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Le risorse sono in costante diminuzione e in Finanziaria si profilano nuovi tagli

L’anno scolastico sta partendo malissimo perché le risorse economiche per scuola, università e ricerca sono in costante diminuzione

08/09/2004
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Comunicato stampa di Gugliemo Epifani segretario generale della Cgil

“L’anno scolastico sta partendo malissimo perché le risorse economiche per scuola, università e ricerca sono in costante diminuzione. L’azione del Ministero sta determinando difficoltà di ogni tipo nella gestione delle scuole, delle università e degli Enti di ricerca, ivi compresa la impossibilità in molti casi di garantire la normale attività quotidiana, se non mediante un continuo ricorso a contributi da parte delle famiglie o a contributi esterni di aziende e soggetti esterni – è quanto afferma in una nota il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani -
Il lavoro instabile e non garantito è aumentato a dismisura ed in alcune situazioni supera il 50% sul totale degli occupati.
Sono aumentati la selezione scolastica, il disagio e gli abbandoni con costi sociali drammatici e crescenti.
E’ inaccettabile è che il Ministro, per affermare i propri orientamenti, sia arrivato a permettere che vengano minacciati di sanzioni disciplinari dirigenti e docenti che scelgono di non ridurre la scuola pubblica come vorrebbe la Legge 53, esercitando legittimamente una responsabilità che la Costituzione con l’autonomia scolastica riconosce loro. Si tratta di atti inaccettabili che la Cgil chiede siano immediatamente fermati.
La Cgil – prosegue il segretario generale della Cgil - ha espresso tempestivamente, e conferma, un giudizio negativo sugli interventi messi in atto dal Governo su scuola, università e ricerca tanto che da tempo ne ha chiesto il loro ritiro.
Lo straordinario movimento che si è sviluppato nei mesi scorsi, con la presenza di lavoratori, genitori, studenti ed istituzioni, testimonia di un dissenso diffuso e generalizzato.
La prossima Legge Finanziaria dovrebbe segnare una netta inversione di tendenza con la fine di ogni ulteriore riduzione e l’assunzione di priorità, partendo dal sostegno all’ampliamento dell’offerta di istruzione, e i conseguenti investimenti, all’avvio di un piano di assunzioni triennale che superi il precariato; all’incremento dei diplomati e dei laureati.
mentre invece si profilano nuovi tagli.
Inoltre devo dire che trovo sorprendente che il Ministro Moratti non abbia detto nulla sui rinnovi contrattuali di questi comparti, considerato che ci sono contratti (ricerca e dirigenti scolastici) scaduti da quasi tre anni per i quali non partono le trattative perché mancano atti fondamentali di responsabilità del Governo ed altri (scuola ed università) scaduti da nove mesi e per il rinnovo dei quali gli stanziamenti collocati in Legge Finanziaria sono insufficienti a coprire la perdita di potere d’acquisto delle retribuzioni.
Da ultimo – conclude Epifani - vedo che oggi il Ministro Moratti ha sostenuto, durante la conferenza stampa con grande sfoggio di dati, cose sbagliate. In realtà l’anno scolastico è partito malissimo, confermando il fallimento delle politiche del Governo anche sul solo versante dell’efficienza”.

Roma, 8 settembre 2004