Cambiamo il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici

Home » Attualità » ISTAT: pubblicati i dati relativi all’inflazione IPCA al netto dei beni energetici importati

ISTAT: pubblicati i dati relativi all’inflazione IPCA al netto dei beni energetici importati

Si tratta dei dati di riferimento per i rinnovi contrattuali dei settori pubblici per il 2022-2024.

08/06/2023
Decrease text size Increase  text size

L’Istat con una comunicazione del 7 giugno 2023 fornisce i dati relativi:

  • agli scostamenti tra realizzazione e previsione dell’inflazione misurata dall’indice IPCA al netto della dinamica dei prezzi dei beni energetici importati per gli anni 2019-2022
  • alla previsione dell’indicatore per gli anni 2023-2026.

Si tratta di informazioni particolarmente importanti in quanto essi rappresentano il riferimento per gli incrementi economici del personale delle pubbliche amministrazioni e, quindi, delle risorse da stanziare a carico del bilancio dello Stato e degli enti pubblici per i rinnovi dei contratti nazionali.

Riguardo al primo aspetto segnaliamo innanzitutto che l’IPCA depurata per il 2022 è pari al 6,6% superiore dell’1,9% rispetto alla previsione ISTAT del 7 giugno 2022.

Riguardo al periodo 2023-2026 le previsioni percentuali sono le seguenti

2023

2024

2025

2026

IPCA al netto degli energetici importati

6,6

2,9

2,0

2,0

Conseguentemente la previsione di IPCA depurata cumulata per il periodo 2022-2024 (corrispondente al medesimo periodo contrattuale del settore pubblico) sarebbe pari al 16,1%.

L’incremento dell’IPCA al netto degli energetici importati fotografa, peraltro parzialmente, la pesante perdita del potere di acquisto dei salari di tutti i lavoratori dipendenti e di quelli pubblici in particolare.

È pertanto necessario trovare con urgenza soluzioni che consentano di definire il CCNL 2019-2021 per il Comparto Istruzione e Ricerca e di aprire al più presto la contrattazione per il triennio 2022-2024.