PNRR: convertito in legge il decreto che istituisce il Fondo complementare al Piano di Ripresa e Resilienza
Risorse pari a 30,6 miliardi di euro per il periodo 2021-2026. Rifinanziato per 15,5 miliardi di euro il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Gli interventi sui settori della conoscenza.
È entrato in vigore il 7 luglio 2021 la legge n. 101 del 1° luglio 2021 di conversione del Decreto Legge 59/21 che istituisce il Piano nazionale per gli investimenti complementari finalizzato ad integrare con risorse nazionali gli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per complessivi 30.622,46 milioni di euro per gli anni dal 2021 al 2026.
Ai fini della corretta programmazione finanziaria delle risorse e dell'erogazione dei contributi concessi per la progettazione e la realizzazione degli investimenti, i ministeri che erogano i contributi verificano:
- la presentazione dell'istanza di finanziamento nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 11 della legge 3/2003 relativo al codice unico di progetto (CUP) degli investimenti pubblici
- l'affidamento dei relativi contratti
- l'emissione di stati di avanzamento dei lavori
- il monitoraggio fisico della realizzazione dell'intervento
- la chiusura contabile e di cantiere dell'intervento
- la chiusura del codice unico di progetto.
Riguardo ai settori della conoscenza è previsto un investimento di 500 milioni di euro, 100 milioni per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026, gestito dal Ministero dell’Università e della Ricerca, relativo ad “Iniziative di ricerca per tecnologie e percorsi innovativi in ambito sanitario e assistenziale”.
Il decreto prevede inoltre un rifinanziamento del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2021-2027, attraverso un incremento di 15,5 miliardi di euro per le annualità che vanno dal 2022 al 2031. Tale incremento è finalizzato ad accelerare la capacità di utilizzo delle risorse e di realizzazione degli investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
135 milioni (35 per il 2022, 45 milioni per il 2023 e 55 milioni per il 2024) sono destinati alla realizzazione di un'unica Rete di interconnessione nazionale dell'istruzione che assicuri
- il coordinamento delle piattaforme, dei sistemi e dei dati tra scuole, uffici scolastici regionali e Ministero dell'istruzione
- l'omogeneità nell'elaborazione e nella trasmissione dei dati
- il corretto funzionamento della didattica digitale integrata
- la realizzazione e gestione dei servizi connessi a tutte le sopraelencate attività.
A questo link le nostre schede di lettura del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.