastica; dalla privacy all’anticorruzione e trasparenza. Il nuovo Regolamento rappresenta perciò uno dei tasselli normativi, che è e sarà necessario integrare e raccordare per chiarire alcuni aspetti procedurali in modo da poter raggiungere un’effettiva semplificazione. Si riportano alcuni punti messi in evidenza dal Dr Greco: la certezza delle risorse di cui le scuole possono disporre, che mette in luce lo sforzo dell’amministrazione centrale nel superare la discrepanza tra anno scolastico e anno finanziario; la programmazione delle verifiche da parete dei revisori; l’innalzamento della soglia per gli affidamenti diretti da 2000 a 10000 euro (con possibilità di elevarla fino a 40000 con delibera motivata del CdI); il ricorso a strumenti di acquisto e di negoziazione anche telematici messi a disposizione da Consip SpA; gli accordi di rete per promuovere economie di spesa; la promozione del processo di digitalizzazione e dematerializzazione degli atti (ad esempio con controlli telematici da parte dei revisori e con strumenti informatici messi a disposizione da Pago in rete…..) . Ha infine evidenziato alcune sfide messe in atto dall’amministrazione centrale: il concorso, già avviato, per il reclutamento di personale qualificato all’interno dell’amministrazione che operi a supporto delle scuole; formazione per DS e DSGA; formazione per 2 assistenti amministrativi per ogni scuola; l’help desk amministrativo-contabile, già operativo in maniera sperimentale in Toscana, Piemonte e Lazio; predisposizione di modelli e vademecum operativi per convenzioni di cassa e per acquisto di beni. Al termine dell’intervento si è svolto un interessante momento di confronto su alcuni argomenti e sono state avanzate richieste da diversi DS: è stata segnalata l’ingerenza dei revisori e il loro nuovo compito relativo alla verifica della coerenza nell’impiego delle risorse; la criticità dell’art. 23 comma 1 sul conto consuntivo predisposto dal DSGA insieme alla dettagliata relazione; l’aumento di responsabilità dei DS che potrebbe derivare dall’applicazione dell’art. 39 sulla manutenzione degli edifici. Il Dr Greco ha rassicurato tutti che, dopo il confronto con le organizzazioni sindacali previsto per il 29 novembre, saranno fornite tutte le indicazioni e chiariti i dubbi nella circolare applicativa del Nuovo Regolamento di Contabilità che il MIUR emanerà.

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    È seguita la relazione di Dina Guglielmi sul tema “Valutazione stress-lavoro correlato: perché parlare dei dirigenti scolastici?” Il tema dello stress lavoro-correlato, nella prospettiva della psicologia del lavoro, viene analizzato attraverso la lettura dei dati forniti dalla letteratura scientifica internazionale sulle principali fonti di stress e sulle più comuni conseguenze lavorative e personali a cui è esposto il dirigente scolastico. Il principale stressor del dirigente scolastico è individuabile proprio nella complessità del ruolo dirigenziale. Al dirigente scolastico, infatti, vengono richiesti impegni sempre più gravosi sul fronte organizzativo-gestionale nonché importanti responsabilità sul fronte pedagogico e politico. Dal punto di vista giuridico si guarda ai principali riferimenti normativi europei e nazionali che, per una loro effettiva efficacia, vanno interpretati volgendo lo sguardo allo spirito delle norme, quindi nella consapevolezza che il tema dello stress lavoro-correlato non può risolversi esclusivamente nell’adempimento burocratico della valutazione imposta dalla legge attraverso la compilazione di una check-list, né può essere trattato osservando le variabili dello stress percepito e delle capacità soggettive di risposta allo stress. Occorre, piuttosto, individuare quegli aspetti della progettazione e dell’organizzazione del lavoro che riducono il benessere lavorativo, interferiscono sulla qualità delle prestazioni e determinano potenziali danni per la salute. La ricerca internazionale sullo stress lavorativo del dirigente scolastico ci informa che i principali fattori di rischio sono individuabili in diversi elementi quali il tempo, la gestione dei conflitti, il costante presidio delle procedure organizzative, la gestione di situazioni problematiche, l’ambiguità della legislazione, la molteplicità dei compiti da gestire e le conseguenti frustrazioni che ne derivano, il numero elevato di alunni nelle classi e la gestione delle problematiche derivanti dalle difficoltà disciplinari. Individuati i fattori di rischio occorre definire su quali fonti di stress è possibile adottare misure correttive attraverso un piano d’azione. Le fonti di stress non eliminabili, o non modificabili, vengono considerate dati di contesto; le altre sono individuate come fattori di stress sui quali intervenire. La questione della valutazione dello stress assume significato solo se la traduciamo in gestione del rischio, quindi in individuazione di azioni correttive, prevalentemente di tipo organizzativo, al fine di migliorare la qualità della vita e generare un ciclo di miglioramento continuo. Lo studio della percezione soggettiva delle fonti di stress ritenute particolarmente gravose, a parità di condizioni, registra dati che mutano nel corso della carriera del dirigente scolastico; la percezione dello stress, infatti, risulta maggiore nel periodo iniziale, si riduce dopo cinque anni dall’inizio della carriera e aumenta dopo dodici anni di lavoro. Tali cambiamenti potrebbero essere legati agli aspetti motivazionali che incidono fortemente sulla qualità della vita e sul benessere lavorativo. I dati della ricerca internazionale ci informano altresì delle conseguenze che derivano dallo stress lavorativo sia in ambito personale che in ambito professionale. A livello personale le conseguenze più comuni sono state individuate nella riduzione dell’autostima, nella persistenza di pensieri negativi, nella riduzione del sonno e nel rischio di dipendenza dal lavoro; a livello lavorativo si registrano conseguenze legate alla incapacità di gestire il tempo, alla maggiore difficoltà nel rispettare le scadenze e alla riduzione della performance lavorativa. Un’indagine di economia condotta a livello europeo ci informa che è meno oneroso e più produttivo investire su azioni volte a garantire migliori condizioni lavorative ai dipendenti piuttosto che affrontare i danni derivanti da cattive condizioni di salute e da bassi livelli di performance che potrebbero derivare da una continua esposizione a fonti di stress e da un livello di affaticamento che supera la soglia di tollerabilità. Il ruolo del dirigente scolastico va analizzato secondo una duplice prospettiva, quella di un’attività certamente stressante i cui effetti negativi, a lungo andare, possono determinare condizioni di “burnout” e di effetti negativi sulla salute, e quella della motivazione che innesca un processo di riequilibrio riducendo o compensando gli effetti negativi dello stress. Occorre, quindi, poter valutare quale bilanciamento esiste tra i fattori nocivi e gli elementi protettivi del lavoro del dirigente scolastico ed è necessario monitorare il livello dello stress onde scongiurare conseguenze negative sulla salute e sulla prestazione lavorativa. La questione giuridica sulla valutazione dello stress lavoro-correlato dei dirigenti scolastici è ancora aperta, ma la sua definizione resta improcrastinabile perché il ruolo dirigenziale nella scuola, al di là di una valutazione soggettiva e delle capacità individuali di resilienza, risulta oggettivamente caratterizzato dalla presenza di numerosi stressor che, in quanto fonti di rischio, devono essere modificati da azioni e da processi organizzativi che, a tutt’oggi, non si sa ancora a chi competano.

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    Roberta Fanfarillo ha voluto fare il punto sulla situazione del rinnovo del CCNL dei Dirigenti scolastici fornendo ampie informazioni e chiarimenti sia sugli aspetti normativi sia sugli aspetti economici e affermando che ci sono le condizioni perché il CCNL sia sottoscritto entro la fine del 2018.

    Conclusioni

    La coordinatrice nazionale dei DS Roberta Fanfarillo dopo aver ringraziato i relatori per la qualità delle loro relazioni e tutti i presenti per l’attenta ed attiva partecipazione, ha ribadito che bisogna liberare il DS da tutti gli oneri impropri e dalle responsabilità da essi derivanti. Ha ricordato che, come tutti gli anni, ci sarà un ampio resoconto del Convegno ed ha dato quindi appuntamento a tutti al Convegno del prossimo anno.

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Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

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