25 luglio mobilitazione ‘LasciateCIEntrare’
Insieme alla CGIL anche la FLC ha partecipato all’iniziativa trasversale “LasciateCIEntrare”.
Il sindacato dei settori della conoscenza non può chiudere gli occhi davanti a un tale scempio. Esseri umani segregati come pericolosi criminali non perché autori di chissà quali atroci delitti, ma per una condizione: quella di essere immigrati irregolari. Rinchiusi in luoghi isolati e inaccessibili. Tanto più dopo la circolare 1305 del Ministro dell’Interno. Giornalisti, sindacati, esponenti di associazionismo antirazzista umanitario nazionale e internazionale, presenti nel territorio in cui sono ubicati, sono considerati secondo detta circolare “un intralcio” all’operato degli enti gestori e per questo tenuti fuori.
Questa mattina davanti al CIE di Ponte Galeria, a Roma, davanti alle alte inferriate che ne sbarrano l’ingresso, c’era un folto gruppo di “intralciatori”, compresi alcuni parlamentari che sono stati fatti entrare. Intanto i reclusi si accalcavano a loro volta dietro un’inferriata, ma tra questa e la prima ce n’erano altre due o forse tre. Alcuni di loro sono saliti sul tetto di un edificio e gridavano “Libertà”, “Dignità”, “Qui è come Guantanamo” , “Siamo uomini non animali”.
Secondo il recente Decreto del Governo queste persone dovrebbero stare in questi luoghi da 6 a 18 mesi. Sono luoghi disumani, farli funzionare costa moltissimo, produrranno solo grandi danni, a cominciare dall’immagine dell’Italia che si imprimerà indelebilmente nella vita e nella memoria di chi ci passa e nei rispettivi Paesi d’origine.
L’abbiamo già detto: il Governo tende a risolvere i suoi problemi di coesistenza interna utilizzando ancora una volta politiche xenofobe che trattano i migranti alla stregua di delinquenti da incarcerare. Invece è il rispetto dei diritti costituzionali della persona il presupposto necessario delle politiche di interazione. E la scolarizzazione, dei bambini e degli adulti, ne costituisce un punto cardine.