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Il rispetto della donna non deve essere di facciata neanche in Parlamento

Pubblichiamo la lettera inviata al Presidente del Senato circa i fatti accaduti, nei giorni scorsi, in aula al Senato nei riguardi delle deputate del Parlamento italiano

01/10/2003
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Pubblichiamo la lettera inviata al Presidente del Senato circa i fatti accaduti, nei giorni scorsi, in aula al Senato nei riguardi delle deputate del Parlamento italiano.

Ecco il testo

Prot. n. 24/2 EP/grRoma, 30 settembre 2003

Signor Presidente,

consapevoli, per il lavoro che svolgiamo e per il peculiare ruolo dei lavoratori che rappresentiamo, della responsabilità degli adulti nei confronti delle giovani generazioni, come CGIL Scuola sentiamo la necessità di esprimerLe una valutazione fortemente preoccupata circa la gravità dei fatti accaduti nei giorni scorsi in Aula al Senato, nei riguardi delle deputate del Parlamento Italiano.

Siamo molto preoccupati, Presidente, per gli effetti negativi che simili accadimenti riverberano sulla formazione dei giovani.

Chi si occupa di formazione e di educazione verifica tutti i giorni quanto i comportamenti degli adulti siano modelli di riferimento nel percorso di crescita dei giovani e quando i giovani diventano protagonisti di fatti negativi e violenti, lo Stato e la società richiamano il ruolo della scuola nella loro formazione e la caricano della responsabilità educativa.

Ma come può la scuola, pubblica, da sola, garantire al Paese l’educazione ai valori fondanti la nostra democrazia, alla civile convivenza, al rispetto delle persone e delle istituzioni, se chi ha il mandato a rappresentare il popolo italiano, con le parole e con i fatti, viola anche le più elementari regole del vivere civile?

Ci rivolgiamo a Lei, signor Presidente, certi che vorrà raccogliere la nostra preoccupazione, perché se ne faccia interprete presso i senatori che, vogliamo pensare, non si sottrarranno alla responsabilità che portano, per il ruolo che ricoprono, anche su questi versanti, non certo secondari.

Nel ringraziarLa per l’attenzione che vorrà prestare a questi aspetti, porgiamo distinti saluti.

Enrico Panini