Cambiamo il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici

Home » Attualità » Politica e società » 29 novembre: una grande manifestazione “per” la scuola pubblica

29 novembre: una grande manifestazione “per” la scuola pubblica

La manifestazione unitaria di Sabato 29 novembre ha rappresentato un punto molto alto dell’iniziativa per la scuola pubblica e per il suo rilancio

01/12/2003
Decrease text size Increase  text size

La manifestazione unitaria di Sabato 29 novembre ha rappresentato un punto molto alto dell’iniziativa per la scuola pubblica e per il suo rilancio.

La straordinaria riuscita è stata resa possibile grazie all’impegno straordinario delle strutture sindacali e di migliaia e migliaia di persone.
A loro va’ il nostro più sentito ed affettuoso ringraziamento.

Un ringraziamento a tutte le importanti e prestigiose associazioni che hanno aderito alla manifestazione e che hanno partecipato, alle forze politiche del centro sinistra che ci hanno inviato comunicati di sostegno, alle tante personalità che ci hanno fatto arrivare la loro adesione spesso portata direttamente durante il percorso del corteo per le strade di Roma.
Una sottolineatura specifica merita il grande impegno messo in campo dagli studenti.
Essi, infatti, nella mattinata hanno riempito Roma con un’autonoma manifestazione nazionale, appuntamento che non si ripeteva più da tanto tempo, per poi unirsi al corteo confederale nel pomeriggio. Il 29 novembre è stato caratterizzato anche da una manifestazione nazionale in difesa del tempo pieno che si è svolta a Bologna. E’ un fatto importante che più iniziative abbiamo visto scendere in piazza il mondo della scuola e la società civile per la difesa e il rilancio della scuola pubblica.

E’ segno di grande debolezza e di evidente imbarazzo politico che di fronte ad un arco di forze così consistente e rappresentativo, di fronte a decine di migliaia di persone, il Ministro sia riuscito solo a dire che ciò che tutti vedono e leggono non è vero, che la realtà è un altra.
Sono affermazioni inaccettabili perché stravolgono la realtà fino ad arrivare a sostenere l’impossibile: non ci sono tagli ma investimenti.
Così si manca di rispetto alle persone e ciò è sempre dovuto, anche se non si condivide quanto esse sostengono.
Noi vogliamo risposte adeguate, non stiamo vivendo dentro ad uno spot pubblicitario continuo nel quale la realtà può essere modificata a piacimento.

Centomila persone a Roma hanno mandato al Governo un messaggio chiaro di contrarietà alle politiche di privatizzazione fino ad ora intraprese per quanto riguarda l’istruzione ed il sapere.
Le rivendicazioni ribadite nei comizi finali sono state nette: investimenti, qualità, valorizzazione, unità della scuola pubblica.
Su questi obiettivi sono impegnate le Confederazioni CGIL, CISL e UIL.

Ora faremo vivere queste nostre posizioni in centinaia di riunioni ed iniziative con i genitori e con tutte le forze interessate per garantire informazione e per costruire movimento.
La scuola pubblica rappresenta una questione generale che riguarda tutto il Paese ed il suo futuro.
Non accetteremo mai di assistere al suo declino ed all’affermarsi del nuovo mito del mercato come regolatore dei diritti.
Questo ha significato la grande manifestazione del 29 novembre 2003 a Roma per la scuola pubblica.
Come ha ricordato Guglielmo Epifani nel suo bell’intervento conclusivo il personale della scuola è il sale e la colla dello sviluppo del nostro Paese e della manifestazione che ci sarà a Roma il 6 dicembre.
E noi ci saremo tutti, per portare la nostra protesta contro una pessima legge finanziaria fatta di tagli e di riduzione dei diritti; ci saremo per dire no agli inutili e dannosi interventi sulle pensioni proposti da questo Governo.

Ancora un grazie e arrivederci a Roma sabato prossimo.

Roma, 1 dicembre 2003