Consiglio di Stato italiano e Corte Europea dei Diritti dell'Uomo: su laicità dello Stato e libertà religiosa stessa civiltà giuridica ma opposte conclusioni
Sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo del 10 novembre 2005. Laicità dello Stato e libertà religiosa, caso Leyla Sahin contro Turchia
Riprendiamo una notizia apparsa, a metà febbraio, sul quotidiano La Repubblica relativa al dibattito, sempre più attuale, tra laicità dello Stato e libertà religiosa. Nell'articolo si fa riferimento alla sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo che, nel novembre 2005, ha respinto il ricorso di una studentessa che reclamava il diritto ad indossare il foulard islamico all'interno dell'università di Istanbul, da lei frequentata.
La Corte, ribadendo i fondamenti di una sociatà democratica quali la libertà di pensiero, di coscienza e di religone che, per quest'ultima, comprende anche la libertà di manifestare la propria religione individualmente e in privato o in modo collettivo in pubblico, ha respinto il ricorso riconoscendo allo Stato il ruolo di neutralità ed imparzialità nell'organizzare l'esercizio delle diverse religioni al suo interno, anche come garanzia per assicurare, tra le altre, "...la pace religiosa e la tolleranza in una sociatà democratica...". La corte ha ritenuto quindi giustificata la limitazione imposta dalle istituzioni " alla libertà di manifestare la propria religione al fine di conciliare gli interessi di vari gruppi...".
In Turchia prevale la religione islamica così come nel nostro paese prevale quella cattolica, ma sulla laicità dello Stato le due alte istituzioni arrivano a conclusioni completamente diverse, pensiamo, ad esempio, alla sentenza del nostro Consiglio di Stato sui crocifissi...
Roma, 10 marzo 2006