Anche l'Italia ha il Garante per l'infanzia e l'adolescenza
La figura del Garante è stata istituita dal Consiglio dei Ministri del 1 luglio scorso che ha approvato il relativo disegno di legge presentato dal ministro delle Pari Opportunità.
L'Italia, pur confermandosi fra gli ultimi tra i paesi europei in tema di diritti dell'infanzia, ha finalmente il suo Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza chiamato a tutelare diritti ed interessi dei bambini. Lo ha stabilito il consiglio dei ministri che ha approvato l'apposito disegno di legge presentato dal ministro delle Pari Opportunità.
La figura, istituita nel lontano 1989 con la Convenzione sui diritti del fanciullo, è già attiva in oltre 40 i paesi tra i quali Finlandia, Danimarca, Norvegia, Francia, Portogallo, Spagna, Polonia, Islanda, Lituania, Belgio, Germania, Austria, e America Latina.
Il Garante in Italia è già presente in alcune Regioni, si tratta ora di arrivare alla sua istituzione in ogni realtà e, nel rispetto delle competenze regionali e degli enti locali, si possano attuare tutte le necessarie forme di collaborazione per la promozione e l'esercizio dei diritti dei minori, garantendo i livelli essenziali delle prestazioni che il Titolo V della Costituzione, all'art. 117, affida alla competenza esclusiva dello Stato.
Il Garante è una figura monocratica ed è indicato dai Presidenti della Camera e del Senato. Il suo mandato è di 4 anni e può essere rinnovato una sola volta. Esercita il mandato con compiti di proposta, consultivi, informativi e di ascolto dei minori. Può proporre iniziative di sensibilizzazione e conoscenza dei diritti dell'infanzia ed entro il 30 aprile di ogni anno deve presentare una relazione annuale al Parlamento. Può, inoltre esprimere pareri sulle iniziative legislative a favore dei diritti dell'infanzia. Avrà contatti con i vari Osservatori nazionali per raccogliere dati e documentazioni utili ai suoi compiti e potrà richiedere a qualsiasi soggetto pubblico informazioni di rilievo per la tutela dei minori.
Per svolgere la propria attività il Garante potrà disporre di risorse che saranno allocate presso i ministeri delle politiche della famiglia e delle pari opportunità, e avrà un numero telefonico dedicato (114) al quale chiunque potrà far pervenire segnalazioni di violazioni dei diritti dei minori e/o situazioni a rischio.
Ci auguriamo che con l'istituzione di questa importante figura si possa davvero contribuire a rendere più esigibili diritti dell'infanzia che, nel nostro Paese, è super tutelata a parole ma molto poco nei fatti, a partire dalla mancanza di servizi socio educativi e politiche serie in loro favore. Ma si sa che i bambini e le bambine sono fra le "categorie deboli" e per questo non vengono mai per primi.
Roma, 6 agosto 2008