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Minori a rischio. Sempre più grave la situazione italiana

Secondo rapporto di aggiornamento (Save the Children) sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia

06/06/2006
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E’ un quadro drammatico quello tratteggiato dal secondo rapporto di aggiornamento sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, presentato il mese scorso da una rete di 45 organizzazioni del terzo settore, coordinate da Save the Children, allo scopo di valutare quanto si sta facendo nel nostro paese per tutelare i diritti dei minori e dare attuazione alle raccomandazioni del Comitato ONU sui diritti dell’Infanzia.

Sale, infatti, al 20% la percentuale di minorenni in condizioni di disagio economico, mentre il 16,3 % è al di sotto della soglia nazionale di povertà. Un dato che colloca l’Italia al secondo posto tra i paesi europei in cui il problema della povertà tra i minori è più elevato. Ovviamente la situazione all’interno del nostro paese è assai diversificata in rapporto alle diverse aree geografiche e alle condizioni socio economiche: il problema è assai rilevante nelle regioni del Sud dove il tasso di povertà delle famiglie è aumentato di oltre tre punti percentuali, passando dal 21,6% del 2003 al 25% del 2004.

Forti differenze regionali si riscontrano anche per quanto riguarda il diritto alla salute (tasso di natalità, assistenza ospedaliera, coperture vaccinali, malattie croniche..): i bambini del sud, soprattutto in Sicilia e Campania, sono costretti a spostarsi per le cure in percentuale più elevata delle altre fasce di età e le regioni meridionali presentano ancora un tasso di mortalità infantile quattro volte superiori alla media nazionale.

Anche sul fronte di un altro diritto fondamentale, quello all’educazione, il rapporto segnala come i tagli alle risorse finanziarie, le carenze di organico specializzato e la precarietà degli insegnanti di sostegno rendano assai difficile la garanzia di tale diritto ai minori disabili. Difficoltà permangono anche nell’accoglienza a scuola dei minori stranieri, soprattutto per quanti sono privi del regolare permesso di soggiorno.

Infine, parte dei 35mila minori stranieri che ogni anno entrano in Italia, di cui 6.500 non accompagnati, finisce nel giro della prostituzione, come drammaticamente segnalato dalle cronache quotidiane.

Tra i suggerimenti del gruppo che ha lavorato al rapporto, l’istituzione di un Garante nazionale indipendente per l’infanzia ed un’adeguata accoglienza dei minori stranieri. Da ultimo, la raccolta e l’analisi dei dati e di statistiche che rendano in maniera univoca la situazione dell’infanzia nel nostro paese.

Roma, 6 giugno 2006