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Legge di stabilità. Confermati i tagli. Pochi interventi a favore della conoscenza

Una prima analisi delle conseguenze sui comparti della conoscenza. Il budget del MIUR per il 2011 scende dell’8% rispetto al 2010. Il trend negativo si conferma anche nel 2012 e 2013. Il ripristino di alcuni fondi non segna la necessaria inversione di tendenza di cui avrebbero bisogno scuola, università, ricerca e AFAM.

15/12/2010
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La legge di stabilità approvata il 10 dicembre non investe in conoscenza. Infatti, restano confermati i tagli già programmati da precedenti interventi legislativi come ad esempio il Piano Programmatico Gelmini (L. 133/2008) e la manovra Tremonti (L. 122/2010).

Quindi possiamo dire che su scuola, AFAM, università e ricerca non si investe, semmai si disinveste come dimostra la tabella che segue.

BUDGET MIUR (Scuola, Università e Ricerca)
Confronto 2010 con triennio 2011-2013 (in euro)
ANNO 2010 2011 Diff. % 2012 Diff. % 2013 Diff. % Diff. %
2010
2011
2011
2012
2012
2013
2010
2013
TOTALE 54.173.504.351 49.709.988.363 -8.24
48.392.641.685 -2.65
48.007.463.198 -0.80
-11.69

Elaborazione FLC CGIL su dati della Ragioneria generale dello Stato

Legge di stabilità e settori della conoscenza

Vediamo più in dettaglio come le misure (art. 1) della legge di stabilità 2011 intervengono sui nostri settori.

Università (comma 24)

Il fondo di funzionamento ordinario degli atenei viene incrementato di 800 milioni di euro nel 2011 e a decorrere dal 2012 di 500 milioni.

Entro il 31 gennaio di ogni anno, e per gli anni 2011-2016, sarà approvato un decreto interministeriale (Miur-Mef) per un piano straordinario per la chiamata di professori di seconda fascia.

Credito di imposta per a favore delle imprese (comma 25)

È stanziata la somma di 100 milioni per il credito di imposta alle imprese che affidano attività di ricerca alle università o agli enti pubblici di ricerca. Il credito spetta per gli investimenti effettuati dal 1 gennaio 2011 fino al 31 dicembre 2012.

È una sorta “di comma delega” poiché la sua applicazione è rinviata a un decreto interministeriale. Se non si perderà per strada può essere di stimolo all’industria che ha sempre investito molto poco nella ricerca. Tuttavia pensare che una ricerca possa svolgersi in un anno vuol dire non sapere come si fa ricerca.

Borse di studio e prestiti d’onore (comma 26)

Stanziati 100 milioni per la concessione dei prestiti d’onore e l’erogazione delle borse di studio.

Apprendistato (comma 35)

Prorogato per il 2011 il finanziamento statale di 100 milioni  per l’attività legata all’ apprendistato.

Finanziamento del Fondo nazionale per le politiche sociali (comma 38)

Il Fondo nazionale per le politiche sociali viene incrementato di 200 milioni di euro.

Finanziamenti per scuole e università non statali e semigratuità libri di testo (comma 40 - Allegato 1)

Rifinanziamento alle scuole non statali (245 milioni), rifinanziamento alle università non statali legalmente riconosciute (25 milioni), semigratuità dei libri di testo (importo non definito).

Fondi da ripartire per interventi nel settore scolastico

I fondi da ripartire per l’istruzione scolastica di 220 milioni di euro, stanziati nella finanziaria 2007 (art. 1 comma 634), si riducono a 36. Mancano 184 milioni: 54 milioni sono stati utilizzati per gli sgravi fiscali alle famiglie e 130 milioni sono i tagli.

Alcune considerazioni

La legge di stabilità assegna, per il 2011, ai comparti pubblici della conoscenza circa un miliardo, mentre al sistema privato ne assegna quasi mezzo. Delle risorse disponibili viene  utilizzato quindi più di un terzo per finanziare l’offerta formativa privata. Al danno si unisce la beffa. Per le scuole private e le università private i soldi si trovano subito. La politica dei due pesi e due misure? È la politica di chi vuole smantellare l’offerta formativa rivolta alla generalità dei cittadini e aumentare quella rivolta a una minoranza.

A questa amara constatazione bisogna aggiungere che perdurano gli effetti negativi dei tagli introdotti dal Piano Programmatico Gelmini-Tremonti (legge 133/2008): 8 miliardi di euro per la scuola, circa 1,4 miliardi per università.
A questi se ne aggiungono altri, programmati attraverso le diverse finanziarie. Ad esempio i finanziamenti della legge sull’autonomia scolastica (legge 440/97) che passano dai 258 milioni di euro del 2001 ai 88 milioni del 2011.

Restano confermati i tagli al fondo per alloggi e residenze universitarie che dai 109 milioni del 2009 passa a 18,66 milioni nel 2011. I tagli alle regioni aggravano ulteriormente la situazione.

Il fondo per le borse di studio scende dai 246 milioni del 2009 a 25, 7 milioni di euro per gli anni 2011 e 2012 e addirittura a 12,9 milioni per il 2013, anno in cui il taglio sarà di 234 milioni rispetto al 2009.

Gli enti di ricerca pubblica subiscono una riduzione del fondo di finanziamento, già esiguo, fino al 13%.  A farne le spese sono maggiormente gli enti vigilati dal Miur.

Anche per l'università, le risorse impegnate danno solo un po’ di sollievo ai disastrati conti degli atenei, decurtati in questi anni di un miliardo e quattrocento milioni.

L'incremento di 800 milioni è una vittoria della FLC CGIL e di tutti quelli che in questi anni si sono battuti contro i tagli, costringendo il Ministro Tremonti a trovare il finanziamento.

E tuttavia è lecito chiedersi come si possano realizzare le promesse del Ministro Gelmini di assumere, entro il 2016, 9000 professori associati con questi fondi risicati. Ricordiamo che non sono ancora stati accreditati alle università i fondi del finanziamento ordinario del 2010. È ora che il governo compia un atto concreto in questa direzione.

Pesano, inoltre, come un macigno sulle spalle dei lavoratori le privazioni a cui sono sottoposti per effetto del blocco dei contratti, dell’innalzamento dell’età pensionabile per le donne, della cancellazione delle indennità di missione, in seguito alla manovra di luglio.

In conclusione le risorse assegnate dalla legge di stabilità sono veramente poche e non rimarginano le ferite inferte al sistema pubblico dell’istruzione.

Nei prossimi giorni pubblicheremo approfondimenti specifici.

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

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