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Sempre e ancora contro le donne i provvedimenti del Governo Berlusconi

Quale futuro ci può essere per il nostro Paese con questa pioggia devastante di provvedimenti presi da questo Governo? E quale futuro ci può essere per le donne di questo paese che sono le più discriminate d'Europa?

25/09/2008
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I provvedimenti presi dal Governo Berlusconi avranno ricadute pesantissime sulle lavoratrici, le pensionate, le giovani che entreranno nel mondo del lavoro oltre che sulle figure più fragili e già penalizzate come immigrati, pensionati, casalinghe.

La detassazione degli straordinari aumenterà la differenza salariale fra lavoratori e lavoratrici e questo peserà sulle loro future pensioni.

Come faranno le donne a fare gli straordinari?

Chi penserà a gestire la famiglia e il ritorno a casa dei figli alle 12.30 dato che non ci sarà più il tempo pieno?

Chi curerà gli anziani?

Ed inoltre, l’assegnazione discrezionale dei premi di produttività, che non può garantire le pari opportunità, penalizzerà ulteriormente le donne che non sempre riescono a dare disponibilità di tempo, strette tra famiglia, bambini, lavoro di cura e assistenza alle figure più fragili.

Il lavoro di cura non ha più valore, e non è più un valore, nella società italiana e neanche la maternità.

Pensare di fare un figlio o di sposarsi significa rischiare la propria vita lavorativa, la propria integrità fisica e psichica.

Sì perché il Ministro Sacconi ha deciso di sopprimere la legge contro le dimissioni in bianco, proprio la legge che aveva tentato di dare risposte ai tanti ricatti–licenziamenti che troppo spesso le Aziende richiedono alle donne che, evidentemente così si pensa oggi, hanno “Troppi grilli per la testa”, come quelli del matrimonio e della maternità.

La precarizzazione del lavoro e i bassi salari delle donne, inferiori del 25% a parità di mansione, non possono di certo incoraggiare i giovani ad avere una vita autonoma, ad avere dei figli, a costruirsi “un sogno” o più semplicemente una vita.

Proprio no! Perché il governo ha pensato anche a cancellare gli obblighi delle aziende ad assumere a tempo indeterminato i lavoratori e le lavoratrici in caso di violazione delle norme sul rapporto di lavoro a tempo determinato. E la maggior parte dei contratti a tempo determinato riguarda le Donne!

Non sarà adottato il decreto sui nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA): tutti saranno penalizzati, ma certamente di più gli anziani e le anziane e le lavoratrici perché questo significa ridurre in qualità e quantità le prestazioni e i servizi.

Non sarà più fornita la vaccinazione gratuita per la prevenzione del tumore alla cervice uterina alle nostre bambine; non sarà più fornita gratuitamente l’epidurale per il parto indolore alle nostre giovani donne. Un vero degrado sociale!

Per abolire il pagamento dell’ICI per tutti, anche per i ricchi, è stato cancellato il fondo per il sostegno alle vittime di violenza e si fanno tagli anche sui settori della Conoscenza.

Tutte le conquiste fatte con fatica dal dopoguerra ad oggi, a poco a poco, diventano ceneri.

Il nostro paese è sempre più antisociale ed antidemocratico e, com’è ovvio, sono le donne a pagare il conto più alto.

Stiamo assistendo ad una vera involuzione autoritaria e populista della società italiana.

Tutelare i diritti, promuovere occupazione o servizi di cura e rispondere ai bisogni delle cittadine e dei cittadini non sono più obiettivi primari del nostro paese e così facendo, non solo ci si allontana dagli obiettivi europei, ma si fa tornare indietro la condizione delle donne fino a diventare una vera e propria emergenza nazionale.

Noi Donne FLC Cgil risponderemo con forza e passione a questo attacco al nostro essere Donne e alla nostra condizione e risponderemo con determinazione in ogni piazza ed in ogni luogo con la nostra mobilitazione attiva.

Roma, il 25 settembre 2008