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Educazione degli adulti e alternanza scuola-lavoro. Incontro Ministero-OO.SS.

Il vice ministro Bastico ha presentato alle organizzazioni sindacali la situazione dei finanziamenti per l’educazione degli adulti ed una serie di ipotesi di lavoro sull’alternanza scuola lavoro.

19/07/2006
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Si è tenuto oggi al Ministero della pubblica istruzione un incontro informativo sui finanziamenti per l’educazione degli adulti e sulle questioni attinenti all’alternanza scuola-lavoro.

Educazione degli adulti
Il vice ministro Bastico, in premessa, ha precisato che per il Governo l’educazione degli adulti è strategica anche per affrontare le emergenze di recupero della scolarizzazione, di formazione permanente e di integrazione degli stranieri. L’intenzione del Ministero è di presentare un disegno di legge leggero, ma non generico, che metta a regime tutte le attività oggi presenti nel settore al fine di metterle a sistema e di fornire un quadro di riferimento certo.

Per quanto riguarda le risorse, lo stanziamento a bilancio, conseguente ai tagli della scorsa finanziaria, è inferiore del 30% rispetto al 2005 e al momento non è possibile intervenire. Nella proposta di ripartizione del finanziamento di 8.640.000€ si privilegeranno i CTP (Centri Territoriali Permanenti per l’età adulta), per contenere il più possibile il danno causato da questo ingente taglio.
L’impegno dell’amministrazione è di assegnare i fondi tempestivamente alle direzioni regionali.
Su sollecitazione della FLC, il vice ministro si è anche impegnato a dare indicazioni agli uffici scolastici regionali di procedere all’immediata attribuzione dei fondi alle scuole senza ulteriori attese.
La FLC Cgil nel suo intervento ha sottolineato l’apprezzamento per l’ipotesi di disegno di legge che va nella linea della proposta di legge che la FLC, unitamente alla CGIL e allo SPI, ha elaborato in questi mesi e ha ribadito l’esigenza che si stabiliscano tempi certi per la sua discussione e approvazione entro la fine di questa legislatura.
Abbiamo anche sottolineato la preoccupazione per l’ulteriore taglio dei finanziamenti che si accompagna alla difficoltà di funzionamento dei CTP legate alle regole sugli organici e sulle iscrizioni che mal si adattano all’educazione degli adulti.

Abbiamo inoltre ribadito che l’elevamento dell’obbligo scolastico permetterà ai CTP di ritrovare la loro reale funzione di formazione degli adulti ed essere in grado di intercettare la domanda inespressa che rappresenta proprio le situazioni di maggiori difficoltà “alfabetiche”.
Nella replica il vice ministro ha accolto molte delle nostre richieste e ha assunto l’impegno di ricercare un’intesa con gli enti locali per predisporre un quadro di riferimento nazionale che sia di stimolo e supporto ad accordi territoriali in attesa dell’approvazione della legge quadro.

Alternanza scuola-lavoro
Il vice ministro ha ricordato che anche il Decreto legislativo 77/05 sull’alternanza scuola-lavoro è tra quelli di cui si è prorogata la possibilità di modifica con il DL 173/06 approvato definitivamente l’11 luglio scorso. Pur confermando che l’alternanza può costituire una metodologia utile e significativa si tratta ora di definire con precisione gli standard qualitativi e una corretta quantificazione oraria in modo che non si confonda con il tirocinio o con il lavoro vero e proprio. E’ necessario anche definire con chiarezza la responsabilità della scuola e le procedure di valutazione e certificazione.
Restano anche aperti diversi problemi di gestione legati alla mancata costituzione del comitato nazionale del quale si propone un ampliamento e si prospetta una procedura concertativa con le parti sociali e con le Regioni che garantisca omogeneità sul territorio nazionale.
Sulla ripartizione dei finanziamenti disponibili il vice-ministro ha prospettato l’ipotesi di considerare come alternanza scuola-lavoro anche le attività di terza area che certamente rispondono alle medesime caratteristiche e in più sono curricolari. Come si ricorderà , su questo capitolo il precedente Ministro aveva ridotto i finanziamenti al lumicino e solo l’intervento di fondi di riserva, peraltro insufficienti, e di alcune Regioni hanno permesso di con fatica di garantire la legalità dei percorsi post-qualifica degli istituti professionali di stato.
Nel suo intervento la FLC Cgil ha chiesto una riflessione approfondita sul tema ed in particolare di poter disporre dei dati reali sull’utilizzo di questo istituto che, in mancanza di accordi territoriali, si è diffuso a macchia di leopardo e con le forme più disparate, fino a diventare, in alcuni casi, sostituzione di personale assente.

Abbiamo apprezzato la proposta di definire gli standard a livello nazionale come già da tempo avevamo richiesto . Abbiamo anche proposto che vengano predisposte delle linee guida per concertazione a livello regionale. Sull’ipotesi di includere anche la terza area dei professionali nei finanziamenti abbiamo espresso il nostro consenso anche in considerazione della grave difficoltà delle scuole e del gran numero di studenti coinvolti.
Nel merito esprimeremo un parere compiuto nel prossimo incontro nel quale ci saranno fornite le proposte dettagliate di ripartizione dei finanziamenti.

In conclusione dell’incontro il vice ministro ha apprezzato la disponibilità alla discussione e ha comunicato che la prossima settimana sarà convocato un nuovo incontro nel quale sarà affrontato il tema dei finanziamenti per l’alternanza e altre questioni aperte, sulle quali ha ritenuto importante mantenere aperto il dialogo con le organizzazioni sindacali.

Roma, 19 luglio 2006

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