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Nuove tecnologie nella scuola. Solo annunci e disfunzioni

Agli esami di Stato il verbale elettronico si impiglia nella rete.

19/06/2014
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Registri on line, Lim, iscrizioni elettroniche, ipad a tutti, e-book al posto dei libri di testo… La scuola del futuro sembra essere presente a sentire i ministri dell’istruzione. La realtà invece, come sanno bene dirigenti, docenti, personale amministrativo, è che il sistema elettronico del Miur funziona poco e male, tanto che spesso costringe a rifare il lavoro manualmente con il doppio del tempo. È successo anche agli esami di maturità come viene denunciato nell’articolo allegato (che sarà pubblicato sul prossimo numero della rivista “Articolo 33” e di cui anticipiamo una parte).

La commissione aveva scelto la forma online per la compilazione dei verbali. Mal gliene incolse.
E come sempre tutto è scaricato sulle spalle dei lavoratori e sul loro spirito di servizio.
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Dagli esami di maturità
Facciamo che eravamo tecnologici

Facciamo che eravamo… è la curiosa formula che da sempre dà inizio ai giochi di immaginazione e simulazione dei bambini, è la fase narrativa, quella in cui compongono la trama e progettano l’azione del gioco. Da quel momento la stanzetta o il cortile diventano il set di straordinarie scenografie e strumenti rudimentali si trasformano in spade e cavalli, in carrozze o automobili.

Il 16 giugno, come da calendario, si sono riunite le commissioni degli esami di Stato per espletare le operazioni preliminari. Non mi era mai successo prima d’ora di restare a scuola fino alle quattro del pomeriggio per questa fase di preesame. Cosa è accaduto? È accaduto che gli sciagurati commissari che, a dispetto dei diversi chili di verbali cartacei consegnati per le operazioni degli esami, hanno optato per la cosiddetta Commissione web. Risultato: è toccato loro, dopo ore di attesa del collegamento, mettere mano a carta, penne e pazienza. E non si è trattato di un caso, altri commissari insediati nella stessa sede, in base alla passata esperienza, avevano consigliato vivamente di scegliere il cartaceo, al grido di “peggio per voi, farete le quattro e sempre a mano scriverete!”

La verità è che da qualche tempo nella scuola, in ottemperanza alle disposizioni che prevedono la graduale sparizione del “cartaceo” da tutti gli atti della nostra pubblica amministrazione, si dispongono istanze online, iscrizioni online, scrutini elettronici, registri elettronici, l’uso della LIM nelle classi. Si tratta di un progetto eccellente, che razionalizza, velocizza, che rende procedure e documentazione rigorose e controllabili, con grande risparmio di tempo e di risorse, se… se fossimo all’altezza di tutto questo, in termini di tecnologia e progetto didattico!

Queste meravigliose innovazioni fino a questo momento non hanno funzionato come avrebbero dovuto, trasformandosi spesso in dispendio di tempo e di energia e generando malumore e resistenze da parte di quelli che primi avrebbero dovuto beneficiarne. In molte scuole la connessione alla rete è debole e “salta” continuamente, soprattutto nei momenti più delicati. I recenti scrutini hanno visto consigli di classe bloccati nel loro lavoro mentre il tecnico della scuola tentava alchimie per invocare il ritorno della rete. Molte scuole hanno inaugurato il registro elettronico affidando alla buona volontà dei docenti la trascrizione a casa propria, attraverso il proprio PC, di assenze e giustificazioni; altre, armate di fotocopie e spillatrici, hanno ripristinato un rudimentale cartaceo “fai da te” (i fondi erano stati utilizzati per l’acquisto del pacchetto online) perché insieme all’ingiunzione del cambiamento non sono arrivati il potenziamento della rete e un maggior numero di computer da utilizzare per la registrazione.

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Paola Parlato, docente di scuola superiore