Il governo perde anche l’Appello contro il blocco della contrattazione
Le ragioni dello sciopero del 20 maggio dei settori Istruzione, università, ricerca e istituti Afam si rafforzano di ora in ora.
Anche la Corte d’Appello di Roma ha riconosciuto, come il Tribunale, le buone ragioni sostenute dalla FLC CGIL a proposito della contrattazione collettiva per la scuola, l’università, la ricerca e gli istituti AFAM. Con la sentenza del Tribunale capitolino è stato ordinato espressamente all’Amministrazione di dare avvio “senza ritardo” al procedimento di contrattazione collettiva.
Le argomentazioni dell’Amministrazione, che ha richiesto non solo l’annullamento ma anche la sospensione della sentenza, risiederebbero nel pericolo che i lavoratori del comparto della conoscenza, potrebbero, sulla base della precedente sentenza del Tribunale di Roma, adire l’autorità giudiziaria con richieste di tipo risarcitorio.
È esattamente quel che vogliamo, che i lavoratori siano risarciti del maltolto. Ed è bene che ciò avvenga attraverso la contrattazione collettiva, subito. Senza cincischiamenti e stiracchiate teorie, che certo non possono ribaltare quanto ha sancito la Corte costituzionale: la contrattazione va riattivata per tutti i settori pubblici. Soprattutto, aggiungiamo noi, dal momento che ormai è stato firmato l’Accordo sui Comparti pubblici, la cui mancata sottoscrizione era l’ultimo alibi del governo per rinnovare i Contratti.
Le ragioni dello sciopero del 20 maggio dei settori Istruzione, università, ricerca e istituti Afam si rafforzano di ora in ora.