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Il Ministro Valditara forza e per decreto attiva la sperimentazione della filiera formativa tecnologico-professionale

Pubblicato il decreto ministeriale concernente il progetto nazionale di sperimentazione relativo all’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale. Una forzatura inaccettabile in sprezzo del Parlamento e del parere del CSPI.

11/12/2023
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Con un’accelerazione improvvisa, di cui avevamo comunque avuto sentore, nella serata di giovedì 7 dicembre, è stato pubblicato il Decreto Ministeriale 240 concernente il progetto nazionale di sperimentazione relativo all’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale. Il decreto anticipa all’anno scolastico 2024/25 la possibilità di attivare in via sperimentale la filiera formativa tecnologico-professionale visto che il disegno di legge è ancora in discussione al senato (Atto Senato n. 924) per cui non sarà possibile approvarlo in coincidenza con la tempistica delle iscrizioni al nuovo anno scolastico. La stessa sera viene pubblicato anche il Decreto Dipartimentale 2608 e i relativi allegati con il formulario definitivo di presentazione della candidatura da parte delle scuole)

Sul piano del merito, pertanto, come puntualizzato direttamente dalla Segretaria generale della FLC CGIL nel corso della audizione in Senato, ribadiamo il nostro totale dissenso non solo nei confronti del Ddl 924, ma anche verso il progetto di sperimentazione anticipata della filiera formativa. Lo abbiamo affermato attraverso un precedente comunicato,  diffuso insieme alla CGIL, oltre che attraverso una recente diretta streaming realizzata lo scorso 29 novembre.

Sul piano del metodo, invece, il DM 240/2023 complica ulteriormente il quadro politico sindacale a causa della decisione del Ministero di accelerare l’iter della sperimentazione. Infatti, mentre il 16 novembre alle organizzazioni sindacali è stato presentato un primo testo nel quale, correttamente, era assente ogni riferimento all’IeFP essendo le qualifiche e i diplomi professionali rilasciati dal sistema dell’IeFP di competenza esclusivamente regionale, successivamente, invece, viene presentato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) un testo diverso dalla precedente versione perché integrato da una serie di emendamenti apportati proprio dalle Regioni, il cui contenuto non è mai stato comunicato alle organizzazioni sindacali. Rispetto all’intero provvedimento, in ogni caso, il CSPI, nella seduta plenaria 116 del 04/12/2023, ha espresso parere negativo  al DM 240/2023 e alla relativa proposta di sperimentazione.

Da ultimo: il testo definitivo del DM in questione genera più di qualche perplessità anche per quanto attiene il profilo istituzionale. Qui non si configura più solo un vulnus sul piano delle relazioni sindacali, bensì, uno svilimento del Parlamento visto che ora, con l’accoglimento di tutti gli emendamenti delle regioni e il recupero della IeFP e dei CFP,  il contenuto della sperimentazione della filiera formativa tecnologico-professionale anticipa integralmente il contenuto del Ddl 924 su cui è appena partito il democratico iter parlamentare che, in linea teorica, potrebbe modificare, se non addirittura stravolgere, il testo del Ddl.

Rispetto all’organizzazione del sistema di istruzione e formazione, infine, appare estremamente grave avviare la sperimentazione dei quadriennali dall’anno scolastico 2024-2025 dal momento che le iscrizioni scadranno entro i primi giorni di febbraio 2024, con la conseguenza di forzare la scelta di famiglie e alunni verso iscrizioni al buio. Per questi motivi sarà utile che le istituzioni scolastiche non avallino una sperimentazione improvvisata e motivata dall’unico intento di piantare una bandiera ideologica e anticipare il disegno di riforma complessiva della scuola secondaria senza che gli organi deputati (il Parlamento) abbiano la possibilità anche solo di discuterne. Infine, auspichiamo che si intervenga per fare chiarezza riguardo alla pasticciata situazione che si sta venendo a determinare con la pubblicazione del DM 240.

Ribadiamo la gravità di un provvedimento che modifica l’impianto complessivo della scuola secondaria, coinvolta per intero nella sperimentazione, a partire dalla pesante ingerenza dei soggetti privati esterni nelle attività di coprogettazione dell’offerta formativa (gestione del PTOF, organici, valutazione…), compromettendo l’uniformità delle caratteristiche ordinamentali a livello nazionale con una vera e propria frammentazione del curricolo progettato su base locale. La sperimentazione rafforza una torsione in senso lavoristico del sistema formativo e conferma la necessità di soddisfare i bisogni formativi delle imprese, sempre con lo sguardo rivolto ai PCTO e all’avviamento lavorativo. Forti preoccupazioni sorgono rispetto al tema degli organici e dell’impatto complessivo di questa sperimentazione sull’intero sistema ordinamentale, già attraversato nell’arco di pochi mesi da profondi cambiamenti. La FLC CGIL proseguirà nella mobilitazione già avviata a tutela del ruolo disegnato per il sistema di istruzione e formazione dalla Costituzione repubblicana.