Curriculum dello studente e svolgimento dell’esame di Stato
Comunicato dell’Ufficio di presidenza nazionale Proteo fare Sapere
L’utilizzo del curriculum extrascolastico dello studente ai fini valutativi nel colloquio dell’esame di Stato, è una misura inaccettabile perché discriminatoria e pedagogicamente errata. Il compito della scuola non è quello di fotografare le differenze ma di riuscire a far acquisire allo studente le capacità per costruirsi in autonomia il proprio futuro, andando oltre la condizione di partenza. Mai come quest’anno la valutazione deve avere finalità formativa, aiutando i giovani a recuperare un po’ di fiducia sul futuro che li attende.
Di seguito il comunicato dell’Ufficio di presidenza nazionale di Proteo fare Sapere.
L’utilizzo del curriculum extrascolastico dello studente ai fini valutativi nel colloquio dell’esame di Stato, è una misura inaccettabile perché discriminatoria e pedagogicamente errata.
C’è dunque nelle norme interpretative del Ministero un grave errore, culturale e pedagogico, che va risolto attraverso una tempestiva modifica alla OM sugli esami di Stato o quantomeno con una chiara indicazione ai membri delle commissioni, affinché utilizzino nel giusto senso il curriculum dello studente, senza assegnarvi alcun valore ai fini della valutazione finale.
Se il curriculum risponde infatti a una necessità di conoscere il percorso formativo dello studente e orientare in tal senso il colloquio d’esame, esso può certamente rientrare nel quadro di quel contesto di informazioni che la commissione d’esame è opportuno che conosca.
Ma se tale quadro informativo finisce per avere un peso nella valutazione finale, vuol dire che abbiamo dato un valore alle differenze e diseguaglianze che quel quadro informativo ha rivelato. Una paradossale contraddizione perché il compito della scuola non è quello di fotografare le differenze ma di riuscire a far acquisire allo studente le capacità per costruirsi in autonomia il proprio futuro, andando oltre la condizione di partenza.
Se persino Ernesto Galli Della Loggia avverte che l’esame di Stato 2021, per come è stato interpretato dalle norme ministeriali, finisce per assumere un tono “un po’ classista”, sarebbe il caso che il Ministro Bianchi mettesse un po’ di attenzione, al fine di rivedere la normativa sull’inserimento nel curriculum dello studente di tutte le sue esperienze formative, escludendone ogni relazione con la valutazione finale dello svolgimento dell’esame di Stato.
Ciò appare ancor più necessario nell’attuale contesto. Gli studenti delle superiori hanno duramente sofferto un anno scolastico denso di tensioni, stravolgimenti, chiusure e aperture delle scuole. Mai come quest’anno la valutazione deve avere finalità formativa, aiutando i giovani a recuperare un po’ di fiducia sul futuro che li attende.
6 maggio 2021