Crediti istruzione e formazione professionale. Il parere del Comitato dei Sindacati europei dell’educazione
Pubblichiamo una sintesi del documento inviato dall’ETUCE alla Commissione europea sulla proposta di creare un sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale. Il testo completo può essere consultato nel sito dell’ETUCE.
La questione del valore aggiunto del sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale (ECVET) è cruciale in quanto dipende dal tipo di sistemi già utilizzati nei differenti stati membri per validare gli apprendimenti. In alcuni Paesi, le finalità dell’ECVET sono già state soddisfatte con strumenti nazionali, mentre in altri il sistema ECVET può influenzare uno sviluppo positivo verso un sistema nazionale più coerente. L’ETUCE pensa che se il sistema ECVET sarà in grado di realizzare il riconoscimento appropriato degli apprendimenti non formali ed informali, ciò costituirà un valore aggiunto per molti paesi.
Corsi educativi coerenti per gli studenti dell’istruzione e formazione professionale
Il sistema di ECVET proposto suddivide ciascuna qualifica acquisita in unità, descritte in termini di risultato degli apprendimenti, che potranno essere trasferiti e accumulati sulla base di un punteggio ad essi associato. In tale contesto, l’ETUCE sottolinea che tale processo non deve ridurre le possibilità per i giovani inseriti nei percorsi iniziali dell’istruzione e della formazione professionale ad aspirare e concludere un corso educativo coerente.
L’ETUCE riconosce che un sistema di trasferimento dei crediti può consentire agli adulti di ottenere le necessarie qualifiche in un combinato di esperienze lavorative, formazione formale e informale, sulla base del part time, ma ribadisce che nel riguardo dei giovani deve rimanere prioritario il mantenimento di un corso educativo unitario, solido, di alta qualità e coerente.
La definizione dei risultati dell’apprendimento e l’allocazione dei punteggi
La definizione dei risultati degli apprendimenti in termini di conoscenze, abilità e competenze e il sistema associato di crediti e di punteggi costituiscono il centro dell’ECVET. In tale contesto, è importante ricordare che non tutti gli aspetti dei percorsi educativi e formativi possono essere realizzati sotto forma di crediti. Nella suddivisione di una qualifica in unità bisogna tenere presente come l’esperienza e i percorsi formativi ed educativi possano essere stimati all’interno dell’ECVET, in modo da creare un riconoscimento reciproco basato sulla fiducia. E’ necessario trovare il più vasto accordo a livello settoriale con i partner sociali per quanto riguarda la definizione delle conoscenze, abilità e competenze richieste per le qualifiche appropriate ad ogni settore.
Nella proposta della Commissione, sono degli organismi competenti nazionali che identificano i risultati degli apprendimenti delle qualifiche e assegnano i punteggi relativi ai crediti. In rapporto a ciò, l’ETUCE sottolinea che c’è la necessità di mettersi d’accordo su chi sono gli organismi competenti, in quanto giocano un ruolo cruciale nell’assicurare la credibilità dell’ECVET. I criteri che si usano devono essere chiari e trasparenti a tutti coloro che li utilizzano per avere una garanzia di qualità nell’assegnazione dei punteggi. In tale processo, l’ETUCE ribadisce anche che le unità dei risultati dell’apprendimento devono fare riferimento solo agli standard minimi. L’introduzione dell’ECVET non deve portare ad un abbassamento degli standard degli apprendimenti formali per qualifiche per sono stati ottenuti buoni standard.
L’implementazione del sistema ECVET
L’ETUCE sottolinea che deve essere dato un tempo sufficiente nella fase di implementazione per assicurare che l’ECVET risponda ai bisogni nazionali e assicuri il tempo necessario per un vasto accordo con le parti sociali sulla messa in atto. In questa fase si dovrebbe ricordare che l’ECVET dovrebbe portare alla comparabilità e alla trasparenza delle qualifiche nei sistemi di formazione e istruzione professionale, non alla loro armonizzazione.
Nella proposta della Commissione si dice che i punteggi per i crediti dovrebbero essere comparabili e caratterizzati dagli otto livelli della Cornice europea per le qualifiche. E’ evidente che l’ECVET può essere utile se utilizzato in connessione con i quadri nazionale ed europei delle qualifiche. Comunque, è importante che ogni stato membro trovi un equilibrio tra un’implementazione dell’ECVET adeguata al contesto nazionale ma anche una coerente con la cornice europea.
Coma nota conclusiva, l’Etuce evidenzia che la maggiore sfida a realizzare un sistema di lifelong learning in Europa è la mancanza di accesi alla formazione e di fondi. Occorre mettere in atto misure che rendono possibili gli accessi alla formazione; occorrono informazioni, orientamenti, finanziamenti, forme di assistenza alla qualità e misure di alta qualità.
Roma, 10 aprile