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La neve e il gelo paralizzano le “scuole belle”

È ora di garantire la continuità dei servizi scolastici e del diritto all’istruzione.

16/01/2017
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Gli eventi atmosferici di questi giorni, tutti assolutamente prevedibili e preceduti da dettagliate informative di allerta meteo della Protezione Civile Nazionale e Regionale,  hanno prodotto  nelle scuole di molte regioni d’Italia enormi disagi, spesso indipendenti dalla gravità delle condizioni meteo ma attribuibili esclusivamente allo stato di degrado in cui versano gli edifici scolastici.

La rottura di tubature, il blocco degli impianti di riscaldamento a causa del gelo, perfino in città nelle quali non è caduto nemmeno un fiocco di neve, dimostrano infatti che permane una colpevole sottovalutazione del pessimo stato di molte delle strutture scolastiche e che alla retorica delle “scuole belle”,scuole accoglienti”, “scuole sicure”  non corrisponde nemmeno la realtà di scuole normali, degne di un paese civile.

All’inadeguatezza delle risorse stanziate a livello nazionale si aggiunge in molti comuni e province la mancanza di attenzione alla qualità degli ambienti scolastici che non viene ritenuta una  priorità dell’agenda amministrativa e che fa apparire  inevitabili e imputabili al maltempo disagi e criticità arginabili con un’attenta e periodica manutenzione degli impianti, molto meno onerosa, tra l’altro, dei rimedi che poi, in condizioni di urgenza, occorre porre ai danni causati.

Il controllo della funzionalità degli impianti degli edifici scolastici chiusi per 18 giorni durante le vacanze natalizie da effettuare  per tempo, prima della ripresa delle lezioni, è infatti un’operazione a cui  tutti gli enti competenti avrebbero dovuto provvedere, senza bisogno di particolari doti di preveggenza, ma evidentemente non è stato così se solo la mattina del 9 gennaio si è scoperto che  molti edifici scolastici erano senza riscaldamento o senz’acqua per le tubature bloccate o danneggiate dal gelo.

All’assenza della indispensabile programmazione degli interventi di manutenzione si aggiunge poi da parte di troppi amministratori comunali e provinciali la pratica cosiddetta dello “scarica barile”, a seguito della quale si pretende che siano i dirigenti scolastici, non competenti in materia, a decretare lo stato di chiusura degli edifici scolastici oppure si decreta, con ordinanze di dubbia legittimità, la “sospensione delle attività didattiche” invece della chiusura delle  scuole di cui non si riesce ad assicurare l’agibilità o infine si chiede  ai dirigenti scolastici di fare la manutenzione delle strade, utilizzando il personale per liberare da neve e ghiaccio le aree adiacenti agli edifici scolastici.

Questa situazione, che si ripete puntuale ad ogni nevicata, non è più tollerabile, per le pesanti ricadute sulla sicurezza, sull’organizzazione del lavoro, sulla qualità stessa del servizio scolastico e per i riflessi pesanti sulle responsabilità dei dirigenti scolastici.

Proporremo alle altre organizzazioni sindacali della scuola di chiedere un incontro urgente al Ministro dell’Istruzione affinché assuma l’impegno di rappresentare al Governo la necessità di dare immediatamente un segnale tangibile di attenzione alla qualità delle scuole, che per noi significa prima di tutto, e al di là di ogni retorico proclama, consentire che le scuole siano luoghi sicuri e decorosi nei quali alunni e personale possano trascorrere senza disagi o addirittura pericoli il loro tempo di studio e di lavoro.

Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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