PNRR: pubblicato il decreto sui criteri di ripartizione delle risorse dedicate alla riduzione dei divari territoriali nella scuola secondaria e alla lotta alla dispersione scolastica
Assegnate direttamente alle istituzioni scolastiche 500 milioni di euro, quota parte dell’intervento pari a 1,5 miliardi euro. FLC CGIL: elevare l’obbligo ad almeno 18 anni e ridurre il numero di studenti per classe.
Il ministero dell’istruzione ha adottato il decreto 170 del 24 giugno 2022 con il quale vengono definiti i criteri di riparto delle risorse per le azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica in attuazione della linea di investimento 1.4. “Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nel I e II ciclo della scuola secondaria e alla lotta alla dispersione scolastica” nell’ambito della Missione 4 – Componente 1 – del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU. Il DM deve essere ancora registrato dalla Corte dei Conti.
Inquadramento del DM 170/22
Il PNRR ha stanziato per l’Investimento 1.4, un miliardo e mezzo di euro.
In particolare è prevista la realizzazione di attività di tutoraggio per almeno 470.000 giovani a rischio di abbandono scolastico (fascia 12-18 anni) e per almeno 350.000 giovani che hanno già abbandonato la scuola (fascia 18-24 anni).
L'intervento deve garantire:
- la distribuzione territoriale e di genere,
- l'introduzione di una piattaforma per le attività di tutoraggio e formazione, disponibile online, a sostegno dell'attuazione delle attività di tutoraggio.
- la copertura dell'intero territorio nazionale, con particolare attenzione alle aree a rischio (i territori oggetto dell'intervento sono caratterizzati da ritardi nell'istruzione, basso livello socioeconomico delle famiglie e livello elevato di abbandono prematuro degli studi);
- le misure di tutoraggio volte a superare i divari territoriali e le disuguaglianze in termini di parità di accesso all'istruzione e di successo nella formazione saranno rivolte, in particolare, alle scuole e alle situazioni scolastiche in cui i tassi di abbandono scolastico sono maggiori per via di tale condizione sociale.
In base al cronoprogramma concordato con l’Unione Europea, le azioni devono essere attuate entro il 2024.
L'obiettivo dell'investimento è quello di raggiungere nel 2026 un tasso di dispersione scolastica (ossia di giovani tra i 18-24 privi di almeno una qualifica) pari al 10,2% ossia quella media nell'UE nel 2019.
I criteri di riparto
Occorre precisare che il DM 170/22 fa riferimento a quota parte, pari a 500 milioni, delle risorse stanziate.
Il decreto prevede i seguenti criteri di ripartizione regionale
- tasso di uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione nella fascia di età 18-24 anni (indice ELET – Early Leavers from Education and Training): 65%;
- numero di studentesse e studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado della regione di riferimento: 20%
- tasso di presenza della popolazione straniera: 5%
- tasso di popolazione priva di diploma di scuola secondaria nella fascia d’età tra i 25 e i 64 anni: 5%
- tasso di famiglie con cinque o più componenti: 5%.
In questa tabella la ripartizione regionale derivante dall’applicazione dei suddetti criteri
Regione |
Risorse assegnate |
Abruzzo |
€ 8.763.076,76 |
Basilicata |
€ 5.339.515,61 |
Calabria |
€ 25.587.293,13 |
Campania |
€ 79.322.182,06 |
Emilia Romagna |
€ 30.894.200,38 |
Friuli Venezia Giulia |
€ 5.924.666,42 |
Lazio |
€ 33.815.021,77 |
Liguria |
€ 11.653.148,13 |
Lombardia |
€ 57.661.517,85 |
Marche |
€ 8.582.308,22 |
Molise |
€ 2.997.634,01 |
Piemonte |
€ 27.097.043,01 |
Puglia |
€ 43.131.439,89 |
Sardegna |
€ 16.253.251,95 |
Sicilia |
€ 74.407.923,74 |
Toscana |
€ 27.811.307,91 |
Trentino Alto Adige |
€ 4.470.540,26 |
Umbria |
€ 7.275.054,99 |
Valle D'Aosta |
€ 2.949.777,43 |
Veneto |
€ 26.063.096,48 |
Totale |
€ 500.000.000,00 |
Le risorse regionali sono ripartite tra istituzioni scolastiche statali secondarie di I e II grado, in base ai seguenti criteri
- tasso di fragilità degli apprendimenti, c.d. “dispersione implicita” (percentuale di studenti che in entrambe le materie, italiano e matematica, ha conseguito un risultato molto basso), calcolato dall’Invalsi: 70%;
- numero di studentesse e studenti iscritti nell’istituzione scolastica: 30%.
Nell’allegato 2 al DM 170/22 sono indicate le risorse assegnate automaticamente alle singole scuole
Indicazioni generali
Le istituzioni scolastiche beneficiarie
- possono costituire anche reti di scuole, ai sensi dell’articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275
- promuovono attività di co-progettazione e cooperazione fra la scuola e la comunità locale, valorizzando la sinergia con le risorse territoriali sia istituzionali (servizi sociali e sanitari, del lavoro, della giustizia minorile, di orientamento e formazione professionale, etc.) che del volontariato e del terzo settore
- costituiscono un gruppo di lavoro per il coordinamento della prevenzione della dispersione scolastica, individuando uno o più docenti referenti, con il compito di rafforzare l’autonomia scolastica in materia di prevenzione della dispersione, migliorare l’organizzazione interna in chiave inclusiva e gestire le relazioni con eventuali altri soggetti.
L’istituendo Gruppo di supporto al PNRR e le équipe formative territoriali assicurano azioni di supporto e accompagnamento alle istituzioni scolastiche anche utilizzando la piattaforma “Scuola Futura” per la formazione del personale scolastico nell’ambito delle misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Il coordinamento e il monitoraggio sull’attuazione delle misure di cui al presente decreto sono demandati all’Unità di missione del Piano nazionale di ripresa e resilienza presso il Ministero dell’istruzione, che con successivi atti provvede ad autorizzare le istituzioni scolastiche statali beneficiarie,
Azioni previste
Il DM 170/22 rinvia a un successivo atto la definizione delle modalità di attuazione delle azioni di prevenzione e contrasto alla dispersione scolastica che le istituzioni scolastiche dovranno rispettare per la progettazione delle attività e la gestione delle risorse assegnate.
A tal proposito il Governo italiano in riferimento a questo investimento ha previsto le seguenti azioni
- fascia d'età 12-18: le attività saranno rivolte sia ai giovani a rischio che a quelli che hanno già abbandonato la scuola, con un rapporto docente/allievo pari a 1:1 per interventi di sostegno e recupero degli apprendimenti per un totale di 20 ore ciascuno (3h di mentoring e 17h di insegnamento).
- fascia di età 18-24: le attività di sostegno consistono in 10h di mentoring o interventi di consulenza volti a reintrodurre il giovane nel circuito formativo.