Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Attualità » Manifestazione nazionale "Pubblico è futuro": adesione dell'Arci

Manifestazione nazionale "Pubblico è futuro": adesione dell'Arci

Arci: inaccettabile che a pagare siano ancora una volta i più deboli; è grave, inoltre, colpire settori di vitale importanza per il futuro del Paese come quelli dell'istruzione e della formazione pubblica, dell'università e della ricerca.

08/10/2011
Decrease text size Increase  text size

L'8 ottobre l'Arci sarà a fianco dei lavoratori della conoscenza e della funzione pubblica, contro lo smantellamento delle politiche pubbliche con cui lo Stato, in attuazione del dettato costituzionale, dovrebbe invece garantire la piena esigibilità dei diritti per ogni cittadino e cittadina.

Di fronte all'incalzare della crisi, anziché mettere in atto strategie per rilanciare gli investimenti e l'occupazione, il governo Berlusconi si preoccupa solo di far cassa tagliando la spesa pubblica, con conseguenze devastanti sull'accessibilità dei servizi essenziali per i cittadini. Per molti si annuncia un presente più duro, per tanti giovani svanisce ogni prospettiva di futuro.

Non possiamo accettare che paghino ancora una volta i più deboli perché non si sono voluti toccare gli interessi dei più forti, non si è voluto perseguire seriamente l'evasione fiscale, tassare le grandi ricchezze e i grandi patrimoni immobiliari, tagliare le spese militari.

Tutto questo è tanto più grave perché va a colpire settori di vitale importanza per il futuro del Paese come quelli dell'istruzione e della formazione pubblica, dell'università e della ricerca.

Oggi il Paese vive una vera emergenza educativa e una grave regressione culturale anche perché da anni si è pesantemente disinvestimento nella scuola e nelle politiche della conoscenza, si sono tolte risorse all'intero sistema cultura, al mondo della produzione e dei consumi culturali, all'editoria, ai beni culturali, al patrimonio artistico.

Una società più ignorante sarà sempre una società più arretrata, ingiusta e insicura. Investire in cultura e conoscenza è invece essenziale per superare la crisi del paese. Tanto più in un momento di difficoltà le persone hanno bisogno di strumenti per sapere e capire, coltivare capacità critiche e autonomia di pensiero, costruirsi competenze di cittadinanza. Per essere cittadini liberi e non sudditi.

Paolo Beni
Presidente nazionale