Metalmeccanici: in 150.000 a Roma per il rinnovo del contratto
Il 90% dei lavoratori ha aderito allo sciopero indetto da FIOM, FIM, UILM
Imponente manifestazione oggi a Roma organizzata dai sindacati FIOM, FIM, UILM. 150.000 i partecipanti ai cortei in rappresentanza di un milione e mezzo di lavoratori metalmeccanici oggi in sciopero (con un’adesione intorno al 90%) per rivendicare il diritto al proprio contratto di lavoro scaduto da un anno.
Tantissimi gli striscioni colorati con su scritta la città di provenienza in rappresentanza di tutti i settori dell’industria italiana. Accanto a loro hanno sfilato anche le delegazioni del lavoro pubblico, dai ricercatori dell’università, alla scuola, ai lavoratori della funzione pubblica. Presenti anche delegazioni di studenti.
Sullo striscione unitario che apriva il corteo partito da Piazza della Repubblica, campeggiava la parola “ Contratto metalmeccanici” e dietro migliaia di bandiere, tantissimi cori, canzoni popolari regionali, camioncini la cui musica diffusa ad alto volume ha fatto ballare i più giovani, e slogan, tanti slogan contro questo governo.
Centinaia di pullman, 9 treni speciali, auto private sono confluiti fin dalle prime luci dell’alba a Roma con il loro carico di lavoratori stanchi, arrabbiati ma determinati a lottare uniti per il diritto ad avere il proprio contratto e per affermare la loro dignità di lavoratori.
I cortei, partiti da tre punti diversi della città, sono confluiti a Piazza S. Giovanni, dove dal palco si sono succeduti gli interventi di lavoratrici e lavoratori e dei leader sindacali.
Epifani, Segretario generale della CGIL, rinnovando la richiesta alla Federmeccanica di ritirare le proprie proposte avanzate al tavolo contrattuale, ha ribadito che: “ il tempo per rinnovare il contratto è ora, entro la fine dell’anno, come hanno fatto altri settori negli ultimi mesi. Si chiuda bene. Dico no a scambi impropri. Non si perda l’ennesima occasione”.
La manifestazione è stata infine conclusa dai giovani di Locri che hanno sfilato con uno striscione che riportava la scritta: “ Noi una certezza. Lavoro, democrazia, legalità…un sogno”. Un ragazzo a nome di tutti ha portato il saluto ai metalmeccanici gridando: “ noi ci siamo”.
Roma, 2 dicembre 2005