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PNRR: a breve l’emanazione delle istruzioni operative sugli investimenti per i percorsi STEM e per la formazione al digitale e linguistica

Informativa senza documenti presso l’unità di missione del Ministero dell’Istruzione. Il mancato coordinamento degli interventi scarica sulle scuole responsabilità insostenibili.

03/10/2023
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Si è svolta presso il Ministero dell’Istruzione l’informativa dell’Unità di Missione (UdM) del PNRR sulle Istruzioni operative relative agli investimenti “Nuove competenze e nuovi linguaggi” e “Didattica digitale integrata e formazione del personale scolastico alla transizione digitale”.

PNRR: notizie e provvedimenti

Investimento 3.1 “Nuove competenze e nuovi linguaggi

Come è noto con il Decreto Ministeriale 65/23  è stata ripartita quota parte delle risorse relative alla linea di investimento 3.1Nuove competenze e nuovi linguaggi”.

In particolare sono individuate due linee di intervento:

  1. 600 milioni di euro sono destinati alla realizzazione di percorsi didattici, formativi e di orientamento per alunni e studenti finalizzati a:
  • promuovere l’integrazione, all’interno dei curricula di tutti i cicli scolastici, di attività, metodologie e contenuti volti a sviluppare le competenze STEM, digitali e di innovazione, nonché quelle linguistiche,
  • garantire pari opportunità e parità di genere in termini di approccio metodologico e di attività di orientamento STEM. 
  1. 150 milioni di euro per la realizzazione di percorsi formativi di lingua e di metodologia di durata annuale, finalizzati al potenziamento delle competenze linguistiche dei docenti in servizio e al miglioramento delle loro competenze metodologiche di insegnamento.

Riguardo alla linea a), l’UdM ha comunicato innanzitutto che, insieme alle istruzioni operative, saranno pubblicate le linee guida per l'introduzione nel piano triennale dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche dell’infanzia, del primo e del secondo ciclo di istruzione e nella programmazione educativa dei servizi educative per l’infanzia, di azioni dedicate a rafforzare nei curricoli lo sviluppo delle competenze matematico-scientifico-tecnologiche e digitali (Linee guida STEM).

Le istruzioni prevederanno le seguenti azioni:

  • percorsi di orientamento e formazione;
  • percorsi di tutoraggio;
  • percorsi di lingua.

È inoltre prevista la costituzione di un gruppo di lavoro di coordinamento delle attività.

Per ciascuna delle attività didattiche e formative sopra elencate è indicato la modalità di fruizione, i costi diretti, i costi indiretti con individuazione del tasso forfettario in relazione ai costi diretti, l’Unità di costo standard (UCS).

In particolare:

  • per percorsi di orientamento e formazione sono previste la figura del docente con costo orario standard di € 79,00 e quella del tutor con costo orario standard pari a €34;
  • per percorsi di tutoraggio è prevista la figura del mentor con costo orario standard di €79;
  • per i percorsi di lingua il costo orario standard del docente è pari a €79.

I costi indiretti sono pari al 40 % dei costi diretti sopra indicati.

Per i componenti del gruppo di lavoro la retribuzione oraria è pari a €34.

Riguardo alla linea b) (percorsi annuali di lingua) l’unità di costo standard per l’erogazione percorsi è di € 122, mentre i costi indiretti sono pari al 40% dei costi diretti.

Investimento 2.1 “Didattica digitale integrata e formazione alla transizione digitale per il personale scolastico”.

Con il Decreto Ministeriale 66/23 sono state ripartite le risorse relative alla linea di investimento 2.1 “Didattica digitale integrata e formazione alla transizione digitale per il personale scolastico”.

In particolare è stato ripartito l’importo pari 450 milioni di euro a favore di tutte le istituzioni scolastiche statali quali nodi formativi locali del sistema di formazione continua per la transizione digitale, finalizzato alla realizzazione di percorsi formativi per il personale scolastico (dirigenti scolastici, direttori dei servizi generali e amministrativi, personale ATA, docenti, personale educativo) sulla transizione digitale nella didattica e nell’organizzazione scolastica, in coerenza con i quadri di riferimento europei per le competenze digitali DigComp 2.2 e DigCompEdu.

Come è noto l’investimento si articola in due misure:

  1. La creazione di un sistema multidimensionale e strategico di formazione continua degli insegnanti e del personale scolastico per la transizione digitale, che include
  • lo sviluppo di un polo nazionale italiano sulla formazione digitale per la formazione dei docenti e del personale scolastico
  • la creazione di poli formativi territoriali
  • l’individuazione di tutte le scuole quali snodi formativi locali
  1. L'adozione di un quadro di riferimento nazionale per l'insegnamento digitale integrato, al fine di promuovere l'adozione di curricula di competenze digitali in tutte le scuole.

Le istruzioni operative prevedono le seguenti tre tipologie di attività:

  • percorsi sulla transizione digitale;
  • laboratori di formazione sul campo anche in collegamento con l’investimento Scuola 4.0;
  • la crescita di comunità di pratica di innovazione didattica e digitale, attraverso l'attivazione di percorsi di formazione diffusa e intergenerazionale per docenti, studenti, adulti.

Anche in questo è previsto l’utilizzo dei costi standard: € 122 per i formatori dei percorsi sulla transizione digitale, € 34 per i tutor dei laboratori di formazione, € 34 per le comunità di pratiche.

Investimenti relativi ai CPIA

Nell’ambito dei cosiddetti “progetti in essere”, il decreto ministeriale 222 dell’11 agosto 2022 destina 11,7 milioni di euro al fine di sviluppare gli ambienti di apprendimento innovativi negli spazi didattici appartenenti direttamente ai CPIA, che non costituiscono oggetto di nuovi interventi nell’ambito delle risorse comunitarie del PNRR. Le risorse PNRR sostituiscono 3,008 milioni di euro dal “Fondo per l’innovazione digitale e la didattica laboratoriale” per il 2022 e per la restante cifra dallo stanziamento di bilancio del medesimo fondo relativo al 2023.


I fondi saranno sono utilizzati per il finanziamento di interventi relativi all’investimento 3.2 “Scuola 4.0: scuole innovative, cablaggio, nuovi ambienti di apprendimento e laboratori” della Missione 4 – Istruzione e Ricerca – Componente 1 – Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università – del PNRR e del Piano “Scuola 4.0” e concorrono al raggiungimento di target e milestone del PNRR.

Le istruzioni operativi fanno riferimento anche a queste risorse, chiarendo che gli ambienti finanziabili sono quelli anche non di proprietà del CPIA, ma utilizzati da questi ultimi, a condizione che non siano stati oggetto di altri finanziamenti.

La posizione della FLC CGIL

Innanzitutto abbiamo segnalato come sia diventata una consuetudine quella di effettuare le informative senza ricevere alcuna documentazione. Ciò impedisce di poter avanzare proposte finalizzate alla modifica degli atti normativi in via di elaborazione e a fornire una collaborazione attiva su processi complessi come le misure previste dal PNRR.

Abbiamo evidenziato come le istruzioni operative siano state pubblicate dopo quasi 6 mesi dall’adozione dei decreti ministeriali con una pesante compressione dei tempi di dei tempi di progettazione e gestione delle azioni che le scuole sono chiamate a realizzare. Inoltre il meccanismo dell’accordo di concessione, scarica enormi responsabilità sulle scuole in qualità di soggetti attuatori degli interventi. L’efficacia e l’efficienza delle attività finanziate e il coinvolgimento reale della comunità educante non sono ad oggi, per i meccanismi attuati, fra le finalità principali dell’amministrazione

Abbiamo fatto presente che la necessità di spendere in un lasso di tempo breve una quantità imponente di risorse in mancanza di un’organica programmazione, fa ricadere sulle scuole, soprattutto quelle più in difficoltà per i più svariati motivi, problematiche inestricabili usando come copertura giustificativa l’abusata motivazione dell’autonomia scolastica.

Con particolare riferimento alla formazione del personale, abbiamo ribadito come la mancata condivisione di obiettivi e misure, la mancanza di un riconoscimento economico del personale formando e l’astratto appello allo spirito di sacrificio, rischiano di vanificare l’efficacia dell’intero investimento. La formazione in questo contesto difficilmente diventa un reale volano di sviluppo dei processi educativi e delle professionalità. Per questo vanno sostenuti tutti i processi partecipativi negli organi collegiali, attraverso costanti relazioni sindacali, i confronti attivi tra scuole, università, associazioni professionali.

Abbiamo, inoltre, colto l’occasione per denunciare l’impatto che avrà anche sull’attuazione del PNRR il prossimo dimensionamento scolastico che, se andasse realmente in porto, modifichererebbe in maniera significativa la geografia delle scuole rispetto agli attuali parametri su cui sono state assegnate le risorse.

Abbiamo sostenuto la proroga fino a giugno dei contratti temporanei del personale ATA previsti dal decreto legge PA bis e dal decreto Caivano, ricordando che quanto previsto da quest’ultimo provvedimento è stato realizzato attraverso l’odioso taglio del 50% delle risorse del fondo per le scuole alluvionate.

Riguardo all’avviso per l’individuazione delle scuole polo per la formazione abbiamo segnalato come il riferimento al codice degli appalti per l’individuazione del personale da retribuire appaia fuorviante tenuto conto delle disposizioni contenute nel D. Lgs. 165/01 in tema di individuazione del personale interno ed esterno alle istituzioni scolastiche

Per tutte queste motivazioni abbiamo chiesto con forza che vi sia un tavolo di confronto permanente con le organizzazioni sindacali sulla gestione dei singoli interventi del PNRR nelle scuole.