Il comparto della conoscenza a salvaguardia e presidio delle specificità contrattuali dei settori
Le specificità dei settori Alta formazione, scuola, università e ricerca valorizzate nella proposta FLC CGIL.
Lo stanziamento previsto in legge di stabilità 2016 di 200 milioni di euro per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali dei settori pubblici è un insulto alla dignità dei lavoratori. Pretendiamo quindi risorse adeguate ad un vero rinnovo contrattuale dopo 6 anni di blocco.
La legge 150/09 ha previsto che i comparti di contrattazione nei settori pubblici debbano essere al massimo 4. La discussione che si è aperta in Aran ha come obiettivo definirne l'articolazione fermo restando che la CGIL ha posto paletti ben precisi: risorse vere, difesa del CCNL, liberazione della contrattazione decentrata. I comparti non devono rappresentare una sintesi forzata dei contratti collettivi nazionali di lavoro attuali. Devono invece rispettare le storie contrattuali e la regolazione presente per i diversi settori.
Per questo il comparto della conoscenza da noi proposto già nel 2010, rappresenta la naturale concretizzazione degli articoli 9, 33, 117 della Costituzione. In questo senso l'autonomia di ricerca, insegnamento e alta formazione che caratterizza il lavoro in queste istituzioni ne definisce l'architrave. Coerentemente riteniamo che l'autonomia professionale e la peculiarità di tutta la filiera del "lavoro" nelle istituzioni pubbliche della conoscenza necessitino di essere riconosciute nell'ambito dei settori pubblici.
All'interno del comparto i diversi modelli organizzativi, retributivi, professionali e di orario, dovranno essere definiti nelle sezioni contrattuali distinte per università, scuola, ricerca ed AFAM, nel rispetto anche delle leggi di ordinamento che le regolano o che devono trovare piena attuazione (DPR 275/99, Legge 508/99, Legge 168/89). In particolare della legge di riforma sull’Alta formazione siamo stati i promotori sin dal lontano 1999, così come sulla necessità di dare piena attuazione all’autonomia a tutti enti di ricerca riconoscendone la specificità normativa abbiamo avanzato negli anni dettagliate proposte.
Nei prossimi giorni si avvierà il confronto con le lavoratrici e il lavoratori sui contenuti delle nostre proposte di piattaforme contrattuali.
La trattativa sul rinnovo dei contratti sarà lunga e molto difficile. Auspichiamo che sulle rivendicazioni prioritarie dei diversi settori del comparti si possa comunque creare la massima convergenza di obiettivi con tutte le organizzazioni sindacali a partire dalla difesa del contratto collettivo nazionale di lavoro - CCNL - e quindi del salario fondamentale come elemento di dignità del lavoro, dello sviluppo professionale e della contrattazione decentratata.