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Decreto 137/08: il Governo nega la discussione e pone la fiducia

Un altro insulto alla sovranità del Parlamento e al mondi della Scuola

07/10/2008
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Si è conclusa alla Camera la discussione generale sul Decreto Legge 137. Il Governo ha annunciato, a sorpresa, che avrebbe posto la questione di fiducia "per motivi tecnici" trasformando il testo del disegno di legge di conversione del provvedimento approvato dalla VII Commissione in un maxi-emendamento, sul quale la Camera questa sera esprimerà la fiducia imposta dall'esecutivo.

L'arroganza di questo governo non ha limiti! Oltre alla decretazione d'urgenza, malgrado l'ampia maggioranza, si ricorre ancora una volta alla fiducia adducendo "motivazioni tecniche" completamente inesistenti. La verità è che si è voluta stroncare qualunque seria discussione del Parlamento, riducendone sempre più la sovranità, ed impedire qualsiasi modifica al Decreto.
Il maxiemendamento, passerà quindi al Senato per la discussione in Commissione Istruzione per essere quindi convertito in legge.

Nel maxi emendamento sono sostanzialmente confermati i contenuti del Decreto e si interviene sulle prerogative contrattuali e sulle graduatorie ad esaurimento dei docenti con modalità inique e contraddittorie.

Con parere unanime della VII Commissione sono state anche introdotte, alcune norme sull'edilizia scolastica e sulla sicurezza degli edifici.

Con la conversione di questo decreto il governo mette la parola fine ad anni di buona scuola in nome di inaccettabili e liberticide scelte di politica economica che tagliano il futuro dei giovani e del Paese.

Le disastrose scelte economiche dettate ministro delle finanze porteranno ad ulteriori provvedimenti contro i lavoratori della scuola, gli studenti e le famiglie: stanno infatti per essere emanati i regolamenti attuativi dell'art. 64 del Decreto Legge 112 che, oltre al taglio delle scuole e di decine di migliaia di posti di lavoro per docenti - e ancor più - per gli ATA, dettano i nuovi ordinamenti per la scuola dell'infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado, ridefinendo in tal modo l'intero sistema scolastico, tutto asservito alla logica del profitto e del mercato.

La mobilitazione del mondo della scuola che da settimane è in atto in tutto il Paese non si fermerà davanti all'attacco di questo Governo che tenta di smantellare il dettato Costituzionale che garantisce il diritto di tutti e di ciascuno ad un'istruzione pubblica e di qualità.

Roma, 7 ottobre 2008

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