PON Scuola: no della CGIL e della FLC CGIL all’accesso diretto alle risorse delle scuole paritarie
Prosegue l’iter di modifica del programma operativo. Governo in confusione.
L'autorità di gestione del Programma Operativo Nazionale “Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020, ha concluso in pochi giorni la consultazione dei componenti del Comitato di Sorveglianza sulle modifiche da apportare al testo del che consentirebbero l’accesso diretto delle scuole paritarie ai progetti e alle relative risorse dell’Asse I (Istruzione).
Come CGIL e FLC CGIL abbiamo inviato una nota all’AdG, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, all’Autorità di Audit, all’Agenzia per la coesione territoriale e all’ANPAL, in cui esprimiamo contrarietà rispetto a questa scelta. Riteniamo, infatti, che la stessa strategia complessiva del PON, finalizzata “all’’innalzamento dei livelli di istruzione, al contrasto dei divari territoriali e al rafforzamento di una scuola di qualità per tutti quale fattore di equità e di inclusione sociale”, così come le priorità individuate dal Piano, indichino chiaramente come interventi e risorse vadano indirizzati in via esclusiva alla prevenzione e al contrasto dell’insuccesso formativo e alla riduzione delle disparità nella qualità degli apprendimenti a livello di determinati contesti scolastici, di specifici gruppi di studenti con svantaggio sociale, di aree del Paese caratterizzate da marginalizzazione socioeconomica e culturali. È evidente come siano prevalentemente le istituzioni pubbliche statali a poter svolgere questa funzione di riequilibrio. Invece, la scelta di inserire le scuole paritarie tra i soggetti beneficiari dei finanziamenti avrà come inevitabile conseguenza il fatto che cospicue risorse del PON diventeranno dei normali finanziamenti aggiuntivi a cui potranno attingere istituti paritari che chiedono rette anche costose alle famiglie e che non sono sottoposti agli obblighi, ad esempio, in tema di procedure per l’individuazione del personale da impiegare nei progetti, così come accade per le istituzioni scolastiche statali. Il tutto a danno della lotta alla dispersione scolastica nelle istituzioni più in difficoltà e quindi in evidente contrasto rispetto a strategia complessiva e a priorità individuate dal PON.
Segnaliamo come tale scelta sia in stridente contrasto con alcune affermazioni di autorevoli esponenti dell’attuale maggioranza parlamentare. Insomma un modo di procedere incoerente, caotico e confusionario.