Non c'è altro tempo da perdere: 10 proposte per l'apprendimento permanente
Un impegno che ritrova energia a partire da un recente convegno che si è tenuto a Milano.
È stato davvero un bel momento quello del Convegno nazionale "Sapere per contare Cittadinanza, lavoro, territorio, integrazione" che si è tenuto a Milano, presso la Camera del Lavoro, il 12 ottobre scorso. Segno che intorno al life long learning c'è interesse e voglia di impegnarsi. Tuttavia, davvero non manca (o proprio perché non manca) la consapevolezza che anche su questo terreno la situazione è particolarmente problematica. Basti pensare che il nostro Paese è sprovvisto di un sistema coordinato e unitario di educazione degli adulti. Una situazione ben tratteggiata dalla relazione di una ricercatrice dell'ISFOL.
Nel corso della giornata, è stato palpabile l'apprezzamento per la messa in campo - da parte del Comitato promotore, FLC CGIL, CGIL, AUSER, SPI - delle 10 proposte per l'apprendimento permanente (vedi allegato). Proposte chiare, concrete, percorribili. Che sono state prese a riferimento, declinate, corroborate dai tanti interventi che si sono succeduti. Quelli dei docenti, in sofferenza per la mancata istituzione di una autonomia scolastica, i CPIA, dedicata all'istruzione degli adulti, ma che continuano a lavorare nei CTP e nei corsi serali. Quelli degli amministratori locali che già in molte situazioni, pur nella ristrettezza dei mezzi, supportano significative esperienze ed altre sono in progettazione anche come esito del convegno stesso. Quelli del Terzo Settore che animano iniziative attraverso le quali raccolgono domande e coinvolgono soggetti altrimenti irraggiungibili. Quelli delle parti sociali che hanno rilanciato il ruolo insostituibile della contrattazione decentrata.
Una giornata importante, insomma, all'interno della quale è stato evidenziato come il sistema pubblico dell'istruzione, a partire dai suoi primi segmenti e dai servizi educativi dell'infanzia, abbia un ruolo determinante da svolgere nella prospettiva dell'apprendimento permanente. Ciò comporta una urgente inversione di tendenza nelle politiche scolastiche per salvaguardare e implementare la qualità di quel sistema.
La conoscenza è volano di una diversa qualità della crescita e chiave del benessere delle persone. Formazione e informazione determinano inclusione o esclusione dalla società, per questo democrazia e conoscenza sono interdipendenti.
Non ci sarà uscita dalla crisi senza interventi per far ripartire la crescita, perciò diventano prioritari gli investimenti in formazione e ricerca, la qualità dell'istruzione, il diffuso innalzamento delle competenze dei giovani e degli adulti, il potenziamento dell'interazione tra sistema produttivo e sistemi della conoscenza.
Anche nella tavola rotonda con le forze politiche sono stati espressi contenuti non banali, si è delineato un articolato orizzonte di impegno, a partire dalla valorizzazione del disegno di legge per l'apprendimento permanente.
Da segnalare le assenze. Assente il governo: pare sia vietato partecipare ad iniziative in odor di sindacato, peggio se CGIL, e assenti le forze politiche di maggioranza: forse il tema suscitava qualche imbarazzo dato il totale disinteresse da loro dimostrato in questi anni di governo.
Assente la Conferenza delle Regioni che si riserva però, in una seduta della Commissione Istruzione e lavoro, di prendere in esame le 10 proposte, e, successivamente, farà pervenire il suo riscontro. Il Comitato promotore ha già provveduto ad inviare il testo alla IX Commissione.
Il percorso continua.