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Incontro al MIUR con il Ministro sulle questioni del precariato negli Enti di Ricerca, nell’Università e all’AFAM

Consegnate le firme della campagna “perché noi no?”. Richieste modifiche al Disegno di legge finanziaria per il 2008, per quanto riguarda le risorse per la stabilizzazione dei lavoratori precari, in coerenza con gli impegni sottoscritti nell’intesa sulla conoscenza nel giugno scorso

31/10/2007
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Si è svolto questa mattina l’incontro tra le organizzazioni sindacali che hanno proclamato lo sciopero del 29 ottobre scorso ed il Ministro dell’Università e ricerca, al quale sono state consegnate le firme raccolte in calce alla campagna unitaria “perché noi no?”.

Nel corso dell’incontro come FLC Cgil abbiamo, in particolare, sottolineato il carattere iniquo dell’esclusione di collaboratori ed assegnisti di ricerca dal processo di stabilizzazioneavviato per i titolari di contratti a tempo determinato, dal momento che la tipologia di contratto da applicare è stato frutto del caso, dal momento che selezione e permanenza negli atenei e negli enti di ricerca sono criteri del tutto analoghi per le diverse tipologie contrattuali adottate.

Occorre intervenire per sanare questa palese discriminazione e di prevedere, nella finanziaria 2008, una norma che estenda gli stessi criteri stabiliti dal comma 519 dell’art. 1 della legge ai precari esclusi.

Così come, in coerenza con la proposta unitaria sul reclutamento dei ricercatori universitari, abbiamo ribadito l’urgenza di intervenire a sanare la loro situazione di precarietà con i necessari provvedimenti specifici.

Abbiamo inoltre ribadito la problematicità dell’attuazione delle norme per la stabilizzazione stabilite dalla legge Finanziaria 2007:

  • per quanto attiene alle Università, relativamente a quelle, ora decisamente in minoranza,che continuano a rifiutarsi di rispettare le norme lì previstein nome di una sbagliata ed inaccettabile interpretazione dell’autonomia universitaria. In questo ambito, abbiamo sollecitato particolare attenzione alla stabilizzazione dei lettori di madre lingua, che in troppo università costituiscono un’entità sconosciuta e comunque privata di diritti;

  • per quanto attiene alla ricerca, per il ritardo preoccupante della erogazione delle risorse per il 2007, finalizzate alla stabilizzazione agli Enti di ricerca.

Per quanto riguarda l’AFAM, ne abbiamo ricordato la complessità e l’incertezza dei suoi destini, se in particolare non si interviene sul precariato, che in questo settore assume una valenza, se possibile, maggiore, vista la forte incidenza del personale non di ruolo ed a contratto.

Abbiamo altresì sollevato il tema delle piante organiche che, ai sensi della legge finanziaria 2007, non dovrebbero costituire più, a partire dal 2008, il vincolo di riferimento per l’assunzione negli enti pubblici di ricerca.

Nell’esprimere un primo apprezzamento per l’emendamento presentato dal Governo al Senato sulla stabilizzazione del personale precario, che ci pare recepisca il senso degli emendamenti da noi proposti, abbiamo espresso preoccupazione per una interpretazione letterale della norma, prevista nel disegno di legge finanziaria per il 2008, che fa divieto alle pubbliche amministrazioni diassumere, d’ora in avanti, personale con contratti di lavoro diversi da quelli a tempo indeterminato.

Se non si chiarisce che tale norma sarà cogente per i nuovi contratti che si andranno a stipulare, facendosalvi i rapporti di lavoro in essere ed intervenendo per la loro stabilizzazione, qualunque sia la loro tipologia, saremmo in presenza di una sorta di eterogenesi dei fini, che trasforma in un “mostro” un principio corretto che avrebbe dovuto sempre presiedere le assunzioni.

Nel concludere l’incontro, il Ministro ha espresso condivisione delle osservazioni e preoccupazioni da noi manifestate.

Si è impegnato a ribadire la necessità del rispetto delle leggi da parte delle Università, che non sono soggetti fuori dal diritto, rimarcando comunque i progressi registrati, rispetto alla situazione iniziale.

Ha annunciato un incontro, a breve, tra i diversi Ministri, presso il Dipartimento della Funzione pubblica, per un chiarimento della norma sul divieto di assumere con contratti diversi dal tempo indeterminato che, nello spirito originario, voleva e vuole essere una norma di tutela e non di penalizzazione dei lavoratori.

In quella sede si farà carico di intervenire a chiarire in modo inequivocabile la questione delle piante organiche negli enti di ricerca, che dal 2008 non dovranno costituire criterio in base al quale procedere alle assunzioni.

Ha infine ribadito la volontà di sostenere l’estensione delle procedure di stabilizzazione anche ai lavoratori precari assunti con contratti parasubordinati, nella consapevolezza che ci sono problemi finanziari di non facile soluzione.

Nel ringraziare il ministro per gli impegni assunti, come FLC Cgil abbiamo richiamato i contenuti dell’Intesa sulla conoscenza, sottoscritta nel giugno scorso, che consideriamo un impegno serio e non un libro di buone intenzioni, di cui sappiamo essere lastricata la via dell’inferno. In particolare abbiamo sollecitato l’immediata apertura dei tavoli, anche in relazione alle materie oggetto della Finanziaria.

Roma, 31 ottobre 2007