Quota 96: la Piazza c'era, la riforma epocale no
Al sit-in di venerdì 29 agosto 2014 a Piazza S.S. Apostoli a Roma la lotta dei precari e quella dei quota 96.
Doveva essere contemporanea al Consiglio dei Ministri che varava la "rivoluzione della scuola" (Giannini dixit). Invece è stata contemporanea all'ennesima beffa. La manifestazione della scuola indetta da quota 96, su cui sono andati a convergere i precari della scuola e i vincitori di concorso senza cattedra, ha portato in piazza centinaia di persone tra docenti e personale ATA, di ruolo e precari, in attesa della pensione o dell'agognato ingresso in ruolo.
In prima fila i "quota 96" che, oltre allo "scippo" di pensione subito dalla riforma Fornero, hanno dovuto sopportare anche la beffa di innumerevoli promesse di risoluzione del problema mai andate in porto. L'ultima è quella odierna, dato lo stralcio del pacchetto scuola dall'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri che, secondo le promesse del premier, avrebbe anche dovuto affrontare e risolvere la questione quota 96.
E ancora brucia il fallimento, a pochi passi dal risultato, dell'emendamento sul tema nel testo di riforma della Pubblica Amministrazione, che fino alla seconda lettura al Senato, sembrava dare pace (se non giustizia) ai circa quattromila lavoratori della scuola di quota 96, aprendo loro la via della pensione già per l'inizio di questo anno scolastico. È stato il Governo, sotto spinta della Ragioneria Generale dello Stato, a far capitolare le speranze dei tanti docenti coinvolti, nonostante la copertura fosse irrisoria, nonostante si tratti di una palese ingiustizia.
Lo ha più volte denunciato il segretario generale della FLC CGIL Domenico Pantaleo, che alla notizia del nuovo odg del Consiglio dei Ministri ammonisce: è sconcertante che il governo rinvii gli interventi sulla scuola dopo aver riempito per giorni le pagine dei giornali di annunci ad effetto. SE la scuola è una vera priorità per il Governo, esso deve abbandonare ogni atteggiamento di rinvio e di gioco delle tre carte sugli investimenti.
Delusione e rabbia prevalgono nella piazza: la sorpresa c'è stata ed è stata negativa replicano al Premier Renzi dal palco di Piazza Santi Apostoli. La manifestazione di oggi ha chiesto conto al Governo una soluzione definitiva e chiara per rendere effettivo il diritto alla pensione di chi già nel 2012 aveva maturato i requisiti, ma anche assunzioni per i precari, investimenti e dignità per la scuola pubblica, nessuna intromissione dei privati né interventi in favore delle scuole private.
La FLC CGIL ha aderito fin da subito e partecipato con convinzione all'iniziativa, individuando in questa piazza l'ennesima tappa della battaglia per sanare la condizione dei quota 96 e per una complessiva revisione della legge Fornero, in favore di modalità di pensionamento più flessibili capaci, peraltro, di favorire il tanto evocato e poco praticato ricambio generazionale: gli oltre 4000 pensionamenti di quota 96, infatti, consentirebbero di entrare in ruolo ad altrettanti precari che stazionano nelle lunghe file d'attesa delle graduatorie a esaurimento o vincitori di concorso. Sta qui il nesso che stringe la lotta dei precari a quella di quota 96.