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PNRR: terza relazione del governo e stato dell’arte sui settori della conoscenza

Confermate le difficoltà di attuazione. I criteri per la revisione degli interventi settoriali.

14/06/2023
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Nei giorni scorsi è stata depositata in Parlamento la terza relazione sullo stato di attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), la prima redatta dal governo Meloni.

In base al decreto legge 77/21 il Governo deve trasmettere alle Camere con cadenza semestrale una relazione sullo stato di attuazione del PNRR, recante

  • le informazioni sull'utilizzo delle risorse e sui risultati raggiunti
  • le eventuali misure necessarie per accelerare l'avanzamento dei progetti e per una migliore efficacia degli stessi rispetto agli obiettivi perseguiti
  • una nota esplicativa relativa alla realizzazione dei traguardi e degli obiettivi stabiliti nel periodo di riferimento e ogni elemento utile a valutare lo stato di avanzamento degli interventi, il loro impatto e l'efficacia rispetto agli obiettivi perseguiti, con specifico riguardo alle politiche di sostegno per l’occupazione e per l’integrazione socio-economica dei giovani, alla parità di genere e alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

La relazione è divisa in due parti: la relazione vera e propria e le Schede sull’attuazione delle riforme e degli investimenti a cura delle Amministrazioni Titolari.

In questa sede analizziamo le informazioni relative alle criticità di attuazione nei settori di competenza del Ministero dell’Istruzione e di quello dell’Università e della Ricerca e le prime indicazioni sulla possibile rimodulazione degli interventi. Seguiranno ulteriori approfondimenti.

PNRR: notizie e provvedimenti

Innanzitutto il documento segnala che si è convenuto con la Commissione europea di procedere a una rimodulazione complessiva del Piano. Pertanto la richiesta di pagamento della quarta rata (pari a 16 miliardi di euro), laddove nell’ambito della complessiva rimodulazione del Piano siano proposte modifiche dei relativi obiettivi, sarà presentata in linea con i tempi di questo processo. Si tratta di una affermazione molto rilevante in quanto sembrerebbe che il governo intenda non richiedere il pagamento della quarta rata nei tempi previsti (quindi entro fine giugno) ma solo dopo l’approvazione delle modifiche al PNRR. Ricordiamo che ad oggi non è stata ancora accreditata la terza rata pari a 19 miliardi.

Nella tabella che segue i dati relativi alla spesa effettivamente sostenuta al 31/12/22 e al 28/02/23

ID MISURA

Descrizione misura

Amministrazione centrale di riferimento

Importo Misura (mln€)

Spesa effettivamente sostenuta al 31/12/22

Spese effettivamente sostenute al 28/02/223

%

M4C1I3.3

Piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell'edilizia scolastica

MINISTERO DELL'ISTRUZIONE E MERITO

3.900,00

535,16

535,16

13,72

M4C1I3.2

Scuola 4.0 - scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori

MINISTERO DELL'ISTRUZIONE E MERITO

2.100,00

238,31

238,31

11,35

M4C2I1.1

Fondo per il Programma Nazionale Ricerca (PNR) e progetti di Ricerca di Significativo Interesse Nazionale (PRIN)

Min dell'Università e della Ricerca

1.800,00

130,42

163,22

9,07

M4C1I1.1

Piano per asili nido e scuole dell'infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia

MINISTERO DELL'ISTRUZIONE E MERITO

4.600,00

119,00

119,00

2,59

Altro

116.694,47

1.412,19

1.667,46

1,43

Con riferimento alle misure catalogate come “ALTRO”, occorre precisare che i 1,667 mld di euro al 28 febbraio 2023, sono relativi ai restanti investimenti caratterizzati singolarmente da spese dichiarate e cumulate inferiori a 100 mln di euro per ogni singolo investimento. Nell’ambito di tale cluster le misure che hanno registrato una maggiore spesa sono afferenti ad interventi connessi a istruzione, ricerca, salute, turismo ed altri interventi in materia di trasporti.

Nella seguente tabella il dettaglio delle spese sostenute dai due ministeri che mostra il riparto delle risorse PNRR per Amministrazione centrale e valuta lo percentuale di spesa al 31 dicembre 2022 rispetto alla dotazione finanziaria assegnata.

Amministrazione

Importo Misura

(A)

Spesa effettiva

(B)

(B/A)

MINISTERO DELL'ISTRUZIONE E MERITO

17.593.999.994

1.164.596.723

7%

MINISTERO DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA

11.732.000.000

188.640.000

2%

Le principali criticità segnalate dalle Amministrazioni titolari degli interventi previsti dal Piano, a seguito delle quali sono stati evidenziati rischi di ritardo ovvero di mancato raggiungimento di Milestone e Target, sono riconducibili ad alcune macrocategorie

  • problemi che dipendono da eventi e circostanze oggettive, quali possono essere l’aumento di costi e/o la scarsità di
  • squilibri tra domanda e offerta o l’impreparazione del sistema produttivo
  • problemi riconducibili a difficoltà normative, amministrative o gestionali 
  • esigenze di ridefinizione sul piano tecnico degli impegni contenuti nella “Decisione di esecuzione del Consiglio dell’Unione Europea del 6 luglio 2021 relativa all’approvazione della valutazione del piano di ripresa e resilienza” e negli Operational Arrangements (ossia gli atti formali con i quali sono stabiliti i meccanismi di verifica periodica, validi fino al 2026, relativi al conseguimento di tutti i traguardi e gli obiettivi), ad esempio a causa di errori materiali o della necessità di precisare o rimodulare i target o gli indicatori di rendicontazione per assicurare l’efficienza e l’efficacia nel perseguimento del risultato.

Nella seguente tabella le misure di competenza del Ministero dell’Istruzione e del MUR che presentano elementi di debolezza segnalati dagli stessi ministeri

Ministero

Misura

Eventi e circostanze oggettive: aumento costi e/o scarsità materiali

Eventi e circostanze oggettive: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo

Difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc

Ridefinizione CID e OA (errori, rimodulazione target, indicatori per rendicontazione, ecc.)

MUR

M4C1 – Investimento 1.6: Orientamento attivo nella transizione scuola- università

X

X

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO

M4C1 – Riforma 1.1: Riforma degli istituti tecnici e professionali

X

X

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO

M2C3 – Investimento 1.1: Costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici

X

X

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO

M4C1 – Investimento 1.1: Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia

X

X

MINISTERO DELL’ISTRUZIONEE DEL MERITO

M4C1 – Investimento 1.4: Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nei cicli I e II della scuola secondaria di secondo grado

X

X

MUR

M4C2 – Investimento 3.3: Introduzione di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l’assunzione dei ricercatori da parte delle imprese

X

Le misure caratterizzate da elementi di debolezza riconducibili a “Eventi e circostanze oggettive” sono le seguenti

Ministero

Misura

Eventi e circostanze oggettive: aumento costi e/o scarsità materiali

Eventi e circostanze oggettive: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo

MUR

M4C2 – Investimento 3.3: Introduzione di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l’assunzione dei ricercatori da parte delle imprese

X

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO

M4C1 – Riforma 1.1: Riforma degli istituti tecnici e professionali

X

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO

M2C3 – Investimento 1.1: Costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici

X

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO

M4C1 – Investimento 1.1: Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia

X

Le misure che saranno oggetto di riprogrammazione sono quelle che hanno registrato

  • notevole ritardo nella fase di avvio
  • rilevante incremento dei costi a causa dell’inflazione e della mancanza di materie prime
  • estrema parcellizzazione degli interventi
  • difficoltà di natura normativa, attuativa e autorizzativa che non consentono di realizzare gli interventi nei tempi e nelle modalità previste.