
Firmata l'intesa sul lavoro pubblico
Per la FLC CGIL un primo segnale di discontinuità rispetto alle politiche del precedente Governo.


Oggi, 11 maggio 2012, è stata firmata l'intesa sul lavoro pubblico concordata fra il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, le Regioni, le Province e i Comuni, le Organizzazioni sindacali il 3 maggio scorso. L'intesa che dovrà essere recepita da una legge delega e da successivi decreti delegati, rappresenta sicuramente un primo segnale di discontinuità rispetto alle politiche messe in campo dal precedente Governo.
È per la FLC l'avvio di un percorso che dovrà condurre al rinnovo dei contratti nazionali e alla modifica radicale o alla abrogazione del Decreto Brunetta. Come abbiamo deliberato nel comitato direttivo nazionale con il documento "Riconquistiamo il contratto" che rappresenta la piattaforma di lavoro e che definisce gli obiettivi della nostra organizzazione, i "punti di partenza che riteniamo imprescindibili sono essenzialmente due: ripristinare l'architrave all'interno del quale si sviluppa la pratica contrattuale e ridefinire il sistema di regole. Questi passaggi sono necessari a fronte di un quadro frammentato e divenuto campo di arbitri e discrezionalità".
In questo senso, l'accordo stabilisce che prima della riapertura delle trattative per i rinnovi contrattuali, occorre rimodulare il quadro legislativo definito dal decreto 150/2009. Questo è il primo passaggio altrimenti i rinnovi si dovrebbero scontrare con previsioni legislative caratterizzate da una pesante rilegificazione e da un autoritarismo inaccettabile. Inoltre, si ristabilisce il principio del riconoscimento della contrattazione collettiva e del CCNL come la fonte deputata alla determinazione dell'assetto retributivo e delle prerogative contrattuali attinenti il rapporto di lavoro, oltre al pieno riconoscimento del ruolo negoziale e delle prerogative delle RSU nei luoghi di lavoro nelle materie previste dal CCNL.
Anche sul versante della premialità si supera la ripartizione in fasce dei dipendenti pubblici e si stabilisce adeguata valorizzazione della perfomance organizzativa.
Anche sul versante della riforma del mercato del lavoro e sulla flessibilità in uscita si determina una inversione di tendenza anche rispetto a quanto messo in campo dalla Ministra Fornero solo poche settimane fa. Tale punto è coerente con quanto affermato dalla FLC e dalla CGIL in termini di difesa del principio contenuto nell'art. 18 dello Statuto dei lavoratori.
I punti affrontati dall'intesa, su cui torneremo con un commento dettagliato, sono i seguenti:
- un nuovo modello di relazioni sindacali;
- la razionalizzazione e la semplificazione dei sistemi di misurazione, valutazione e premialità, nonché del ciclo della perfomance;
- nuove regole riguardanti il mercato del lavoro nel pubblico impiego;
- i sistemi di formazione del personale;
- la dirigenza pubblica, rafforzandone ruolo, funzioni e responsabilità al fine di garantirne una maggiore autonomia rispetto all'autorità politica;
Vigileremo affinché i contenuti dell'accordo siano integralmente assunti nella legge delega e continueremo con coerenza a portare avanti la battaglia per il rinnovo dei contratti e la tutela dei precari.