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Protocollo d’intesa Miur Confindustria

Il Miur ha sottoscritto un Protocollo d’intesa con Confindustria, in base al quale le parti si impegnano a “ promuovere, sostenere e sviluppare iniziative di consultazione permanente ...a tal fine le parti ricercano e sperimentano, d’intesa, modelli ...con l’obiettivo di potenziare l’autonomia didattica, organizzativa, di ricerca e di sviluppo della scuola…"

18/12/2002
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Apprendiamo che nei mesi scorsi il Miur ha sottoscritto un Protocollo d’intesa con Confindustria, che di seguito pubblichiamo, in base al quale le parti si impegnano a “ promuovere, sostenere e sviluppare iniziative di consultazione permanente ….. a tal fine le parti ricercano e sperimentano, d’intesa, modelli ……con l’obiettivo di potenziare l’autonomia didattica, organizzativa, di ricerca e di sviluppo della scuola….” Le tematiche su cui agisce l’intesa sono diverse, si va dall’orientamento all’alternanza scuola lavoro, alle indagini sui fabbisogni formativi all’autonomia scolastica.

Indubbiamente il Miur ha piena facoltà di sottoscrivere protocolli ed intese con i soggetti che sceglie, in piena legittimità ed autonomia. Ma ci pare alquanto bizzarra l’idea che il Miur, per sostenere l’autonomia delle istituzioni scolastiche, si avvalga della collaborazione di Confindustria, associazione autorevole ma privata, che ha come finalità la rappresentanza del mondo delle imprese.

Ora, non ci hanno mai appassionato discussioni spesso fuorvianti sui pericoli derivanti da rapporti di collaborazione con il mondo delle imprese e del lavoro, ma francamente ci sfugge il senso di questa collaborazione su un terreno, l’autonomia delle istituzioni scolastiche, che implica appunto che siano le singole scuole ad esercitarla, altrimenti che autonomia è?

Non solo: il richiamo all’Europa, che dà sempre un certo tono a tutto ciò che si fa, è parziale, come sempre più spesso accade. Infatti ciò che i documenti e le deliberazioni europee indicano ai paesi membri su questi terreni è l’adozione del dialogo sociale, che implica, per esplicite affermazioni europee, il coinvolgimento di tutte le parti sociali, imprese e organizzazioni sindacali. Ciò è a tal punto vero che le indagini sui fabbisogni formativi compiute nel nostro paese con finanziamento europeo sono state realizzate dagli enti bilaterali costituiti dalle associazioni imprenditoriali e sindacali.

A queste punto sorgono spontanee alcune domande:

  • Perché mai gli esiti e gli eventuali futuri sviluppi delle indagini sui fabbisogni realizzate dalle parti sociali, nella loro formazione corretta e completa (imprese e sindacati) e per questo finanziate dalla UE, sono rappresentati, nel rapporto con il Miur, da una sola delle parti?

  • Perché mai il Miur ha pensato solo a Confindustria per quanto attiene alla “programmazione, progettazione e definizione di azioni ……con specifico riguardo ai distretti industriali,i patti territoriali e contratti d’area”, visto che per loro stessa definizione sono accordi fra le parti, organizzazioni sindacali comprese?

  • Perché mai fra le aree su cui agisce il protocollo è citata la formazione del personale della scuola?

Molte altre ancora sarebbero le domande di merito che vorremmo rivolgere agli estensori di quel protocollo, ma la sostanza è sempre la stessa: perché Confindustria e solo Confindustria?

Noi siamo fra i promotori, come una delle parti sociali, dei rapporti tra scuola e mondo del lavoro. Le prime esperienze di alternanza scuola lavoro, promosse proprio dal movimento sindacale, risalgono a fine anni settanta, certo con significati esclusivamente formativi, quindi trasversali a tutti gli indirizzi del sistema di istruzione e rivolti a tutti gli alunni. Siamo fra i soggetti che hanno sottoscritto l’Accordo del settembre ‘96 e il Patto del Natale ‘98, che hanno costituito una svolta, di tipo anche culturale, su queste tematiche. Non possiamo, quindi, condividere la voluta esclusione del movimento sindacale, consapevolmente perseguita da questo governo, da questo Ministero, su quei terreni, che determina peraltro l’affermazione di un'unica visione “culturale”. Così come respingiamo il progressivo processo di privatizzazione e mercificazione dell’istruzione, di cui anche questo protocollo, per i suoi contenuti e modalità, costituisce prova.

Roma, 20 dicembre 2002

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IV Protocollo d'intesa

Tra IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA (di seguito denominato MIUR) E LA CONFINDUSTRIA

VISTA la legge 15 marzo 1997, n.59, concernente la delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni e agli enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa;

VISTO il DPR 8 marzo 1999, n. 275, recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche;

VISTA la legge 9 maggio 1989, n.168, recante l'istituzione del Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica;

VISTO il D. L.vo del 30 luglio 1999, n. 300, concernente la riforma dell'organizzazione del Governo;

VISTO il DPR del 1° dicembre 1999, n.477, recante norme concernenti l'organizzazione del Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica;

VISTO il DPR 6 novembre 2000, n.347, concernente il regolamento recante norme di organizzazione del Ministero della Pubblica Istruzione;

VISTA la legge 17 maggio 1999, n. 144, e in particolare l'articolo 68, relativo all'obbligo di frequenza di attività formative;

VISTA la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3;

premesso che:

- il MIUR è da più tempo impegnato in un ampio e complessivo progetto di innovazione del sistema educativo per poter sostenere, in maniera adeguata, il ruolo di centralità assunto dall'istruzione e dalla formazione, a livello europeo, nei processi di crescita e modernizzazione delle società civili evolute. Questo impegno assegna priorità ai bisogni, agli interessi, alle aspirazioni degli studenti, delle loro famiglie e, nel contempo, tende a valorizzare la funzione docente, quale importante fattore di sviluppo del Paese. A tale fine il MIUR intende promuovere e sostenere, nel rispetto dei principi costituzionali dell'autonomia scolastica ed universitaria e della libertà della ricerca e dell'insegnamento, un piano strategico per favorire un raccordo sempre più stretto e proficuo tra le scuole e le università, statali e non statali, con il sistema produttivo del Paese. Le linee caratterizzanti del piano mirano ad accrescere e valorizzare il patrimonio culturale, scientifico e tecnologico, le competenze professionali delle persone lungo tutto l'arco della vita. Gli obiettivi operativi sono finalizzati a rafforzare e sviluppare il grado di qualità e di innovazione dell'istruzione richiesto dagli standard europei, nel rispetto delle tradizioni e delle nostre radici culturali; a formare risorse umane dotate di alte conoscenze e di elevata cultura di base, nonché di competenze professionali idonee ad accedere al mondo del lavoro. A tal fine si potranno realizzare i talenti e si potrà dare l'opportunità ad accedere nel mondo del lavoro a tutti, soprattutto nelle aree deboli del Paese per prevenire e recuperare la dispersione, gli abbandoni dei percorsi di istruzione e formazione, gli insuccessi, i disagi della condizione giovanile;

- la CONFINDUSTRIA, consapevole della importanza della formazione per lo sviluppo del Paese e la competitività delle imprese, intende contribuire allo sviluppo del sistema scolastico e di quello universitario soprattutto in termini di potenziamento dell'autonomia delle singole istituzioni, di riduzione del tasso di dispersione, di promozione e sostegno degli interventi di orientamento, di un più incisivo raccordo tra offerta formativa ed esigenze del tessuto economico-produttivo del Paese, anche attraverso il rafforzamento del diritto all'istruzione e alla formazione permanente;

- il MIUR e Confindustria sono impegnati nell'attuazione delle strategie dell'UE, finalizzate a creare lo spazio europeo per l'apprendimento permanente (lifelong learning) e a sviluppare il relativo piano di intervento da applicare entro il 2010;

- i precedenti protocolli d'intesa tra MPI e Confindustria (rispettivamente del 18 luglio 1990, del 19 aprile 1994 e del 16 marzo 1998) e tra MURST e Confindustria (siglato nel 1990 e rinnovato una prima volta nel 1994 ed una seconda il 4 aprile 2001) vanno attualizzati mediante la stesura di un unico protocollo, che tenga conto dei mutati assetti istituzionali in materia di istruzione, formazione e lavoro nonché della rilevanza dei processi di riforma degli ordinamenti scolastici e universitari e della riorganizzazione del complessivo sistema educativo secondo i principi del federalismo solidale;

- sono da considerare richiamati e confermati, nel presente documento, i principi ispiratori esplicitati nel preambolo dei citati protocolli d'intesa;

si conviene e si stipula quanto segue:

Art. 1

Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e la Confindustria -di seguito denominati parti- si impegnano a promuovere, sostenere e sviluppare iniziative di consultazione permanente sui problemi relativi al miglioramento dei livelli qualitativi del sistema di istruzione e formazione allo scopo di mettere i giovani nelle condizioni di essere protagonisti consapevoli del loro progetto di vita e di sviluppo.

A tal fine le parti, nel pieno rispetto dei reciproci ruoli, ricercano e sperimentano, d'intesa, modelli che favoriscano il loro raccordo permanente con l'obiettivo di potenziare l'autonomia didattica, organizzativa, di ricerca e di sviluppo della scuola e dell'università, nella dimensione nazionale, locale ed europea. Le parti si impegnano a coinvolgere le rispettive strutture centrali e periferiche.

Art. 2

Nell'ambito delle finalità di collaborazione di cui all'art. 1, le parti concordano di dare priorità alle seguenti tematiche ed aree di intervento:

la qualità del servizio scolastico;· le azioni di supporto all'autonomia delle istituzioni scolastiche statali e paritarie;

l'orientamento scolastico, pre e post-universitario;

l'innovazione del sistema scolastico ed universitario, con particolare riguardo agli ordinamenti del settore scientifico e tecnico;

l'educazione permanente degli adulti, ed in particolare la formazione continua e ricorrente dei lavoratori;

l'Istruzione e Formazione Tecnica Superiore;

l'alternanza scuola-lavoro;

la formazione del personale della scuola;

la formazione dei dirigenti dell'amministrazione centrale e periferica;

la collaborazione tra scuole, università e imprese, con particolare riferimento al Mezzogiorno;

lo sviluppo delle nuove tecnologie educative a distanza;

la valorizzazione delle scuole paritarie e delle Università non statali legalmente riconosciute;

la partecipazione ai programmi comunitari.

Particolare cura va riservata alla programmazione, progettazione e definizione di azioni comuni fra il sistema dell'Istruzione e quello della produzione e del lavoro con specifico riguardo ai distretti industriali, i patti territoriali e i contratti d'area. Le parti convengono, altresì, che ulteriori temi di confronto possono essere individuati nel corso del periodo di vigenza del protocollo, senza che ciò comporti la necessità di modificarlo.

Art. 3

Nella predisposizione e nella realizzazione dei comuni programmi e degli interventi si farà ricorso, ove previsto, allo strumento della concertazione istituzionale con le Regioni e gli Enti Locali. Il programma annuale degli interventi, articolato per settori di attività, tiene conto dei programmi elaborati dagli Uffici scolastici regionali, d'intesa con i livelli regionali e territoriali della Confindustria nonché delle linee di indirizzo definite in materia di programmazione dell'offerta formativa integrata di istruzione e formazione.

Art. 4

Le parti, nella convinzione che il Progetto Qualità ha avuto un'importanza strategica rilevante nell'acquisizione, da parte delle scuole, di una cultura progettuale, professionale e organizzativa capace di garantire il miglioramento continuo del servizio e i risultati di apprendimento da parte degli studenti, convengono sull'esigenza che tale Progetto vada adeguatamente sostenuto e potenziato.

L'ampio processo di riordino del sistema scolastico e amministrativo nelle sue articolazioni centrali e periferiche richiede, tuttavia, l'adozione di interventi mirati di adeguamento di alcuni profili del Progetto stesso al fine di dar vita ad un modello più agile e flessibile, che sia pienamente compatibile e coerente con i nuovi ambiti istituzionali e di competenze spettanti all'Amministrazione centrale, agli Uffici scolastici regionali e al sistema scolastico e formativo. In questa nuova ottica, i Poli, attualmente in funzione, diventeranno laboratori di studio, ricerca e monitoraggio in funzione di compiti di volta in volta individuati dalle parti e dal Comitato tecnico nazionale.

Art. 5

Le attività di orientamento, di stage e di tirocinio sono ritenute essenziali per la realizzazione degli obiettivi citati in premessa. Per quel che concerne l'orientamento, le parti convengono sull'esigenza di operare, in raccordo con i soggetti istituzionalmente competenti, per l'avvio e lo sviluppo di iniziative prioritariamente dirette a:

a) censire i percorsi di istruzione e formazione a livello territoriale, anche in relazione ai fabbisogni del mondo produttivo;

b) rendere disponibili i risultati delle indagini sulle esigenze di professionalità delle imprese nei territori di riferimento, per mettere a disposizione dei giovani strumenti di orientamento e di verifica delle motivazioni;

c) favorire azioni di integrazione tra Scuola, Università, Formazione professionale ed imprese;

d) delineare e sperimentare un sistema di crediti formativi personali da spendere negli itinerari scolastici e formativi nonché di transizione tra scuola e mondo della produzione e del lavoro.

Con riferimento al tema dell'"Orientamento pre e post-universitario" , le parti si impegnano a realizzare ed attivare programmi e iniziative preordinati a:

- rendere disponibili i risultati delle indagini sui fabbisogni formativi delle imprese, anche settoriali;

- raccogliere analoghi dati a livello europeo ed internazionale;

- mettere a punto strumenti di rilevazione permanente delle modifiche delle professioni e dell'evoluzione delle competenze, rendendo disponibili i dati raccolti;

- mettere a disposizione dei giovani strumenti informativi di orientamento e di analisi delle motivazioni.

Art. 6

Con riferimento all'alternanza studio-lavoro, le parti convengono di svolgere, nel rispetto dell'autonomia scolastica e universitaria, azioni di sostegno alle convenzioni tra scuole, centri professionali, università e imprese, favorendo iniziative sperimentali in alternanza scuola-lavoro, come modalità di realizzazione dei percorsi formativi progettati, attuati e valutati dalle istituzioni scolastiche e formative in collaborazione con le imprese, che consentano ai giovani d'acquisire le conoscenze di base e competenze spendibili nel mercato del lavoro.

Art. 7

Gli interventi in materia di formazione del personale scolastico, di cui all'articolo 2, sono diretti a realizzare, nel rispetto degli orientamenti contenuti nel piano nazionale di aggiornamento, un costante scambio di esperienze con il sistema produttivo. Sono, inoltre, favorite occasioni di conoscenza dell'azienda anche attraverso stage riservati al personale scolastico e attività di ricerca destinate al personale universitario. Specifici programmi sono predisposti anche per i dirigenti della scuola e dell'Amministrazione. Gli operatori aziendali possono essere, a loro volta, attivamente coinvolti nelle sperimentazioni attuate. Il MIUR si impegna a riconoscere ai destinatari delle esperienze maturate nell'ambito dell'intesa facilitazioni e incentivi.

Art. 8

In relazione alla "Collaborazione tra scuole, università e imprese con particolare riferimento al Mezzogiorno" le parti si impegnano nello studio di strumenti e di iniziative volte a promuovere e sviluppare rapporti di collaborazione, anche permanenti e istituzionalizzati, tra scuole, università, imprese e relative associazioni. Le parti convengono che le collaborazioni nelle molteplici forme già ampiamente sperimentate, anche attraverso le procedure previste dall'art. 11, comma 4, del DM 504/94, nel rispetto dell'autonomia delle istituzioni scolastiche e dei singoli Atenei, costituiscono strumenti di significativo rilievo soprattutto ai fini della definizione di corsi di studio anche innovativi, in grado di soddisfare le peculiari esigenze del mondo del lavoro.

In tale contesto, si conviene sulla necessità di attivare azioni per valorizzare poli formativi di eccellenza sia a livello scolastico che universitario, anche attraverso il coinvolgimento di partner europei, a sostegno dello sviluppo territoriale e della qualificazione tecnico-professionale dei giovani di 15/ 18 anni, nonché della specializzazione tecnica superiore.

Art. 9

Le parti consapevoli che "Lo sviluppo delle nuove tecnologie educative e a distanza" rappresenta un importante strumento dell'innovazione didattica in grado di migliorare i processi di apprendimento, si impegnano ad elevare la produttività del sistema perché raggiunga livelli corrispondenti a quelli degli altri paesi dell'Unione europea (Ue). In tale ottica le parti promuoveranno lo studio e lo sviluppo di iniziative preordinate a favorire la sperimentazione delle nuove tecnologie educative e a distanza.

Art. 10

La Confindustria si impegna a rendere noto, sia a livello nazionale che territoriale, i fabbisogni formativi delle imprese, anche al fine di consentire di programmare un'offerta formativa che tenga conto di tali esigenze. Il Ministero darà adeguate informazioni e linee di indirizzo per favorire l'incontro tra domanda e offerta formativa.

Art. 11

Le parti consapevoli, come indicato dai più recenti orientamenti dell'Ue, che la "Formazione continua e ricorrente", nell'attuale contesto di innovazioni tecnologiche e di globalizzazione delle economie, assume valore strategico sia sul piano dell'affermazione del diritto allo studio, sia su quello dell'aggiornamento professionale, convengono sulla necessità di promuovere iniziative di studio e ricerca per l'adozione di adeguati modelli di intervento di carattere sperimentale, soprattutto nelle aree del Mezzogiorno.

Art. 12

Le parti, consapevoli che "le Università non statali legalmente riconosciute" sono portatrici di esperienze organizzative e formative meritevoli di considerazione, si impegnano a promuovere ogni utile iniziativa a supporto della valorizzazione di tali esperienze. Le parti si impegnano, altresì, a studiare e formulare proposte intese a valorizzare le peculiarità delle citate Università soprattutto con riferimento alle materie recepite nel presente Protocollo e che assumono rilevanza nell'ambito dell'Istruzione superiore.

Art. 13

Le parti si impegnano, altresì, a studiare iniziative atte a sostenere l'inserimento e l'integrazione nella scuola dei soggetti più deboli, soprattutto degli studenti stranieri e adulti extracomunitari, per facilitarne l'inclusione sociale attraverso percorsi scolastici e formativi personalizzati e aperti al fare, all'agire e alle esigenze del mercato del lavoro.

Art. 14

Per la realizzazione degli obiettivi indicati nel protocollo e per consentire la pianificazione strategica degli interventi in materia di istruzione e università, sono costituiti, con decreto del Ministro:

1. un comitato di coordinamento composto, per il MIUR, dal Ministro o da un suo delegato, dal Capo di Gabinetto, dai Capi dipartimento, dal Consigliere del Ministro per le relazioni tra il sistema dell'istruzione e il mondo produttivo e delle forze sociali, e, per la Confindustria, dal delegato del Presidente per Education, dal Direttore del nucleo Formazione e Scuola e dai Dirigenti responsabili dei Settori Scuola e Università; 2. il Comitato Tecnico per la Scuola, formato da 8 rappresentanti della Confindustria e 8 del MIUR;

3. il Comitato Tecnico per l'Università, formato da 6 rappresentanti della Confindustria e 6 del MIUR;

4. la Segreteria Tecnica è formata da due componenti, uno del MIUR e uno di Confindustria, e si servirà degli uffici dei Capi dipartimento;

5. il comitato di coordinamento potrà istituire dei tavoli di confronto, costituiti da entrambe le rappresentanze, per approfondire e progettare le strategie politiche del Ministro.

I Comitati sono presieduti dal Sottosegretario delegato o, in sua assenza, dal Capo dipartimento.

I Comitati possono operare congiuntamente ovvero tramite gruppi di lavoro o tavoli di confronto costituiti da entrambe le rappresentanze.

Per la trattazione dei vari argomenti all'ordine del giorno, potranno essere chiamati a partecipare, di volta in volta, esperti anche stranieri.

I Comitati approvano, in relazione a specifiche tematiche, il piano annuale delle attività.

Il consuntivo delle attività realizzate viene illustrato in periodiche conferenze di servizio.

La presente intesa ha la validità di quattro anni a decorrere dalla data di stipula.

Roma, 24 luglio 2002

Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Letizia Moratti

Il Delegato di Confindustria per l'Education
Silvio Fortuna

Decreto istitutivo Comitati Operativi del 24 luglio 2002

Prot. n.9661/MR

IL MINISTRO

VISTA la legge 9 maggio 1989, n.168 recante l'istituzione del Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica (MURST);

VISTO l'art.17, comma 95, della legge 15 maggio 1997, n.127 e successive modificazioni;

VISTO il DPR 27 gennaio 1998, n. 25;

VISTO il DM 3 novembre 1999, n. 509, con il quale è stato approvato il regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei e successivi decreti attuativi;

VISTO il D. L.vo 30 luglio 1999, n. 300, concernente la Riforma dell'Organizzazione del Governo;

VISTO il DPR 8 marzo 1999, n. 275, concernente il Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche;

VISTO il DPR 1° dicembre 1999, n.477, recante norme concernenti l'organizzazione del Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica;

VISTO il DPR 6 novembre 2000, n.347, concernente il Regolamento recante norme di organizzazione del Ministero della Pubblica Istruzione;

VISTO il DM 29 dicembre 2000, concernente la determinazione degli obiettivi relativi alla programmazione del sistema universitario per il triennio 2001-2003;

VISTO il protocollo tra il MURST e CONFINDUSTRIA sottoscritto nel 1990 e rinnovato una prima volta nel 1994 e una seconda il 4 aprile 2001;

VISTI i protocolli tra MPI e CONFINDUSTRIA sottoscritti, rispettivamente, il 18 luglio 1990, il 19 aprile 1994 e il 16 marzo 1998;

CONSIDERATO che i suddetti protocolli devono essere attualizzati mediante la stesura di un unico protocollo, che tenga conto dei mutati assetti istituzionali in materia di istruzione, formazione e lavoro;

VISTO il protocollo d'intesa tra il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (di seguito denominato MIUR) e la CONFINDUSTRIA, sottoscritto il 24 luglio 2002;

CONSIDERATO che ai sensi dell'art. 14 del protocollo medesimo, per la realizzazione delle iniziative contemplate, le parti si sono impegnate a costituire un Comitato di coordinamento, un Comitato tecnico per la Scuola e un Comitato tecnico per l'Università;

VISTA la nota dell'11 luglio 2002, con la quale CONFINDUSTRIA ha designato i propri rappresentanti;

DECRETA

ART. 1

Per la realizzazione degli obiettivi indicati nel protocollo d'intesa tra MIUR e CONFINDUSTRIA e per consentire la pianificazione strategica degli interventi, a decorrere dalla data del presente decreto, ai sensi dell'articolo 14 del citato protocollo, vengono costituiti:

1. un Comitato di coordinamento;

2. un Comitato Tecnico per la Scuola, formato da otto rappresentanti del MIUR e otto della Confindustria;

3. un Comitato Tecnico per l'Università, formato da sei rappresentanti del MIUR e sei della Confindustria;

4. una Segreteria Tecnica formata da due componenti, uno del MIUR e uno della Confindustria.

ART. 2

Per approfondire e progettare le strategie politiche del Ministro viene costituito un Comitato di coordinamento, presieduto dal Ministro o, in sua assenza, da un suo delegato e composto:

On. Valentina APREA - Sottosegretario di Stato del MIUR
Sen. Avv. Maria Grazia SILIQUINI - Sottosegretario di Stato del MIUR
Avv. Michele DIPACE - Capo di Gabinetto del MIUR
Dott. Pasquale CAPO - Capo dipartimento del MIUR
Dott. Giovanni D'ADDONA - Capo dipartimento del MIUR
Dott. Paolo GLISENTI - Consigliere del Ministro
Dott. Silvio FORTUNA - Delegato Confindustria per Education
Dott.ssa Rita SANTARELLI - Direttore nucleo formazione e scuola
Dott. Claudio GENTILI - Dirigente nucleo formazione e scuola
Dott.ssa Costanza PATTI - Dirigente nucleo formazione e scuola

ART. 3

Viene costituito un Comitato Tecnico per la Scuola, così composto:

per il MIUR
Dott. Silvio CRISCUOLI - Direttore generale degli Ordinamenti scolastici
Dott. Giuseppe COSENTINO - Direttore generale formazione e aggiornamento personale scuola
Dott.ssa Maria Grazia NARDIELLO - Direttore generale per l'istruzione post-secondaria e degli adulti
Dott. Paolo GLISENTI - Consigliere del Ministro
Dott. Alessandro MUSUMECI - Consigliere del Ministro
Dott. Mario Giacomo DUTTO - Direttore USR per la Lombardia
Dott. Francesco DE SANCTIS - Direttore USR per il Lazio
Dott.ssa Anna Maria DOMINICI - Direttore USR per la Campania

Per la Confindustria
Dott.ssa Antonella PEROTTI - Dirigente Nucleo Formazione e Scuola
Dott.ssa Laura MENGON - Responsabile Formazione e Università Assolombarda
Dott.ssa Cristina TONIOLO - Responsabile Formazione - Associazione di Vicenza
Dott. Paolo BASTIANELLO - Presidente Marly's Confezioni spa
Dott.ssa Cristina BONETT - Vice Presidente Comitato nazionale Giovani Imprenditori Confindustria
Dott.ssa Ilaria VISCOVI - Presidente Giovani Industriali - Trento
Dott.ssa Licia DE VALLE - AMMA - Torino
Dott. Antonio RUSSO - SPEGEA - Bari

ART. 4

Viene costituito un Comitato Tecnico per l'Università, così composto:

per il MIUR
Dott. Giovanni D'ADDONA - Capo dipartimento per il coordinamento e gli affari economici
Dott. Antonello MASIA - Direttore generale per l'autonomia universitaria e gli studenti
Dott.ssa Olimpia MARCELLINI - Dirigente MIUR
Dott.ssa Daniela GIACOBAZZ - Dirigente MIUR
Dott. Guido FIEGNA -Dirigente Politecnico di Torino
Prof. Adriano DE MAIO - Rettore Politecnico di Milano

Per la Confindustria
Dott.ssa Costanza PATTI - Dirigente Nucleo Formazione e Scuola
Dott. Enrico AUTERI - Presidente ISVOR
Dott.ssa Laura MENGONI - Responsabile Formazione e Università Assolombarda
Dott. Nicola BISCOTTI - Presidente Associazione Industriali di Foggia
Dott. Pierluigi RIVA - Direttore generale LIUC Castellanza
Dott. Roberto TARANTO - Direttore generale Federazione ANIE

ART. 5

Al fine di assicurare un supporto tecnico-amministrativo al Comitato di coordinamento e ai Comitati di cui agli articoli 3 e 4, viene costituita una Segreteria Tecnica, , che potrà avvalersi della collaborazione degli uffici dei Capi dipartimento, e così composta:

· Sig.ra Carmela MAZZA Nucleo Formazione e Scuola per la Confindustria

· Dott.ssa Anna Maria GIUNTOLI Gabinetto del Ministro MIUR

ART. 6

I Comitati sono presieduti dal Sottosegretario delegato o, in sua assenza, dal Capo dipartimento; possono operare congiuntamente ovvero tramite gruppi di lavoro o tavoli di confronto costituiti da entrambe le rappresentanze.

I Comitati approvano, in relazione a specifiche tematiche, il piano annuale delle attività.

ART. 7

Nessun compenso è dovuto per la partecipazione alle riunioni dei Comitati e le eventuali spese di viaggio e di missione sono a carico delle rispettive amministrazioni o organismi di cui i componenti designati fanno parte.

Roma, 24 luglio 2002

IL MINISTRO