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«Sono un giovane "non più disposto a tutto", per questo ero a Roma con la CGIL»

La testimonianza di un giovane che sabato 27 novembre 2010 ha partecipato alla manifestazione organizzata dalla CGIL "Il FUTURO è dei giovani e del lavoro".

30/11/2010
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Migliaia di volti, migliaia di emozioni, ognuno sabato ha portato in piazza le proprie speranze, la propria rabbia, la propria voglia di cambiare. In particolar modo i giovani, derubati del loro futuro, sono arrivati in massa a Roma per manifestare.
E’ attraverso le loro parole che vogliamo restituirvi un “pezzo” di quella che è stata una grandissima manifestazione.

Sono un giovane non più disposto a tutto

Lettera firmata

Roma ci ha voluto bene, ci ha riservato una bellissima giornata di sole, nonostante sia inverno, evidentemente lassù qualcuno ha voluto darci una mano..

Alle 7 di mattina scendo dal pullman, e resto abbagliato.. la piazza della piramide a Roma è invasa pacificamente da donne, ragazzi, vecchietti tutti colorati di rosso, tutti assonnati dopo una interminabile notte in bus, in treno o in nave.. ma tutti con lo stesso stato d'animo, con la stessa voglia di far capire che a noi le cose così come stanno andando, non ci piacciono per niente..

Ritrovarsi in mezzo a gente che arriva da tutta Italia, per gridare che ci stanno rubando il futuro è un'esperienza meravigliosa.

Noi vogliamo un'Italia migliore.. non vogliamo essere più presi in giro da chi ci governa, noi vogliamo che il nostro primo ministro oggi si occupi di noi e dei nostri problemi.. vogliamo che riesca a capire il nostro malcontento.. che per una volta.. almeno una volta, si faccia carico dei nostri problemi..e ci spieghi come fare a trovare un lavoro senza dover scappare a centinaia di km da casa.... come fare a trovare il lavoro per cui ci siamo “ammazzati di studio”.. e come fare ad essere pagati per questo lavoro.. senza dover rinunciare alla nostra vita privata.. si perché il nostro lavoro precario condiziona la nostra vita.. provassero i nostri politici a vivere un anno da precari.. provassero a spiegarci questa strana combinazione.. “indispensabili e precari”.. cosa vorrà mai dire per un precario essere indispensabile? Sicuramente è un'espressione bellissima da sentirsi dire.. Ci riempie di orgoglio da un lato, ma dall'altro, porca miseria se sono indispensabile.. perché non mi assumi a tempo indeterminato? Cosa ho che non va? Voglio continuare ad essere indispensabile ma non voglio avere più la spada di Damocle del contratto in scadenza che pende sulla mia testa, voglio finalmente avere il tempo di organizzare la mia vita senza il pensiero fisso della data di scadenza..Voglio cancellare il tatuaggio della scadenza dalla mia fronte...

Questo è lo spirito dei tanti, tantissimi ragazzi, come me, che hanno invaso Roma ieri.. noi vogliamo essere disposti a tutto.. per un lavoro che sentiamo nostro, che non scade...questo è il motivo per cui, Silvio, noi per un giorno abbiamo urlato, protestato, cantato.. invece di, come ci hai consigliato, andare a corteggiare le ragazze.. tu ci hai ribadito che quando eri ragazzino non perdevi tempo dietro queste sciocchezze, tu correvi dietro le ragazze (continui a farlo anche oggi a dir la verità!)..non credo che tu abbia mai vissuto con la data di scadenza tatuata sulla fronte... altrimenti ti avremmo visto in piazza per un giorno insieme a noi..

La CGIL ieri mi ha regalato una giornata meravigliosa, mi ha regalato una speranza..la speranza per la quale continuerò a lottare...perché io non aspetterò impotente che le cose cambino.. io voglio essere l'artefice del cambiamento..sarà una lotta contro i mulini a vento? Lo vedremo.. Io dalla mia ho il tempo e l'entusiasmo.

Tag: cgil

Nonno, cos'è il sindacato?

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