20 novembre giornata dei diritti dell'infanzia e della gioventù
Ridateci il futuro.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera che ci arriva attraverso il maestro Arturo Ghinelli. Ci diranno che strumentalizziamo i bambini. Ma come non essere d’accordo con quello che c’è scritto?
Roma, 20 novembre 2008
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Ogni anno di questi giorni ci assicurate che siamo titolari di diritti e non di semplici favori e noi ogni volta ci crediamo perché siamo minori, ma ricordatevi minori non è l’abbreviazione di minorati, anche noi abbiamo una nostra dignità da difendere.
I più grandi di noi sanno leggere e hanno visto che quando si tratta di spendere per noi preferite risparmiare: meno insegnanti, meno ore di scuola. L’unica alternativa che sapete indicarci è il mercato. Diventare consumatori accaniti di tutto ciò che sta sul mercato: istruzione compresa. Ma i minori non sono titolari di carta di credito, perciò la strada del mercato per noi non è praticabile, perché ci rende sempre più e sempre più a lungo dipendenti dai genitori e dalla famiglia. Esattamente l’opposto di quello che sognavamo per il nostro futuro: diventare autonomi economicamente e perciò indipendenti, in grado di assumerci le nostre responsabilità quotidiane e di prospettiva.
Permetteteci di fare delle robuste esperienze formative fin dalla più tenera età: è quello il momento. Dopo sarà troppo tardi e noi non vogliamo vivere di rimpianti, come fate voi.
Permetteteci di passare le nostre giornate fra tanti diversi l’uno dall’altro: è l’occasione irripetibile di imparare la convivenza e non solo.
I ricercatori ci assicurano che anche dai pari d’età c’è da imparare un sacco di cose e che anzi in alcuni casi si impara meglio che dalla maestra, specialmente se sarà unica.
Fate attenzione perché questa volta si sta creando una solidarietà inaspettata tra noi minori che supera le generazioni. Quelli più grandi tra di noi hanno capito che è giusto fare fronte comune contro le minacce degli adulti, che prima o poi toccano tutti.
È finita l’epoca in cui potevate contare sul fatto che saremmo stati gelosi gli uni degli altri e perciò l’un contro l’altro armati. In questa società oltre che minori siamo minoranza, una esigua minoranza visto che la maggioranza è fatta da vecchi sempre più vecchi. Per questo è necessario che restiamo uniti se vogliamo avere ancora qualche speranza nel rivendicare il nostro futuro in un paese fermo al passato.
Non toglieteci la speranza, ridateci il futuro. Siamo noi il futuro.